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Raccolta di Documenti e Sigilli associati al fondo

Sezione Corte -> Materie politiche per rapporto all'interno -> Principi del sangue -> Principi del Sangue diversi

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Num. Documento Data cronica Immagini digitalizzate
1.1 Filippo di Savoia principe d' Acaia e Isabella di Villehardouin principessa d' Acaia, sua consorte, donano a Margherita loro figlia e ai suoi futuri eredi i castelli e le castellanie site in Cariteyne e Bossolet. 24/12/1303
1.2 Jehanz arcivescovo di Pattray, Jaques decano de Pattray, Nichole di Saint - Omer, grande marescalco del principato d'Acaia, Angliberz, grande connestabile del detto principato, Hugues de Charpigny, signore di La Voutice, Beniemin, cancelliere del detto principato, Giles de Laigny e Girarz di Lambri su richiesta Filippo di Savoia principe d' Acaia e Isabella d' Acaia, sua consorte, confermano la donazione a Margherita loro figlia e ai suoi futuri eredi dei castelli e delle castellanie site in Cariteyne e Bossolet fatta con lettera del 24 dicembre 1303. 28/02/1304
3.1 Vidimus Ludovico, arcivescovo di Lione, si obbliga a restituire la somma di £.1125 viennesi a lui imprestate dal conte Amedeo di Savoia con ipoteca, per maggior sicurezza, del castello d'Irignes e tutte le sue dipendenze 19/07/1308
1.1 Ludovico I di Savoia signore di Vaud rilascia quietanza a favore del fratello Amedeo V di Savoia di trecento lire genovesi, per le quali il primo aveva trattenuto le quattrocento lire viennesi che il secondo percepiva sul pedaggio di San Novizio di Challons. 3/5/1289
2 Amedeo V conte di Savoia fa redigere dal notaio Giovanni Baronerii l'atto di emancipazione della figlia Eleonora che ha compiuto 12 anni. 24/01/1292
5 Filippo di Savoia principe d'Acaja, figlio di Tommaso III di Savoia, promette di osservare l'accordo fatto insieme ai suoi fratelli con lo zio paterno Amedeo V Il grande riguardo alcuni diritti che competevano al padre Tommaso nel contado di Savoia; promette inoltre di far rispettare l'accordo anche a Ottone conte palatino di Borgogna, a Renato di Borgogna conte di Mombelliard, a Ugone di Borgogna e ad altri loro fratelli, a Ludovico signore di Beaujeu e al figlio di lui, Guicardo. 26/01/1294
7 Filippo di Savoia principe d'Acaja, figlio di Tommaso III di Savoia, in partenza per il Piemonte, ordina a tutti i vassalli e a i feudatari savoiardi di rendere omaggio di fedeltà allo zio paterno Amedeo V conte di Savoia, promettendo di obbedirgli come con lui solevano fare, senza pretendere in cambio alcun pagamento. 26/01/1294
8 Filippo, Pietro, Amedeo, Tommaso e Guglielmo di Savoia, figli di Tommaso III conte di Savoia, donano a Ludovico di Savoia signore di Vaud, tutti i vassalli, i feudi, gli obblighi di fedeltà nei loro confronti, gli omaggi e i beni che il padre aveva acquisito nelle terre e nelle giurisdizioni affidategli dal fratello Amedeo V Il grande conte di Savoia. 01/12/1294
9 Amedo V conte di Savoia dichiara inalterate le convenzioni fatte col fratello Ludovico di Savoia signore di Vaud circa la Caienna, Murat, la torre di Bruges e tutto ciò che gli venne assegnato in eredità, tranne le 400 lire annue ricavate dal pedaggio di Villanova, di Chillon, di San Maurizio d'Agaune, dai castelli di Saillon e Conteis e dalla torre di Ride. 9/12/1294
11 Ludovico di Savoia, signore di Vaud, Umberto di Luiviense e Pietro Simondi stabiliscono, riguardo la questione sorta fra Amedeo V e i figli del fratello Tommaso III per la successione nel contado di Savoia, quanto spetta al primogenito Filippo e quanto spetta agli altri fratelli. Stabiliscono inoltre che questi ultimi non potranno avere dignità vescovile o simile. 10/12/1294
10.1 Maria di Savoia figlia del conte Amedeo V di Savoia rinuncia, a favore del fratello Edoardo, all'eredità paterna e materna e alla sua dote. 09/09/1310
