Le complesse vicende che portarono alla formazione dell'attuale fondo archivistico presero avvio dalle RR. patenti 8 febbr. 1763 con le quali il re Carlo Emanuele III stabiliva per il figlio secondogenito Benedetto Maurizio, duca del Chiablese, un appannaggio trasmissibile in perpetuo in linea maschile. Le carte prodotte dalle "aziende" preposte all'amministrazione di questo appannaggio nonché degli appannaggi assegnati successivamente da Vittorio Amedeo III ai suoi quattro figli maschi costituiscono il nucleo originario dell'archivio patrimoniale e familiare dei Duchi di Genova, ad essi pervenuto, per trasmissione ereditaria nel 1849 alla morte della regina Maria Cristina, moglie di Carlo Felice. L'appannaggio del Chiablese comprendeva estesi territori dello stato (tra essi la commenda di Staffarda) sui quali il duca esercitava la totale giurisdizione.