Investitura del Feudo d'Alpignano fatta dal Vescovo di Torino, e dal Prevosto di S. Salvatore, ad Anselmo, ed Ottone figlioli di Manfredo di Alpignano. detti nono die ante Kal. Febraurij 1180
Gothofreddo Legato del Sacro Impero in contumacia d'Humberto Conte di Maurienna ordina, che Milone Vescovo di Torino sia messo in possesso de' Castelli di Avigliana, e Torretta, e di tutto ciò, che d.o Conte possiede in Torino, e suo Territorio, e di tutti Li Feudi, che tiene rilevanti dal Vescovato, e ciò attesa d.a sua Contumacia, e che esso Vescovo si era offerto di provare che il Conte aveva commesso offese tali adversus Ecclesiam Taurinensem, propter quas feudum amittere debebat. 2. 7mbre 1185
Marcoardus Dapifer Heurici Regis Romanorum in esecuzione della sovr'accennata Sent.za di Gothofredo, mette il Vescovo Milone in possesso del Castello, e Luogo di Rivalta. quarto Kal. Novembris 1186
Il Vescovo di Torino in presenza di Tomaso Legato Imperiale, e questo autorizante, dà Licenza alla Città di Torino di far a suo beneplacito Guerra, e pace per il Castello, Villa, e Borgo di Testona, e di Rivoli, e di Montossolo, e per tutti Li altri suoi Castelli, ricevendo per tal permesso Lo sborso di L. 257., quali med.ti dichiara anche esenti dal Dacito, e Gabella del Castello, e Luogo di Testona tutti Li Torinesi. quarto Kal. Augusti 1193
Factum non autentico, e senza Data, in cui si Legge, che il Luogo di Collegno apparteneva al Vescovato, che il Conte di Savoja vi aveva fabbricato un Castello, che fu distrutto dal Vescovo, e dalli Torinesi, i quali esiggevano dalli Abitanti di d.o Luogo una Taglia di quarantacinque Livre, cioè quindeci il Vescovo, e 30. Li Torinesi, d.o Conte ha poi rifabricato il Castello, ed d'allora in poi avendo i Torinesi med.te L. 207. accordato a quei di Colegno Li privileggj della Cittadinanza di Torino, non volevano più pagare al Vescovo d.e L. 13. Sopra del che si dice ivi che L'Imperadore aveva dato ordine al Capitano di Torino di procurare che Li Uomini di Colegno continuassero al Vescovo il pagam.to di d.e L. 15., o almeno di L. 12.
Appellazione interposta per parte del Conte Filippo di Savoja da un Auditore della Curia Romana a S.S.tà sopra un Interlocutoria data ad istanza del Vescovo di Torino, per cui fu detto che La causa mossa da d.o Vescovo per il Castello di Rivoli, e sue pertinenze doveva agitarsi nella Curia Romana, e fra Le altre ragioni si dice, che essendo detto Castello Feudo dell'Imperio, La Causa si deve agitare coram Domino Feudi senza data. Si è ommesso di far copiare gli Atti ventilati in Curia Romana nel 1274. per detto Fatto, poiche sono meramente Contumaciali, ne vi è alcuna produzione, o allegazione, che possi dare alcun Lum
Diploma per cui Enrico Imperatore, e Re di Sicilia conferma al Vescovo di Torino La facoltà, che dice già concessa al medemo dall'Imperatore Federico suo Padre, di reunire alla sua Chiesa i Feudi già allienati dalla medema, allegando che tali Alienaz.ni restano già proibite dalle Constituzioni Imperiali sopra i Feudi. 17.o Kal. Octobris 1196
Da un Istr.o di Pace seguito nel 1200 tra il Vescovo, e La Città di Torino, Li Uomini di Cavoretto, e Revigliasco, e Li Conti di Biandra da una parte, e Li Uomini di Chieri, Testona, Piossasco, e Cavor, dall'altra, si ricava che d.a Allienazione della Castellata di Montossolo fù uno delli Articoli di detta Pace fatta a mediazione della Città d'Asti, e Vercelli, che vi mandarono Li Loro Podestà, ed Ambasciatori per trattarla, fra Le altre Convenzioni il Vescovo di Torino, e La Città di Torino cedono alli Uomini di Chieri detta Castellata, riservandosi il Castello, ed il jus sovra detta Castellata si, et come detto Vescovo L'ha sovra chieri, e Le Terre di Chieri. 1200
Inseguito a detta Pace, Il Vescovo, e La Città di Torino promettono di render giustizia al Conte di Savoja sovra Le ragioni, e prettensioni, che vorrà proponer contro essi Vescovo, e Città, e mancando a ciò, sarà lecito a quelli di Chieri, e Testona di ajuttare al detto Conte citra, et ultra Padum, se però detto Conte non volesse stare a ciò, che sarà di ragione, quelli di Chieri, e Testona in tal caso non potranno guereggiare sulle Terre delli d.i Vescovo, e Città, salvo fosse per diffendere quelle del Conte. il tutto per Atto delli tertio Kal. Aprilis 1200
Giò. Daniele di Verzuolo rinoncia, e rimette al Vescovo, Curtem de Verzolio, cum Castello, et Curte de Solerijs ad dictum Feudum pertinentem, quas tenebat in feudum ab Ecclesia. 14. Aprile 1206
Diploma senza data, per cui Otto Rex Augustus conferma a favore d'Amilone Vescovo di Torino, e suoi Successori, tutti gli effetti del Vescov.to, e fra Li altri suoi specificati i Luoghi di Chieri, Rivoli, e Testona.
