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Miniere
Mazzo 03
fasc. 01 Memorie, e conti sopra le pendenze tra il Principe di Carignano, ed il barone Castagneri di Castelnuovo per fatto delle miniere della Savoia appartenenti al detto Principe
fasc. 02 Permissione accordata da Madama Reale Cristina a Vittorio Bombarchi di far la ricerca delle miniere in tutti li Stati di qua da' monti, e quelle far travagliare sotto le condizioni ivi specificate
fasc. 03 Proroga accordata dal Principe Maurizio di Savoia per anni due dell'accensamento delle miniere nella valle di Stura e Soprana a favore d'Annibale Gastaldo, e Federico Rota
fasc. 06 Memoriale a capi sporto alla principessa Lodovica Maria di Savoia da Sebastiano Giacobi, e Giovanni Battista Burla per ottenere la permissione d'escavare una miniera sovra la montagna detta Rocca Ferranda al di sopra del vallone di Sant'Anna fini di Vinadio. Co nle risposte date a caduno dei rispettivi capi
fasc. 07 Memoriale a capi sporto alla principessa Maria Lodovica di Savoia dal referendario Francesco Maria Castagna per l'accompra delle miniere di ferro esistenti a Pietra Porzio, Mairona, e Barcellona
fasc. 08 Capitolazione tra il Patrimoniale di S.A.R. e mastro Pietro Teodello per l'escavazione delle miniere d'Andorno
fasc. 10 Proposizioni da farsi a S.A.R. per parte di Francesco Peyre per il privilegio dello scavamento delle miniere nel Marchesato di Ceva, Principato d'Oneglia e contea di Nizza
fasc. 11 Relazione del cavaliere Giusti della visita dal medesimo fatta delle miniere esistenti nel Ducato d'Aosta. Con un'istruzione di S.A.R. data dal medesimo per la visita suddetta
fasc. 12 Partito dell'ingegnere dell'Artiglieria Felice Duittes per la ricerca delle miniere nel Ducato della Savoia
fasc. 14 Notizia d'una miniera di pietra molle chiamata tunis, che si ritrova al piede della montagna delle Bade
fasc. 15 Progetto di Claudio Vigna a S.A.R. per le miniere delle valli di Stura, Gesso, Maira, ed altre nel Ducato d'Aosta
fasc. 16 Memoria concernente la proposizione stata fatta a S.A.R. sopra la fissazione di cinaprio per ogni dieci libre del quale si puol ricavare oncie trentasei infino a quaranta d'argento puro, e fino in quattro giorni di tempo, che si richiedono per simile operazione
fasc. 17 Diverse lettere, memorie, ed istruzioni al mastro auditore Picono mandato a Vienna affine d'imparare il secreto di convertire l'argento in oro col profitto del cento per cento l'anno mediante la somma di 100000 talleri
fasc. 18 Motivi di S.M. nel depellire l'istanza del Marruchetti di Biella per lo stabilimento d'un martinetto di rame con proibizione d'ogni altro,e riflessi in contrario posti in margine del Controllore generale
fasc. 19 Memoria di monsieur Roget de Fesson comandante e vibalif d'Aosta riguardante le miniere, e i boschi neri del detto Ducato, e ciò che conveniva fargli attorno alle medesime per ricavarne maggior vantaggio
fasc. 21 Parere del Consiglio di Commercio sovra la supplica data a S.M. da Bernardo Mutta, nella quale dolendosi, che il Consiglio d'Aosta gli abbia proibito di trasportare i minerali di ferro ricavati dalle montagne di Vico, e Traversella in quel ducato per ivi lavorarlo, chiede sovra ciò le grazie della Maestà Sua. Con lettere su quel soggetto
fasc. 22 Suppliche del conte Michele Cagnis Castellamonte di Lezzolo, cioè due a S.M.; una per ottenere la revisione della sentenza camerale del 21 marzo 1736 per cui si dichiarò doversi preferire il marchese di Parella nell'escavazione d'una miniera, rifuse però prima le spese fatte dal detto conte attorno la medesima; e l'altra per chè la M.S. mandi alla Camera di dare i motivi di detta sentenza, e finalmente la terza alla stessa Camera per averne essi motivi, colle conclusioni al piè d'essa dell'Ufficio del Procuratore generale, e successivo decreto d'essa. Oltre i motivi eccitati per parte di detto conte per far vedere essere stato esso gravato da detta sentenza
fasc. 23 Motivi dati dalla Camera della sua sentenza del 21 marzo 1736 per cui dichiarò doversi preferire il marchese Giuseppe Scipione Parella come possessore del feudi di Brozzo al conte di Lezzolo nel cavo della miniera di piombo esistente sovra il territorio del marchesato di Brozzo denominato il Croso del Perchetto
