Si tratta del copialettere, in 17 volumi, unico residuo conosciuto dell'archivio dell'avvocato Carlo Elena, che aveva studio in Torino.
Benché il copialettere sia solo un frammento di un archivio presumibilmente andato distrutto e malgrado la difficoltà di consultazione dovuta alla tecnica di produzione delle copie, si segnala l'interesse della documentazione per la storia giuridica, sociale ed economica di un'area più ampia del solo Piemonte post-unitario.
Lo studio legale infatti corrisponde con clienti di tutte le province piemontesi, ma anche con clienti di Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Lazio, Campania, e con residenti in Svizzera, a Lione, a Parigi.
Non mancano contatti con altri avvocati e studi legali, con deputati e funzionari della Camera, con banchieri, con autorità (prefetti, procuratori dei poveri, sindaci, pretori ed altri giudici, procuratori