Il Vescovo Giacomo secundum quod continet in suo privilegio, tanquam Dominus, et Comes Lancei, concede alli Sig.ri di detto Luogo La Facoltà di tener in Lanzo un Mercato Feria tertia. 15. Gennaro 1209
Diploma in cui L'Imperad.re Federico dichiara nulla L'Allienazione fatta dal Vescovo di Torino della Castellata di Montossolo alli Uomini di Chieri, dicendo che La teneva in Feudo dall'Imperio, e che non vi era intervenuto il suo assenzo, e quello di d.o Imperio. Kal. Martij 1219
Diploma per cui Federico Rè de' Romani, e di Sicilia dà autorità alli Vescovi di Torino, ut per totam Diaecesim Taurini auctoritate Imperij tueantur Libertatem Ecclesiae, et Iura Ecclesiastica per Banna pecuniaria, da applicarsi La metà alla Camera Imperiale, e L'altra metà alla parte offesa. 9. Marzo 1219
Instromento per cui Amedeo Thomaso di Savoja, e Tomaso suo Frattello fanno pace, e rinonciano a favore del Vescovo, e della Città di Torino, a tutte Le ragioni che potessero avere nel Castello di Rivoli, in altri effetti posseduti dal Vescovo, e sopra La stessa Città di Torino, eccettuate Le convenzioni contenute in Carta Pacis facta tempore praedictae Pacis per Bonum Iohannem de Marentino Notarium. 14. Kal. Decembris 1233
Diploma in cui Enrico Re di Sardegna Sacri Imperij in Italia Legatus, dicendo che Li Sig.ri di Lanzo inseguito alli suoi ordini li hanno consegnato il Castello, Fortezza, e Terre per tenerle, e custodirle pro Curia Imperiali usque ad beneplacitum Imperat.is, ne investisce i med.mi in Feudo a nome dell'Imperio, e promette, che post concordiam inter Dominum Imperatorem ex una parte, et Papam, et alios Rebelles Imperij ex alia celebratam, Li farà restituir detto Castello, ed intanto Li terrà rillevati da ogni molestia, che per occasione del medemo potesse venirli inferta dal Vescovo di Torino. 9. Febbraro 1246
Instromento in cui si Legge che avendo il Re di Sardegna Enrico, Filius, et Nuncius Specialis dell'Imperatore Federico, richiesto Pietro, Conrado, Manfredo, Bongioanni di Moncucco Castellani di Rivoli, acciò Li consegnassero nelle mani il Castello sudetto, quod tenebant ab Ecclesia Taurinensi, Li medemi si sono rimessi al Giudicio del Conte Humberto de Purcili, Conte Alberto di S. Martino, Conti Alberto, e Giacomo di Baldissero, e Giacomo di S. Sebastiano, i quali avuto il parere di molti Giurisperiti, hanno dichiarato, quod est de Legalitate, et de jure quod ipsi Domini de Montecuces Castellani Ripolarum reddeant, et reddere debeant dictum Castrum in ejus manibus, et Fortia secundum modum, et formam Privilegij eis facti a dicto Rege, hoc est, quod facta concordia, seu Pace inter Dominum Papam, et Federicu Imperatorem, dictum Castrum reddatur dictae Ecclesiae, et non debeat venire in manubus alcuius Marchionis, vel Comitis. E secondo tal Arbitramento fu rimesso detto Castello. 6 Marzo 1247
Istromento, per cui si dice che Tomaso di Savoja Conte di Fiandra possedeva alcuni Castelli proprj del Vescovato di Torino pervenutigli in tempo, che d.o Conte si era messo del partito dell'Imperatore Federico, cioè il Castello di Montossolo, Castrum vetus Montis Calerij, qui dicitur factus de Testona, il Castello di Lanzo, e quello di Rivoli, ed essendo stato scommunicato per La detenzione de' medemi, ed altri eccessi, a mediazione d'alcuni Cardinali deputati da S.S.tà per quest'effetto, promette di restituir al Vescovo fra giorni quindici il Castello di Montossolo, rispetto a Castelvechio dice averlo dato in pegno ad alcuni Astegiani per L. 600. Imperiali, e promette di restituirlo a cui sopra fra tre mesi, ed in diffetto di pagar L'istessa Somma, che deposita nelle mani d'un Negoziante per sborsarla al Vescovo, spirato detto termine, senza che sij seguita tale remissione, per Moncalieri, e Testona, promette di dare soddisfazione al Vescovo per tutte quelle ragioni, che nel termine di tr(...)
