L’accusa “You are fake news” rivolta dal neo-presidente americano ad un giornalista che gli aveva rivolto osservazioni critiche ci fa riflettere su quanto sia cruciale per una società democratica saper riconoscere la legittimità della dialettica tra opinioni diverse, ma anche saper distinguere il vero dal falso.
Gli archivisti sanno di essere custodi di un patrimonio che può essere di straordinario interesse non solo per gli storici di professione, ma anche per la generalità dei cittadini e in particolare per il pubblico scolastico. Infatti, le vicende del passato consentono di riflettere (per analogia o per
contrasto) su problemi di metodo che sono di grande attualità.
Attirare l’attenzione su questo patrimonio di memorie è un dovere civico e, al tempo stesso, un modo per tentare di convincere chi detiene i cordoni della borsa che i soldi stanziati per gli istituti culturali non sono costi ma investimenti.
Gli archivisti si occupano anche degli archivi nella loro fase di formazione e sono quindi attenti alla salvaguardia dell’autenticità e integrità dei documenti fin dalla loro nascita, durante il loro utilizzo e la loro conservazione.
Due aspetti quindi, quello dell’utilità immediata e quello della testimonianza storica, nei quali gli archivisti si preoccupano di difendere e garantire l’affidabilità delle testimonianze documentarie.
Il seminario dal titolo “Notizie false, documenti falsi. Gli archivi come palestra di spirito critico” organizzato dall’Associazione Amici dell’Archivio di Stato di Torino ha offerto ad archivisti e insegnanti alcune testimonianze di docenti universitari, ricercatori e archivisti su casi nei quali è stato possibile scoprire che certi documenti erano stati falsificati e casi nei quali sono state diffuse con esiti catastrofici notizie false.
Iniziativa di aggiornamento professionale nel quadro del progetto Manutenzione della memoria territoriale, il seminario “Notizie false, documenti falsi. Gli archivi come palestra di spirito critico” si è svolto il 15 gennaio 2018 presso la Sala conferenze dell’Archivio di Stato di Torino. Gli interventi del relatori sono stati ripresi; i video-atti del seminario sono disponibili sul canale YouTube di ASTo.
Gli interventi dei relatori
Introduzione
Marco Carassi, Associazione Amici dell’Archivio di Stato di Torino, già direttore dell’Archivio di Stato di Torino
Cenni su alcuni documenti falsi medioevali
Isidoro Soffietti, Università degli Studi di Torino, già direttore dell’Archivio di Stato di Torino
Perché consideriamo falsa la c.d. “Donazione di Costantino”?
Germana Gandino, Università del Piemonte Orientale
Come un prete falsario del Settecento inganna gli storici piemontesi
Silvia Giorcelli, Università degli Studi di Torino
Come si diffondono in Europa diverse versioni dell’arresto del re Vittorio Amedeo II
Dino Carpanetto, Università degli Studi di Torino
Il re fantasma e la grande paura del 1789: due esempi francesi di diffusione di false notizie
Pierpaolo Merlin, Università degli Studi di Torino
Rimozioni, manomissioni, occultamenti: gli interventi archivistici di Nicomede Bianchi e Luigi Chiala a sostegno della storiografia moderata e sabaudista
Silvia Cavicchioli, Università degli Studi di Torino
Falso o mito? L’immagine di Carlo Alberto nella lettura di Luigi Cibrario
Pierangelo Gentile, Università degli Studi di Torino
Fenestrelle è stata davvero la Guantanamo dei Savoia dopo l’Unità d’Italia?
Juri Bossuto, ricercatore
L’ufficiale francese Marc Bloch riflette da testimone e da storico sulla diffusione delle false notizie nella Grande Guerra
Dino Carpanetto, Università degli Studi di Torino
Come ci si difende dalle false notizie nella redazione di un moderno giornale quotidiano
Alessandro Cappai, Master di giornalismo, Università degli Studi di Torino