9.1 Amedeo V conte di Savoia fa redigere l'atto di emancipazione della figlia Maria. 09/09/1309
6.1 Vidimus di Giovanni di Castellario, ufficiale della curia di Chambéry per il vescovo di Grenoble Giovanni II, del trattato tra il conte Amedeo V di Savoia, Beatrice figlia del conte Pietro di Savoia e di Ugo delfino di Vienne circa la rinuncia di detto Ugo ad ogni diritto di successione nel contado di Savoia. 13/07/1354
3.1 Vidimus di Aimone IV vescovo di Ginevra dell'atto datato 20 gennaio 1305 con cui Ludovico arcivescovo di Lione si impegna a dare al conte Amedeo di Ginevra la somma di 1125 lire viennesi e il castello di Irignis come garanzia. 19/7/1308
5.1 Vidimus di Giacomo d'Estres ufficiale della curia di Chambéry per Aimone I vescovo di Grenoble, dell'atto in cui il conte Amedeo V di Savoia dona a Guiscardo signore di Beaujeu e ai suoi eredi tutti i suoi diritti nel territorio di Belle Ville, nel luogo detto Les Martines, in cambio dei quali il conte riceve tutti i diritti nella contea di Savoia che possono derivare a Guiscardo dalla madre Eleonora di Savoia. 15/2/1406
2.1 Pietro di Savoia, canonico di Lione, cede ad Amedeo V di Savoia e a i suoi eredi tutti i beni posseduti fino alla data in cui è stato redatto l'atto. 24/04/1304
5.2 Vidimus di Giovanni di Villici, ufficiale della curia di Chambéry per Aimone II vescovo di Grenoble, dell'atto in cui il conte Amedeo V di Savoia dona a Guiscardo signore di Beaujeu e ai suoi eredi tutti i suoi diritti nel territorio di Belle Ville, nel luogo detto Les Martines, in cambio dei quali il conte riceve tutti i diritti nella contea di Savoia che possono derivare a Guiscardo dalla madre Eleonora di Savoia. 16/09/1433
11.1 Ludovico di Savoia signore di Vaud si impegna a dare 3000 fiornini d'oro a Filippo di Savoia principe d'Acaja, ipotecando a garanzia di detta somma i redditi del castello di Clerz. 14/09/1313
13.1 Edoardo di Savoia, Guicardo signore di Biauine, Ugo de la Rochette e Berllies Renoire decidono circa le divergenze sorte tra il conte Amedeo V di Savoia e Ludovico II di Savoia signore di Vaud, stabilendo che il secondo deve cedere al primo tutto ciò che gli spetta in eredità e prestargli giuramento, in cambio del feudo di Natage, di 500 lire grosse torinesi e di 3000 lire viennesi speronate. 4/08/1314
14.1 Amedeo V conte di Savoia, su richiesta di Amandrico canonico di Ginevra, ordina al castellano della Torre di Viviaco di recarsi con lui a Chillion per cercare tutti i documenti utili a dimostrare i diritti ad ereditare del nipote Ludovico di Savoia II signore di Vaud, senza danno per lo stesso conte. 21/08/1314
15.1 Amedeo V conte di Savoia e il nipote Ludovico II signore di Vaud si accodano circa la rinuncia di Ludovico all'eredità che gli spetterebbe nel contado di Savoia in cambio di 500 lire d'argento torinesi, di 3000 lire viennesi, del feudo di Natage, di Dignes, dell'Aquila e di altri castelli, ratificando così l'accordo già intercorso tra lo stesso conte Amedeo e il padre di Ludovico II, Ludovico I signore di Vaud; Ludovico II consegna inoltre ad Amedeo le postazioni di guardia che aveva acquistato nei territori dello stesso conte. 21/08/1314
16.1 Amedeo V conte di Savoia assegna al secondogenito Aimone ciò che gli spetta in eredità, obbligandolo a prestare omaggio di fedeltà al primogenito Edoardo; stabilisce inoltre che qualora l'erede legittimo Edoardo morisse senza figli maschi, il titolo passi ad Aimone e, nel caso anche questi dovesse morire senza figli maschi, al discendente maschio di Casa Savoia indicato dai detti Amedeo, Edoardo o Aimone. 15/06/1322
16.2 Vidimus di Pietro de Feugeriis, ufficiale della curia del decano Roberto di Sant'Andrea, dell'atto datato 15 giugno 1322 con cui Amedeo V conte di Savoia assegna al secondogenito Aimone ciò che gli spetta in eredità. 27/12/1337