Investitura conceduta dal Vescovo di Torino Gaufredo a Pagano Balbo, e Gioanni Segrino figlioli de Segrino Balbo, de Castro, et Villa Pava˙ rolij etc. nomine recti, nobilis, et Antiqui Feudi. 3. Xmbre 1264
Investitura conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Magnifredo, ed altri Consortili di Moncucho De Advocatia majoris Ecclesiae Taurinensis, De Advocatia Ecclesiae Sancti Martini de Stellano, De Advocatia Plebis de Autiliana; De Advocatia Plebis Montis Iovis, ubi dicit Vergnanum, De Advocatia Plebis Rodolgiae. E tra Le altre cose ivi espresse, de parte Castri, et Villae, Iurisdictionis, Poderij, et districtus Montis cuchi, nomine recti, gentilis, nobilis, et Antiqui Feudi. 15 Febr.o 1265
Investitura conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Simondo Ruffino de Solerijs, de Castro, et Villa Soleriarum, cum omni jurisdictione Contili etc. nomine recti, gentilis, nobilis, et antiqui Feudi. 15 Marzo 1265
Altro senza data, per cui Ottone Imperat.re concede al Vescovo di Torino La facoltà di scacciare con L'autorità Imperiale, tutti Li Valdesi, ed altri Eretici dalla sua Diocesi
Gullielmo Marchese di Monferrato si esibisce pronto di prestare Giuramento di fedeltà al Vescovo di Torino per Li Feudi, che tiene dipendenti dal Vescovato, e specialmente per quelli di Lanzo, e S. Rafaele, detto Vescovo dice di voler accettare La fedeltà per tutti detti Feudi, eccettuati però quelli di Lanzo, e S. Rafaele, che dice tenuti ingiustamente dal Marchese, volendo prima sopra di ciò prendere il Conseglio di suo Capitolo, al che d.o Marchese replicò, che per Lanzo era pronto di star all'arbitramento di Bastardino di Monferrato, e di Giacomo Vice Conte di Baratonia. 5. Maggio 1266. 1266
Investitura del Feudo di Moretta conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Bruno di Moretta, tanto a suo nome, che a quello de' suoi Frattelli, e Nipoti. 6. 7mbre 1266
Investitura conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Giacomo di Baratonia Visconti de jure in Valle de Vxellis, et de Turre Vallis Cellae etc. de 16. Decembre 1266
Investitura conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Giacomo Visconti di Belengerio de omni eo quod ipse tenet in Lemijs et in Vxellis a Fluvio Natae superius, et de omni eo quod tenere consueverunt in Feudum Antecessores ipsius Iacobi ab Ecclesia, et Episcopo Taurinensi. 1266
Investitura del Feudo di Roxana conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino a Oberto di Roxana Marchese di Busca, tanto a nome suo, che come Proc.re di Guglielmo, Enrico, e Pagano suoi Frattelli in data del 3.o Kal Aprilis 1277
Particola del Codicillo Tomaso di Savoja in cui Lasciato suo Erede Universale Filippo suo Figlio P.mo genito, ordina, quad Castrum vetus, quod est prope Monte Calerium, et per ipsum tenetur, reddatur simpliciter, et sine aliqua quaestione, velexactione praetij alicuius, Episcopo Taurini. 14. Maggio 1282
Investitura conceduta da Gaufredo Vescovo di Torino ad Ansaldino Figliolo di Nicolao, ed a Oddonino Figliolo di Frederico, tutti de Polmunzello de omni eo quod ipsi tenent, et possident in Castro, Villa, Territ.o, Poderio, et Iurisdict.ne, atque Finibus, hominibus, Dominis, et contito, Aquaticis, et Pasquaticis de Polmunzello. 5. Ap.le 1285
Diploma in cui L'Imperatore Conrado conferma a favore del Vescovato di Torino il possesso di tutti gli effetti, che tiene, dandoli inoltre il Vescovato di Mauriena, con tutti Li Castelli, Villaggj, e fondi dal medemo dipendenti, che restano specificamente nominati. Parlando della Chiesa Cattedrale di S.t Gioanni, dice, che in essa si venera La Mascella la di S. Giò Battista, con altre Reliquie ivi espresse. de' 18 Kal. Aprilis 1038
Lettere dell'Arcidiacono d'Asti Deleg.to dell'Arcivescovo di Milano, dirette a Guglielmo de S.to Germano Iudici Generali Pedemontis pro Amedeo Comite Sabaudie per quali Li dice che avendo d'ordine di d.o Arcivescovo eletto Abbate del Monastero di Cavor, il Monaco Ruffino de Bagnolio, che Guglielmo de Lusiaco Vicario Generale del Piemonte tiene, per suam Familiam, occupata d.a Abbazia, in modo che d.o Ruffino prohibetur uti pacifica ipsius possessione, e perciò Lo prega, e monisce, ut prout ejus competit officio, facci rimuover ogni ostacolo al d.o Abbate, intimandoli La scommunica in caso contrario. 13. Marzo 1287
Investitura del Feudo di Santena conceduta da Thedesio Vescovo di Torino alli Sig.ri Grassi, De Mercadilio, Vignerolij, Gerbaudi, e Benzo ivi nominati de 26. Luglio 1302
Investitura medietatis Castri, Villae, Iurisdictionis, Coritilis Loci de Publice etc. conceduta da Tedesio Vescovo di Torino a Giorgio, e Merletto figlioli di Mainfredo di Piobesi. 16. Agosto 1302
Investitura del Feudo di Montafia, conceduta da Thedesio Vescovo di Torino a Perzono, Giacobino, Rogerio, Filippone, e Ludovico di Montafia. 16. Agosto 1302
