Vacca di Piozzo
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Saluzzo; Piemonte
Famiglia saluzzese attiva nella gestione del comune di Saluzzo sin dalla fine del XIII secolo, che in seguito a un'ascesa sociale legata alla mercatura, venne inclusa tra le famiglie nobili saluzzesi dal marchese Ludovico II nel 1460. La posizione raggiunta viene confermata da un'abile politica ecclesiastica tra la fine del '400 e l'inizio del '500, con una lunga serie di canonici della cattedrale. I fratelli Bernardino e Antonio sono vescovi titolari di Ascalona l'uno, di Nicomedia l'altro; altri fratelli entrano a corte, nella burocrazia marchionale e nella feudalità. Sotto il dominio francese i Vacca danno diversi assessori generali del marchesato. Dopo il trattato di Lione, s'inseriscono nell'aristocrazia sabauda: Pietro, consigliere del duca, ha parte di Lagnasco, Cervignasco, Valgrana; il figlio Giuseppe Amedeo è infeudato di Piozzo col comitato (1638). Nelle generazioni successive s'incontrano diversi Vacca alla corte di Savoia, tra questi il gran mastro delle cerimonie Francesco Antonio (+ 1778).
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