fasc. 24 Supplica della comunità di Brozzo, unitamente a Giovanni Gino d'esso luogo a S.M. perchè si compiaccia spiegare, attesa la lite, che fra essi pende nanti la Camera contro il vassallo del medesimo luogo il §2, titolo 6, libro 6 delle regie Costituzioni e perciò dichiarare, che la prelazione nello scavamento delle miniere dovuta ai vassalli, e possessori del fondo, nel caso che un altro non abbia principiato il lavoro, debba intendersi tal provvidenza diretta al lavoro principale, e necessario per lo scavamento d'esse, come pure debba piuttosto in concorso essere preferto il possessore del fondo, che il vassallo nello scavamento delle miniere. Con quattro attestati tendenti a provare avere essi testi, atteso al lavoro d'una cava d'una miniera di piombo d'ordine di detto Gino sulle fini, ed in un fondo proprio di detta comunità, e di cui parla essa supplica. Con diversi pareri per fondare tal loro domanda
fasc. 25 Due pareri del Consiglio dei Memoriali, uno sovra la sentenza camerale del 21 marzo 1736 nella causa del marchese Parella contro il conte Cagnis di Lezzolo, per cui dichiarò spettare al detto marchese lo ius di prelazione a detto conte per lo scavamento della miniera, di cui si trattava, secondo il disposto delle regie Costituzioni, libro 6, titolo 6. E l'altro sovra li motivi dati dalla medesima Camera di detta sua sentenza, e sovra la da detto conte chiamata revisione della medesima, come pure circa la supplicata interpretazione del §2 detto titolo e libro dalla comunità di Brozzo, e Giovanni Gino d'esso luogo
fasc. 26 Parere dell'avvocato generale conte Sclarandi per cui si prova, che non debba, la prelazione accordata ai vassalli dalle regie Costituzioni nello scavamento delle miniere, aver luogo dopo che da un altro si è dato principio al medesimo per essa rinvenire, abbenchè non sia per anco scoperta, e che debba il vassallo in concorso del possessore del fondo in cui si ritrova la miniera aver la suddetta prelazione nello scavamento sopra accennato
fasc. 27 Parere del Procuratore generale Maistre sovra la dichiarazione chiamata a S.M. dalla comunità di Brozzo, e da Giovanni Gino d'esso luogo, che la prelazione accordata dalle regie Costituzioni libro 6, titolo 6 per lo scavamento delle miniere ai vassalli investiti d'esse, debba intendersi al lavoro, che si fa per riscoprire la medesima; e non rispetto a quello, che si fa per lo scavamento d'essa
fasc. 28 Supplica del marchese Giuseppe Scipione di Parella unitamente alla marchesa di lui madre, e curatrice a S.M., acciò si compiaccia di rimettere la comunità, e particolari di Brozzo, li quali ebbero da essa ricorso in Camera, avanti cui pende la lite sovra le ragioni di prelazione nell'escavamento delle miniere. Con un parere per dimostrare, che competa ad esso marchese la prelazione di far escavare le miniere ad esclusione del loro inventore, e del possessore dei fondi, nei quali le medesime si ritrovano. Oltre due attestati tendenti a provare, che già li antenati di detto marchese avevano cominciato lo scavamento delle miniere nel loro feudo
fasc. 29 Supplica delle comunità di Lezzolo, Quassolo, e Baio a S.M. acciò si compiaccia dichiarare, che la prelazione dalle regie Costituzioni, titolo 6, libro 6 concessa ai vassalli, e possessori dei fondi nei quali sono esistenti le miniere, s'intenda in principio, e prima siasi dato principio al lavoro per il ritrovamento, ma non già dopo scoperta e ritrovata la miniera da terzi, che abbino principiato a lavorarvi. Con i motivi che ponno muovere S.M. a devenire a tal dichiarazione. Ed in fine copia degli ordinati delle suddette rispettive comunità perchè si dia il suddetto ricorso
fasc. 30 Fede del sostituto attuaro camerale, per cui dichiara essere state rimesse al suo uffizio in due diversi tempi dell'anno 1736 due mostre di miniera di piombo, una per parte della comunità di Brozzo, e l'altra da Giovanni Gino dell'istesso luogo
fasc. 32 Parere del procuratore generale Maistre sopra l'opposizione fatta dal Conseglio de' Commessi del Ducato d'Aosta alla pubblicazione del manifesto della Camera dei conti delli 28 novembre 1738 concernente la ricerca ed escavazione delle miniere come pregiudiziale ai viaggi, e franchisie del detto ducato. Con una memoria dell'ufficio delle Finanze sullo stesso progetto
fasc. 33 Memorie diverse, e rappresentanze reciproche sulla questione vertita fra l'ufficio dell'Intendenza generale dell'Artiglieria, e i signori baron Perone, e Piovano, Ansermet, e Gibba in proposito della provvista della rosetta al detto ufficio, e del prezzo di questa; colle pezze alle quali sono le dette reciproche rappresentanze appoggiate
fasc. 37 Informazioni prese all'occasione, che furono scoperti da certo Antonio Paschetta nel territorio d'Imarese diversi pezzi d'oro puro, venduti poi dallo stesso inventore a diversi
fasc. 39 Sentimento del Generale delle Finanze De Gregori sopra due raccorsi de' fratelli Rasella di Cuneo, per poter continuare l'escavazione della miniera di rame intrapresa dal capitano Battagliero nella valle di Grana