Amedeo Conte di Savoja, e Margarita sua Figlia Vedova del fu Gio. Marchese di Monferrato, assieme al Vescovo di Torino compromettono nelle persone di Odoardo di Camilla Genovese, e Gio. Bertrandi di Canusio Giurisperiti, le differenze vertenti per il Feudo di Lanzo, in cui d.a Margarita dice esser impiegate Le sue Doti, e che d.o Vescovo prettende esser delatum apertum, ac devolutum, et debere restitui, salvis juribus Monasterij Sancti Mauri, si quae habet p.mo 9mbre 1306
Margarita figlia di Amedeo Conte di Savoja, e Vedova del fu Gio. Marchese di Monferrato, da' intiera facoltà al d.o suo Padre di convenire, e transigger con il Vescovo di Torino sopra le pretensioni del med.mo per il Luogo, e Giurisdizione di Lanzo, qual perciò è sottoposto all'Interdetto, permettendoli di assegnar a d.o Vescovo Le Decime di Lanzo, Ciriè, Caselle, ed altre Terre a d.i Castelli appartenenti si, et come meglio stimerà. 24. Decembre 1309
Amedeo Conte di Savoja dice aver a nome suo, e di Margarita sua figlia Vedova del fu Gioanni Marchese di Monferrato, cedute al Vescovo tutte Le Loro ragini di decimare, ed esigger Le Decime ne' Castelli, e Luoghi di Lanzo, Vxellis, Leniys, Ala, Grosso Cavallo, Canturia, Cerex, Merzeneto, Conazolio, Monasterio, ed altri Luoghi di d.e Valli, come altresi nel Castello di Cirié, Luogo di S.t Maurizio, e Castello di Caselle, ed ordina alli Castellani di Lanzo, Ciriè, e Caselle di tener mano che d.e Decime siano pontualm.te pagate al riferito Vescovo. in Decembre 1310
Investitura dell'ottava parte del Feudo di Moncucco, conceduta da Tomaso Vescovo di Torino a Ludovico Bonetto, e Guiglielmo di Lui Nipote, con approvazione della Compra fattane da Viancino, e Bonetto de Balbis Loro Padre, et Avo rispettivamente da Filippo di Moncucco. 21. Xmbre 1355
Sentenza dell'Arcivescovo di Milano, quale assolve il Vescovo di Torino dalla Lite mossali dal Monasterio dell'Abbazia di Breme per La Giursdizione del Luogo di Riva presso Chieri, qual dichiara spettar a d.o Vescovo. 6. Febbraro 1428
Altro Diploma in cui L'Imperatore Enrico conferma a favore delli Canonici di S. Salvatore di Torino, tutto ciò, che possedono, cioè Cure, Chiese, Castelli, Luoghi, Decime, e Beni, che distintamente vengono nominati, e fra Le altre cose si Legge, Castrum in Civitate Taurini, quod est super Portam ejusdem Civitatis, quoe dicitur Turianica, per intelligenza del che, si deve osservare, ch'essendo nominata La Dora in questo Diploma, vien chiamata Turia, e non Duria delli. Calende di Maggio 1047
Lettera, in cui il Duca di Savoja ordina al Vescovo di Torino di provveder all'Università d'essa Città de Vice Cancellario grato dictae Universitati de 18. Giugno 1445
Luiggi Primogenito del Re di Francia ordina alli suoi Ministri di far prestar obbedienza al Vescovo di Torino dalli suoi Sudditi dipendenti da detta Diocesi, e di farli pagar ciò che Li devono. de 28. Maggio 1449
Filiberto Duca di Savoja a supplicazione del Vescovo di Torino, dichi ara che con La proibizione fatta ai Procuratori di Patrocinare ne Tribunali Ecclesiast.i non è stata sua mente di derrogare alla Libertà Eccles.ca e revoca tal proibizione, alla riserva delle Cause meram.e profane, e non appartenenti al Foro Ecclesiastico, per quali conferma detta proibizione. 23. Agosto 1480
Ludovico della Camera Vice Conte di Moriana, Governatore, e Luogotenente Generale tanto di qua', che di Là da Monti, a supplicazione del Vescovo di Torino, manda al Conseglio Ducale di qua' da Monti di congregare il Collegio de' Dottori dell'Università di Torino, ad effetto, che uditi L'Avvocato, e Procuratore Fiscali, si provveda circa al patrocinar de' Procuratori nei Tribunali Ecclesiastici, senza pregiudizio, tanto delle ragioni del Principe, e della Giurisdizione Ecclesiastica, inibendo intanto per un mese all'Avvocato, e Procuratore Fiscali d'innovare cosa alcuna contro d.i Procuratori, a quali sarebbe Lecito durante d.o mese di comparire avanti detti Tribunali Ecclesiastici per Le cause, che già erano soliti di patrocinare. 11. Maggio 1481
Filippus de Gastaldis Orator ad Ducem Carolum Sabaudiae, per parte, ed a nome di Papa Sisto IV., del Coleggio de' Cardinali, e specialmente del Card.le della Rovere, dice aver ottenuto de Mandato Ducali Litteras Dominicales beneplaciti dicti Ducis, et consensus missionis in possessionem del Vescovato di Torino a favore di d.o Cardinale della Rovere, e promette a nome de med.mi che non si esequiranno d.e Lettere, ne siprenderà possesso di d.o Vescovato, finche esso Cardinale non abbi fatto provveder concistorialiter, et cum effectu al Padre Pietro di Foresta electo Abbati Ambroniaci de dicta Abbatia, e non abbi rinonciato in mani di S.S.tà alla Prepositura de' S.ti Antonio, e Dalmazzo, e fatto provvedere concistoriaeliter della medema al S.r Bernardino di Cavoretto. 6. 7mbre 1482
Dichiarazione per cui Thomas de Nono Nuncius Regis, et totius Taurinensi Episcopatus, Legatus principaliter ad hoc missus, confessa esser stato soddisfatto dal Vescovo de omni fodro Regali, videlicet de Testona, et omnibus alijs Terris suis, excepto fodro Karij, che in scarigo del Vescovo, e di suo ordine Li Consoli promettono pagare a dirittura a d.o Tomaso, esso cosi consentiente. 15. Aprile 1491
