I documenti prodotti nel corso dei secoli dai notai, depositari della publica fides, sono una ricchissima fonte di informazioni per storici e studiosi per indagare aspetti socio-economici, giuridici, linguistici e culturali del passato.

Il progetto di digitalizzazione dei Protocolli dei Notai della Corona vuole essere uno strumento, in corso di completamento, per facilitare la consultazione di questi documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino.

GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

Il primo passo per esplorare la documentazione relativa ai Protocolli dei Notai della Corona è la consultazione degli strumenti di ricerca associati a questo fondo:

Il fondo si compone di due serie, la serie nera e la serie rossa.

La serie nera (Protocolli dei notai camerali) è inventariata e nel Repertorio alfabetico è possibile ricercare nomi di persona e toponimi presenti nella documentazione. Una volta individuata la documentazione è necessario recarsi presso la sala studio dell’Archivio di Stato di Torino per poterla consultare.

La serie rossa (Protocolli dei notai ducali), oltre ad essere inventariata e repertoriata come la serie precedente, presenta una larga parte di documentazione digitalizzata e liberamente consultabile online. Una volta individuati i documenti di interesse è sufficiente entrare nella pagina di ricerca nella banca dati per verificare la presenza delle digitalizzazioni. Nel caso si tratti di un documento non ancora digitalizzato, è necessario recarsi presso la sala studio dell’Archivio di Stato di Torino per poterla consultare.

INFORMAZIONI STORICHE E ARCHIVISTICHE

Il fondo raccoglie protocolli, minutari e volumi miscellanei contenenti gli atti redatti dai Segretari comitali e ducali, nonché dai Primi Segretari di Stato nella loro qualità di notai del Principe. Essi comprendono minute o copie di patenti, procure, contratti, infeudazioni, investiture, omaggi, concessioni, compromessi e sentenze arbitrali, consegnamenti, transazioni, sentenze e verbali del Consiglio ducale ed in genere atti concernenti i diritti e le prerogative del Principe e del Demanio.

La denominazione di Protocolli ducali e Protocolli camerali, con cui sono tradizionalmente individuati gli atti, trae origine dalle distinte sedi di conservazione dei medesimi, ossia l’Archivio di Corte e l’Archivio della Camera dei conti. La loro diversa collocazione, perpetuatasi sino al secolo XIX, non ebbe a fondamento differenziazioni di natura giuridica degli atti, ma fu conseguenza delle vicende storiche che caratterizzarono gli Archivi di appartenenza. La riunione ebbe luogo soltanto nel 1876 ed in tale occasione venne tuttavia mantenuta la distinzione fittizia ormai consolidata nella tradizione.