Sin dal XVI secolo fu istituito in Pinerolo un consiglio sovrano per amministare la giustizia, che funzionò durante il periodo della dominazione francese (1536 - 1574). Abolito dopo l'annessione allo stato sabaudo, ne fu sempre richiesto il ristabilimento. Nel 1630 Luigi XIII, tornato in possesso di Pinerolo, pose fine al carattere provvisorio del consiglio sovrano. Un editto emanato nel nov. 1643 da Luigi XIV attribuì a questo organismo competenza a giudicare in ultima istanza, salvo il ricorso per grazia al sovrano, in cause civili, finanziarie, eccelsistiche e beneficiarie. Nel 1668 Luigi XIV escluse la competenza ecclesiastica del consiglio che nel 1683 venne ridotto a consiglio provinciale, perciò le sentenze divennero appellabili al parlamento del Delfinato. Nel 1694 fu ricostituito in corte sovrana. Dopo la pace con i francesi nel 1696 Vittorio Amedeo II confermò i poteri del consiglio e lo definì superiore e non più sovrano. Nel 1723 si autodeterminò senato. Fu abolito nel 1729.