Il Parlamento di Grenoble ordina a tutti Li Vescovi, Prelati, ed Abbati, di visitare per tutto il Mese d'Ottobre Le Loro Diocesi, ed Abbazie per riformarne Li Abbusi, sotto pena della ridduzione de' Loro Beni temporali. Gli preffigge certe regole, ed ordini da osservare in detta Visita, e fra gli altri si vede quella di far fare Registro, e processo verbale nella Camera de' Conti, per potersegli aver raccorso nelle occasioni. 2. Agosto 1583
Istromento per cui si dice che essendo devoluto il Feudo di Montafia all'Arvivescovo di Torino per La morte del Conte Ludovico senza Figlioli Maschj, L'Arcivescovo Gerolamo Cardinale della Rovere ne aveva investito Lelio della Rovere suo Nipote, mediante il peso impostoli d'un Annuo Cannone di dieci Ducati d'oro che Papa Gregorio XIII. aveva doppo di cio fatto riddurre detto Feudo ad manus della Camera Apostolica sub vano praetextu, quod sibi jus in dicto Castro competeret, dal che ne era nata Lite tra detti Arcivescovo, Lelio della Rovere, e La Camera Appostolica. Indi d.o Lelio per far cosa grata a D. Francesco Sfondrato Nipote di Papa Gregorio XIV. ha ceduto detto Feudo di consenso dell'Arcivescovo, che ne L'ha investito sub. Lege et conditione, quod jus Superioritatis, et Directum Dominius remaneat Ecclesiae, Taurini, et illius Mensae in perpetuum. 9. Maggio 1591
Gregorio XIV. in sua Bolla de' 22. Maggio 1591. dice che essendo vaccato d.o Feudo di Montafia spettante all'Arcivescovato di Torino, e fattane dall'Arcivescovo della Rovere L'Investitura a favore di Lelio, Papa Gregorio XIII. pretendeva che ne spettasse La Disposizione alla Camera Appostolica, atteso che in detta Investitura non era stata osservata La forma dell'Estravagante Ambitiosé, e però L'aveva fatto riddurre, enoncia La Lite perciò susseguita tra La Camera Appostolica, e d.o Arcivescovo, e Lelio della Rovere, La Cessione fatta da questo al Sfondrato, l'approvan.e dell'Arcivescovo; dice aver considerate Le ragioni delle Parti, e riconosciuto che d.o Feudo apertum erat a favor della Mensa, e che quantonque il Papa concurrat cum omnibus Praelatis, era però stato dall'Arcivescovo prevenuto, e La Camera solamente poteva allegare l'inosservanza di d.a Extravagant. Epperò di moto prop.o avocando a se d.a Causa impone perpetuo silenzio alla Camera, dichiara che il d.o Dominio, e superiorità(...)
Gregorio XIV. in sua Bolla de' 22. Maggio 1591. dice che essendo vaccato d.o Feudo di Montafia spettante all'Arcivescovato di Torino, e fattane dall'Arcivescovo della Rovere L'Investitura a favore di Lelio, Papa Gregorio XIII. pretendeva che ne spettasse La Disposizione alla Camera Appostolica, atteso che in detta Investitura non era stata osservata La forma dell'Estravagante Ambitiosé, e però L'aveva fatto riddurre, enoncia La Lite perciò susseguita tra La Camera Appostolica, e d.o Arcivescovo, e Lelio della Rovere, La Cessione fatta da questo al Sfondrato, l'approvan.e dell'Arcivescovo; dice aver considerate Le ragioni delle Parti, e riconosciuto che d.o Feudo apertum erat a favor della Mensa, e che quantonque il Papa concurrat cum omnibus Praelatis, era però stato dall'Arcivescovo prevenuto, e La Camera solamente poteva allegare l'inosservanza di d.a Extravagant. Epperò di moto prop.o avocando a se d.a Causa impone perpetuo silenzio alla Camera, dichiara che il d.o Dominio, e superiorità(...)
Investitura concessa dal Vescovo di Torino ad un certo Marchese Guglielmo, del Castello di Rossana in Feudo, excepto fodro regali, cum Rex in Italia exiverit. nell'Anno 1155
Il Parlamento del Delphinato sovra un Raccorso avuto per via d'abuso, dal Vicario Generale del Capitolo d'Oulx, inibisce al Vescovo di Torino di ingerirsi, e di far eseguire La sua Sentenza data in una Causa contro un Curato della Valle d'Oulx, in pregiud.o della Giurisdizione di d.o Vicario. 20. Xmbre 1623
Breve di Clemente X. in cui dice che il Sfondrati ha col consenso dell'Arcivescovo Begiamo venduto in Doppie m/4. d.o Feudo al Conte Begiamo, che dichiarò aver fatto d.a Accompra per il Marchese Carlo Emanuel Filiberto Giacinto Simiana di Pianezza, che come Donatario questo Lo possedeva Carlo Emanuel Filiberto Marchese Di Livorno di lui Figlio, a richiesta del quale mediante L'aumento di due Ducati annui col consenso dell'Arcivescovo, Il Papa concede Lui L'Investitura di d.o Feudo, vuole che d'or à venire si debba prender dalla Camera Appostolica, e che questa ne debbi avere L'alto Dominio, e Superiorità, riservate solo all'Arcivescovo Le ragioni di Caducità, Devoluzione, e Landemij, erigge d.o Feudo in Principato, Li dà facoltà di batter moneta, di condannar alla morte, e di graziare da ogni sorte di pena, mediante L'annuo Canone a d.a Camera d'una Tazza d'Argento d'un Libra. 27.Agosto 1672 E' da osservarsi, che al Tergo di questo Breve, e di una Minuta del consenso prestato dall'Arcivesc(...)
Istruzione rimessa al Senatore Antonio Cerva Per portarsi in Roma, e rappresentare a S.S.tà Le ragioni che S.A. tiene nelle Terre, e Castelli della Chiesa, e Vescov.to d'Asti nel Marchesato d'Incisa, ed alcune Terre del Monferrato, che S.S.tà era in trattato di farne investire suo Nipote. Senza data. Unitamente ad altro quaderno di copie informi.
