Lettere, suppliche, relazioni, prospetti, copia di provvedimenti relativi alla situazione patrimoniale della città di Torino.
[La numerazione a penna è stata lasciata immutata, anche se non sempre esatta riguardo alla cronologia. Tra i documenti si trovano anche una copia a st. (del 1814) e 1 ms. delle RR PP del 1767 per il regolamento economico delle città e 1 copia ms. delle RR PP del 1780].
( 36 Pezze + vari allegati) 1814-15
Nomina del Cav.Quaglia, colonnello del Corpo degli Ingegneri, e capo del Congresso di Architettura.
Nomina di due membri dello stesso Congresso.
(3 pezze) 1815
Progetto del Sig. Giuseppe Dozzi relativo all'istituzione di una Commissione che vigili sui pesi e le misure all'istituzione di un "mercato di commestibili".
(2 pezze) 1815 (?)
Promemoria relativo a provvedimenti presi dal Comune di Torino e a varie altre questioni di carattere finanziario [dal 1814 a 1816 con delle lacune].
(1 pezza) s.d.
Richiesta da parte della Città di Torino di una diminuizione di imposte e anche di provvedere al loro "riparto, riscossione e versamento" al Tesoreria Generale.
(3 pezze) 1816
Progetto comunale relativo a un nuovo "imbocco a chiusa" nel Pò e alla Formazione di un canale per tramandar le acque necessarie al giro de' "Molini del Pilone".
(1 pezza) 1816
L'Avvocato Collegiato Luigi Masino e il Conte Amedeo Chiavarina, Decurioni della città di Torino, chiedono che venga revocata la decisione di sospenderli dalle loro funzioni.
(3 pezze) 1816
Nomina dell'arch. Piacenza a membro del Congresso di Architettura a patto che non intervenga alle riunioni del suddetto Congresso allorchè è presente il di lui padre, che ne è presidente.
(2 pezze) 1816
Il Vicario della città, essendo morto il conte Brea, viene nuovamente incaricato di sovrintendere al pagamento delle imposte nella Città e territorio di Torino.
(2 pezze) 1816
Osservazionidel Congresso degli Edili a proposito di "iscrizioni e pitture che deturpano le facciate della case " e di "canali che trasportano immondizie nelle strade".
(1 pezza) 1816
Autorizzazione per il Sig. Tinetti a "riprendere l'uso del sito di sua proprietà, per cui passò finora la strada che conduce alla villa della Regina".
(2 pezze) 1816
A proposito dell'abuso di "far sottomettere " le case vecchie in contrasto con il progetto di abbellire la città e con il "rettilineamento" delle strade.
(4 pezze) 1816
Nomina del Cav. Luigi Nomis di Cassilla a Decurione di prima classe, nonostante che sia affine con il Decurione Conte Lodi di Capriglio, grazie a R. Biglietto che deroga al Regolamento vigente.
(1 pezza) 1817
Richiesta del Sig. Francesco Delmas, impresario francese, di essere incaricato dei lavori per la costruzione del nuovo ponte sul Pò - senza indire un'asta pubblica - a un prezzo vantaggioso.
(3 pezze) 1817
Richiesta dei Sindaci affinchè vengano ceduti alla città i terreni ove sorgevano le antiche fortificazioni, dietro il pagamento di un canone annuo.
(1 pezza) 1817
Richiesta dei Sindaci di un prestito alla città di L. 100.000 per far fronte alle spese dei lavori pubblici, restituibili fra 3 anni. Viene accordato il prestito di sole L.30.000 restituibili in 1 anno.
(3 pezze) 1817
Supplica della città al Re affinchè sia autorizzata a vendere parte dei terreni, sedi di antiche fortificazioni, ricevuti in affitto, alo fine di poter sostenere le spese occorrenti per la realizzazione del Piano regolatore della posizione della città compresa tra Porta Susina e Porta Palazzo.
(2 pezze + 1 cart. top.) 1817
Stato riassuntivo relativo alla mortalità nella città per l'anni 1816 e i primi quattro mesi del corrente anno, per i quali sono unite anche delle statistiche settimanali.
(4 pezze) 1817
Quattro mulini a mano esistenti presso la Cittadella di Torino e appartenenti al Ministero di Guerra e Marina, vengono messi a disposizione della Civica Amministrazione onde supplire alla mancanza di quelli di Dora arenatisi per carenza di acqua.
(1 pezza) 1817
Aggiunta di alcuni articoli ai Regi Regolamenti per l'Amministrazione della Città in base ai quali viene nominato un aggiunto per ognuna delle due classi di Ragionieri.
(2 pezze) 1817
Richiesta da parte dell'Intendente Generale dei Ponti e Strade chè dalla Società Annonaria gli vengano trasmessi i fondi necessari per gli indennizzi ai proprietari delle case in via di demolizione per la costruzione del ponte sul Pò.
(1 pezza) 1817
Ricorso presentato dal Sig. Bernardi, possessore di una casa nel Borgo di Pò, con la richiesta di essere indennizzato per i danni inferti alla sua proprietà.
(3 pezze) 1817
Supplica del Comune al fine di ottenere aiuti per le opere intraprese per l'ingrandimento della città, in particolare per la "cinta delle mura".
(4 pezze) 1817
Ricorso della città al fine di ottenere che diventi realmente effettivo il divieto per chiunque di utilizzare la sa bbia del fiume Dora, dato che per antichissimi diritti la Civica Amministrazione ha una "sabionera" fuori di Porta Palazzo, per uso pubblico.
(3 pezze) 1818
Richiesta dell'Ing. Giuseppe Conti e di sei altri cittadini al fine di "essere conservati nel pacifico possesso dei beni che loro sono stati concessi a perpetua enfiteusi sulli spalti delle fortificazioni " e di essere eventualmente indennizzati per le porzioni di terreno che potevano essere occupate per l'abbellimento della città.
(4 pezze) 1818
Osservazioni da parte dell'Azienda Economica relativa al fatto che i diritti spettanti all'Amministrazione Civica per l'estrazione della sabbia e della ghiaia e della sabbia della Dora.
(1 pezza) 78
Insistenze da parte del Comune a proposito del proprio diritto di percepire una tassa per l'estrazione della ghiaia e della sabbia della Dora.
(1 pezza) 1818
Contratto stipulato dal Governo con gli "Impresari" Debunas e Gianè per la costruzione della rampa e della cala d'imbarco presso il ponte del Pò.
(1 pezza) 1818
Supplica della Contessa Avogadri di Quinti nata Garretti di Ferrara con la richiesta che tramite un mediatore si ricerchi un amichevole componimento della vertenza in atto tra essa e il Comune a proposito del possesso della ghiaia della Dora esistente presso una "cascina" acquistata dalla stessa.
(2 pezze) 1818
Richiesta da parte della città a che il Re attribuisca al Vicario la "cognizione" sommaria e senza formalità di atti relativi alle contravvenzioni ai "diritti di bannalità" ad essa spettanti sui suoi mulini", che ora è del Prefetto".
(3 pezze) 1818