Marchesi di Pamparato; conti di Roburent; signori di Roasio
Monregalese, Piemonte
I Cordero sono un'antica famiglia del Piemonte meridionale, zona di Mondovì, attestata almeno dal XIII secolo. A loro si deve il merito di aver introdotto in Piemonte la stampa, quando nel 1472 Baldassare Cordero invitò a Mondovì Antonio Mathiac di Anversa. I Cordero si divisero in molte linee familiari, tra cui quella di Pamparato. Primo esponente dei Cordero di Pamparato fu Gianfrancesco (vissuto nella prima metà del XVII seoclo), figlio del capitano Antonio. Il figlio di Gianfrancesco, Giovanni Antonio (morto nel 1694), iniziò ad acquistare beni a Pamparato, imitato dal figlio Clemente (morto nel 1757), che nel 1732 fu insignito del titolo di conte di Roburent. Il fratello di Clemente, Gianbattista (morto nel 1786), oltre ad ottenere in eredità il titolo di conte di Roburent, fu investito del feudo di Pamparato, eretto a marchesato e, grazie al matrimonio con Violante Gabriella Beccaria, divenne signore di Roasio: Gianbattista fu governatore del principe Costantino d'Assia, inviato d'affari a Venezia, maggiordomo del re, cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Tra gli altri esponenti della famiglia Cordero di Pamparato si ricordano: Clemente (1757 circa-1827) che fu amico e confidente di Vittorio Emanuele I e ricevette importanti incarichi e riconoscimenti (tra cui il COllare dell'Ordine dell'Annunziata) nella prima Restaurazione e fino al regno di Carlo Felice; il fratello Donato Felice (1853 circa-1833), primo gentiluomo di camera e cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro; Stanislao (1797-1863) che, fra gli altri prestigiosi incarichi, fu nel 1848 uno dei primi senatori del Regno; un altro Stanislao (1858-1932), studioso e scrittore di memorie patrie e musicali; Felice (1919-1944), medaglia d'oro al valor militare e martire della Resistenza, comadante partigiano con il nome di battaglia "Campana" barbaramente giustiziato a Giaveno dai nazifascisti.