Investitura concessa dal Vescovo di Torino ad Alberto Venasca, per il Feudo di Venasca, obbligandolo di pagarli fodrum consuetum de pradicto Castro, et Villa, Rege in Lombardia veniente. delli 7 Kal. Aprilis 1156
Diploma in cui L'Imperatore Federico conferma a favore del Vescovato, tutto ciò, che al medemo appartiene, spiegandosi ne' seguenti termini: Quae a Predecessoribus nostris, tam Regibus, quam Imperatoribus ac Religiosis Viris collata sunt, cujus cumque generis, et quidquid ad nostrum Ius pertinere videtur, Terras scilicet, et omne Districtum, atque Domos publicas, Murumque civitatis Taurini cum Fisco, et Theoloneo integro, seu cum omni jure civili intra, et extra per circuitum Milliarium decem. E poi seguita a nominar tutte Le Chiese, Beni, Castelli, e Luoghi di detto Vescovato, fra quali sono Chieri, Testona, Rivoli, Avigliana, Pianezza, e Lanzo. In fine soggiunge. Et per hoc nostrae Confirmationis praeceptum de nostro Imperiali Iure, et Dominio in Ius, et Dominium Taurinensis Ecclesiae omnino transfundimus, et delegamus praedictum districtum praefatae Civitatis, et omnia quae vocata sunt publica, Fiscalia, Comitalia, vel vice Comitalia, quae intra, vel extra Civitatem continentur per circ(...)
Istromento in cui Pietro Porcello, Guglielmo, ed Ardicione de Ruvilasco rinonciano a favore del Vescovo Milone di Torino Le ragioni, che hanno sovra il Castello di Montosolo, cioè si quod habebant ab Imperatore restituendo a d.o Vescovo privilegium Imperatoris, quod habebant de dicto Castro, e detto Vescovo Li constuisce Castellani d'esso Castello, facendoli giurar fedeltà a Lui, ed alla Città di Torino. Kal. 8bris 1173
Donazione fatta da Adelrico Vescovo d'Asti, e dal Marchese Odelrico, o sia Manfredo fratelli, e figliuoli del fù Marchese Manfredo, come pure della Contessa Berta moglie di detto Marchese, e figlia del fù Marchese Autperto, a favore della Basilica del Salvatore situata nella Città di Torino, della Corte di S. Dalmazzo posta nel Luogo detto Monte Eletto, con tutti li beni alla medesima Spettanti, in misura di Giornate 220. sotto le coerenze ivi espresse Cal.di Luglio 1028
Volume continente Copia autentica di varj documenti riguardanti L'Arcivescovado di Torino, estratti dall'Archivio di d.o Arcivescovado, meglio espressi nell'Indice esistente in principio di detto Volume com'ins. 1038 in 1672.
Donazione fatta dal Marchese Enrico figlio del fu Marchese Guglielmo, e Contessa Adelaide sua Consorte figlia del fu Marchese o del rico Manfredo, a favor della Chiesa di S. Giovanni Capo del Vescovado di Torino, della Chiesa di S.ta Maria di Susa, e della Decima di d.a Valle per L'estensione ivi espressa, o sia di tutte Le Chiese in essa esistenti, alla riserva di tre, cioè di S.t Giusto, Santa Maria fuori del Castello, e di S.t Antonio. 29. Gennaio 1042
Sentenza Arbitramentale pofferta dal Prevosto di Torino Arbitro eletto sovra Le differenze vertenti tra il Vescovo di Torino Ugone, ed il Prevosto di Rivalta Gioanni, per La Chiesa, e Spedale di S.ta Maria Madalena, e di S. Lazaro del Ponte di Pietra, ed amministraz.ne d'essi, e per la Decima del Territ.o di Govone, per cui fu stabilito, che il d.o Prevosto debba rinonziare, come ha rinonziato al sud.o Vescovo detta Decima, mediante La Somma di L. 74 di Susa vecchie, e La Cessione della d.a Chiesa, e Spedale, ed amministrazione d'essi, come anche della ragione di nominarne il Rettore alla forma, e come si contiene nelle Convenzioni, e patti seguiti tra il Vescovo di Torino Giacomo, ed il Prevosto di Rivalta. 30 Ag.to 1238
Obbligo di Tomaso di Savoja Conte di Fiandra alla presenza di due Cardinali Delegati da S.S.tà, di restituire al Vescovo di Torino Li Castelli di Montosolo, Castelvecchio, Moncaglieri, e Lanzo, stati dal med.mo occupati in tempo che era coligato coll'Imperadore Federico, e per qual causa era stato d.o Conte scommunicato in Luglio 1251
Diploma dell'Imperadore Guglielmo, per cui manda al Vescovo, e Capitolo di Torino di riconoscere il Conte Tomaso di Savoja per Sovrano in esecuzione della Concessione fattagli delle ragioni spettanti all'Impero nella detta Città, e sua Diocesi. 31. Maggio 1252
Breve d'Innocenzo IV. per cui mandava al Vescovo, e Capitolo di Torino di riconoscere il Conte Tomaso di Savoja, e Li suoi Eredi per Loro Sovrano, in esecuzione della concessione ottenuta dall'Imperatore Gullielmo, delle ragioni, che spettavano all'Impero in detta Città, e sua Diocesi. 28. Gennaio 1253
Ordine del Conte Amedeo di Savoja all'Arcivescovo di Torino di portarsi personalmente a prestarli il Giuramento di fedeltà, Omaggio, ed obbedienza per què Feudi, che riconosceva dall'Impero in esecuzione della concessione ottenuta dall'Imperatore Carlo IV. 26. Aprile 1412.
Colla Relazione dell'Intimazione di d.o ordine, de' 24. Luglio
Sentenza proferta dall'officiale di Losana Delegato Appostolico nella Causa del Vescovo di Torino contro L'Abbate di Rivalta, per cui fu dichiarato tenuto d.o Abbate verso d.o Vescovo al pagamento d'un Canone di Ducati 13., e spettar pure al med.mo Vescovo La Giurisdizione delle Parocchie di S. Vito di Piossasco, S. Morizio, Villar di Bobbio, S. Pietro di Cavoretto, S. Benedetto di Torino, S. Pietro di Piossasco, S.ta Mariadi Verone, d'Orbassano, e di Rivalta, S. Cristoforo, e S.t Morizio di Monte Bobbio, S. Bartolomeo, e S.ta Maria Madalena di Rivoli, e S. Secondo nelle Fini di Torino, imponendo perpetuo Silenzio al d.o Abbate. 7. 8bre 1449
Quittanza passata dagl'Esattori de' Redditi dell'Arcivescovado di Torino a favore della Dama Carlotta Vagnona di Caponi 24. dovuti alla Mensa Archiepiscopale per Le Decime di Castelvecchio per Anni tre allora scorsi. 9. Gennaio 1523
Copia d'Istr.o di Donazione fatta dal Conte Ludovico Montafia alle Chiese Arcivescovale di Torino, e Parocchiale di Montafia, della quinta parte de' suoi Beni di Tigliole, Carignano, Montafia, e Bagnasco, mediante La cellebrazione d'una Messa Ebdomadaria perpetua per caduna d'esse Chiese. 5. 8bre 1574
Lettera della R.a Camera, d'avviso all'Arcivescovo di Torino per La prestazione di Giuramento di fedeltà a S.A.R. per Li Feudi che possede dipendenti dalla di lui Mensa. 31. 8bre 1581
Atti seguiti avanti il Nunzio, e Giudice Apo.lico Delegato, tra il Duca Carlo Emanuele di Savoja, e Monsignore Gerolamo della Rovere Arcivescovo di Torino da una parte, ed il Capitolo della Metropolitana dall'altra a riguardo della validità, ò nullità dell'acquisto fatto da d.a S.A.R. del Palazzo Archiepiscopale per il prezzo di scuti 12/m. d'oro, con La Sentenza di Convalidazione di d.o Acquisto 1583
Atti del Fisco Ducale contro il Procuratore della Mensa Archiepiscopale di Torino seguiti nanti il Senato; con Sentenza a favore di detta Mensa per La prima, e Seconda cognizione nelle Terre, e Luoghi di Piobesi, Montaldo, Pavarolo, Rossana, Rivalba, Lemie, Usseglio, Montafia, Santena, Castel Reale, e parte del Villar di Basse, tanto nelle Cause Feudali, che Civili, e Criminali, in quali Atti sono stati prodotti, e Tenorizati, per Estratto Autentico Li seg.ti Titoli 1606.
N.B. mancano gli Atti 27. Giugno 1846.
Diploma dell'Imperadore Federico di Confirmaz.ne, a favor del Vescovo di Torino di tutte Le Donazioni, e privileggj concessi alla d.a sua Chiesa dagl'Imperatori suoi Antecessori, con donazione di tutto ciò Le spetta nella Città di Torino, e per dieci Miglia all'intorno, e ne' Luoghi di Chieri, Calliano, Arignano, Montalto, Castello di Polliano, Soleriano, Castelvecchio, Celle, Santena, Magliola, Tornaletto, Testona, Palazzo, Vallisella, Malavasio, Sassi, Carignano, Ronco, Ruffia, Monasterolo, (...)
Ordine di Monsig.e Millietto Arcivescovo di Torino proibitivo agli Ecclesiastici della sua Diocesi, d'estrarre Vittovaglie fuori Stato di S.A., e precettivo della consegna d'esse 4. Settembre 1623
Rappresentanza della Camera à S.A.R. sovra il Riccorso sporto dal Conte Milliet per L'Interinazione del Donativo da d.a S.A.R. fattogli dalli fiorini 22500. della Decima, che Monsig.re Milliet Arcivescovo di Torino di Lei Fratello doveva pagare a d.a S.A.R., e che erano stati destinati per La Costruzione della Fabbrica dell'Arcivescovado 5. 8bre 1625
Rappresentanza della Camera a S.A.R. per cui rifferisce Li motivi su' quali fondò La ridduzione d'ordine della medema fatta dell'Arcivescovado di Torino alle mani del Patrimoniale in occasione della morte di Monsignor Arcivescovo Ferrero 18. Luglio 1627
Tre Dichiarazioni degli Arcivescovi di Torino Provana, Bergera, e Beggiamo, riguardanti La Loro Entrata in Torino sovra un Cavallo Bianco solito darsegli da Duchi di Savoja per pura liberalità. 6. Giugno 1632, 4. Aprile 1643, 15. 9mbre 1663
Discorso in Stampa sovra La Giurisdizione, ed esercizio dell'Arcidiacono della Chiesa Metropolitana di Torino nella Valle di Stura, senza pregiudicio dell'Arcivescovo 1659
Memoria che prova poter il Vescovo concedere L'Almuzia, senza aver ricorso alla S.ta Sede, fatta in occasione che Li Canonici della Cattedrale di Torino si opponevano alla Concessione, che l'Arcivescovo voleva fare dell'Almuzia alle dignità de' Canonici della Colegiata di S.ta Maria senza data
Supplica sporta per parte dell'Arcivescovo di Torino a S.S.ta perchè tolga Le difficoltà, che s'incontrano nella tenuta della Synodo Provinciale, e gli dia La facoltà di congregare pel sudetto effetto tutti Li Abbati Commendatarj, ed il Vescovo di Saluzzo, che pretendono esser immediatamente soggetti alla S.ta Sede, come ancora affinchè S. Beatitud.ne proveda ai bisogni della Chiesa di Saluzzo ridotta a mal termine si nel Spirituale, come nel Temporale senza data
Lettera di Monsignore Accoramboni Auditore di S.S.tà a Monsignore Arcivescovo di Torino sovra L'idea di d.a S.S.tà di decorare La persona dell'Abbate Cervelleri con un Titolo Vescovile in partibus Infidelium 14. Maggio 1728
Lettera dell'Arcivescovo di Torino diretta a S.S.tà con cui supplica per La suppressione delle indipendenze delle Abbazie, che sono nella sua Diocesi 14. 7mbre 1729
Rappresentanza stata presentata all'Arcivescovo di Torino dopo tenuta La Synodo, dal Priore Cambiano nella qualità di Procuratore del Clero 1729.
Relazione della Riparazione passata da d.o Priore per L'offesa fatta a detto Arcivescovo con detta Rappresentanza.
Con una memoria toccante il sudetto fatto
Ristretto della Rappresentanza del Capitolo della Metropolitana di Torino, con cui informa di diverse novità pretese dall'Arcivescovo contro il Disposto dal Ceremoniale, e Pontificale, e L'innumerabile consuetudine senza data
Progetto per il Piantamento d'Alteni ne' Beni dell'Abbazia di Stura dipendente dall'Arcivescovado di Torino, con il Calcolo della Spesa necessaria Senza data
Sentimento del Sig.e Cardinale Alessandro Albani sovra i dissegni per La costruzione del nuovo Domo in Torino 1730.
Altro d'un Professore d'Architettura in Roma sopra le quattro Piante del suddetto nuovo Domo
Pareri sopra La Ristorazione, o sia nuova Pianta della Chiesa Metropolitana di Torino, e sopra L'Obbligazione, che può avere tutta La Nazione Cisalpina soggetta al Dominio di S.S.R.M., di contribuire per codesta Fabbrica 1730.
Con un Sentimento d'un Giureconsulto Romano, il quale dopo d'aver esaminati Li due sovralscritti Pareri, suggerisce alcuni mezzi con cui potrebbe S.M. senza gravare le sue Finanze, far costruire La sud.a nuova Chiesa
Memoria dell'Abbate Vibò Erede di Monsignore Arcivescovo di Torino di Lui Zio, ad effetto di conseguire dalle Regie Finanze La Somma di L. 530 di fitto maturato alla morte di d.o suo Zio solita pagarsi a Luogo del prezzo della Casa Arcivescovile dovuto dalle d.e Regie Finanze senza data
Rappresentanza di Monsignor Arcivescovo Gattinara per L'esenzione de' suoi Subvssalli dalle Cavalcate, e dalli Consegnamenti 1734.
Con due Pareri su di questo fatto delli P.mo Pressidente del Senato Conte Caissotti, P.te Sicardi, Avvocato Generale Sclarandi, e Procuratore Generale Maistre
Consulto sovra le vertenze eccittatesi tra l'Arcivescovo di Torino, ed il Gran Priore della Basilica Magistrale de Santi Maurizio, e Lazaro intorno all'Abito di questo, l'uso de' Pontificali, ed altre prerog.ve Prelatizie 1732
Ordinato della Communità di Verduno sovra la registrazione della Lettera Scrittale dal Prefetto d'Alba Badini d'ordine di S.M. per la smembrazione d'esso Luogo dalla Diocesi d'Alba, e successiva unione del medesimo a quella di Torino, stante la cessione fatta d'esso Luogo dal Ves.vo d'Alba all'Arcivescovo di Torino 10. aprile 1749
Parere, se nella ristaurazione della Metropolitana di Torino siano obbligati tutti li Sudditi del Sovrano à concorrere nelle Spese; e de' fondamenti di tall'obbligazione
Rappresentanza del Capitolo della Metropolitana di Torino a S.M. Sovra le controversie insorte con Monsig.e Arcivescovo per riguardo alla pretesa di d.o Capitolo di fare, precedente la professione di Fede, prestare il Giuramento nelle mani del Presidente di detto Capitolo a qualonque Provvisto di Benefizio eretto nella Chiesa Metropolitana Suddetta, e Singolarmente al Curato prima di prendere il possesso. Colli Motivi dati dall'Arciv.vo in risposta alla d.a Rappres.za E Progetto per la terminazione delle Sud.e Controversie
Rappresentanza del Capitolo della Metropolitana di Torino, con relazione à Documenti comprovanti li Redditi, che devono essere applicati per la ristauraz.ne, e riparazione della Chiesa, Campanile, e Campane della med.ma 1751
Pastorale del Sig.r Cardinale Costa Arcivescovo di Torino per altre preghiere da aggiungersi nella sua Diocesi nella circostanza della guerra colla Francia 29. Ottobre 1792.
Altra del medesimo per un religioso digiuno ne' giorni 22., 23., e 24. mag.o, e per la visita delle tre Chiese ivi indicate pendente quel triduo, pregando per la prosperità delle armi di S.M., e de' Princ.i alleati 15. mag.o 1794.
Altra dello stesso notificante la dispensa ottenutasi da S.S.tà dall' astinenza quaresimale per quest'anno, atteso il caro prezzo de' viveri per la circostanza della guerra 31. gennajo 1795