1 Amedeo IV conte di Savoia e i fratelli Pietro e Aimone si accordano circa le divisioni dell'eredità paterna a mediazione degli altri fratelli Tommaso, Bonifacio, Guglielmo e Filippo, e di Martino di Virien e di Guglielmo Gratapallha. 23/07/1234
2 Margherita contessa di Savoia e marchesa in Italia dona al figlio Tommaso conte di Fiandra e d'Haynaut tutto ciò che le spettava nel castello di San Benisium, con il consenso del figlio primogenito Amedeo conte di Savoia che a sua volta ha donato al fratello Tommaso tutti i diritti che gli spettavano nel medesimo castello. 12/01/1244
4 L'arcivescovo di Vienne Pietro Bertrando, Amedeo vescovo di Moriana e Tommaso vescovo di Belley, arbitri eletti dal conte Amedeo IV di Savoia, decidono circa le controversie sorte tra Tommaso e Pietro fratelli del conte Amedeo IV e Bonifacio figlio di detto conte circa la ripartizione dell'eredità. 16/02/1252
5 L'arcivescovo di Vienne Pietro Bertrando, Amedeo vescovo di Moriana e Tommaso vescovo di Belley, arbitri eletti dal conte Amedeo IV di Savoia, decidono circa le divergenze sorte tra il conte Amedeo IV di Savoia e il fratello Filippo vescovo di Lione circa la ripartizione dell'eredità del fu Tommaso loro padre. 16/02/1254
5.2 L'arcivescovo di Vienne Pietro Bertrando, Amedeo vescovo di Moriana e Tommaso vescovo di Belley, arbitri eletti dal conte Amedeo IV di Savoia, decidono circa le divergenze sorte tra il conte Amedeo IV di Savoia e il fratelo Filippo vescovo di Lione circa la ripartizione dell'eredità del fu Tommaso loro padre. 16/02/1254
6 Vidimus di Bonifacio eletto di Belley e Lamberto abate del monastero cistercense di Alta Comba dell'atto di infeudazione del principato di Capua fatta da Edmondo re di Sicilia, figlio di Enrico re d'Inghilterra, a favore del conte Tommaso di Savoia e di tutti i suoi eredi di entrambi i sessi. 1272
7 Vidimus di Giovanni arcivescovo di Vienne, Rodolfo arcivescovo di Tarentasia, Falco vescovo di Grenoble e Lamberto abate di Alta Comba dell'atto con cui Pietro II di Savoia conferma la donazione fatta dalla madre Beatrice del Genevese di tutti i suoi beni a favore di Beatrice di Savoia sorella del detto conte Pietro. 19/10/1265
8 Beatrice di Savoia dona a Filippo di Savoia vescovo di Lione suo fratello tutto ciò che le può spettare nel contado di Savoia dall'eredità del padre, della madre, dei fratelli e delle sorelle. 25/8/1263
10.1 Cecilia vedova del conte Amedeo IV di Savoia dona a Filippo conte di Savoia e di Borgogna tutti i diritti nel contado di Savoia (salvo donazioni, concessioni, miglioramenti e diritti dotali) che le derivano dal figlio morto Bonifacio. 24/10/1268
10.2 Cecilia vedova del conte Amedeo IV di Savoia dona a Filippo conte di Savoia e di Borgogna tutti i diritti nel contado di Savoia (salvo donazioni, concessioni, miglioramenti e diritti dotali) che le derivano dal figlio morto Bonifacio. 24/10/1268
11 Filippo conte di Savoia e di Borgogna dichiara che la donazione vitalizia fattagli da Beatrice contessa di Vienne e d'Albona, baronessa di Faucigny, figlia del conte Pietro di Savoia suo fratello di tutti i diritti a lei spettanti nel contado di Savoia è valida e che, alla morte di Filippo, gli stessi diritti torneranno a detta Beatrice sua nipote. /08/1272
12 Eleonora, figlia di Tommaso conte di Fiandra e signore del Piemonte, rinuncia ad ogni diritto di successione nel contado di Savoia a favore dei fratelli Amedeo e Tommaso, salvo la dote costituitale e pagatale da questi ultimi. 15/06/1273
13 Ludovico di Beaujeu ratifica l'atto con cui la moglie Eleonora figlia di Tommaso conte di Fiandra e signore del Piemonte ha rinunciato a tutti i diritti che le spettano nel contado di Savoia a favore dei fratelli, Amedeo V conte di Savoia e Ludovico I signore di Vaud. 16/06/1273
14 DA RIVEDERE 11/06/1282
16 Amedeo V conte di Savoia e il fratello Ludovico I signore di Vaud si affidano alla decisione della regina Margherita di Francia circa la successione nel contado di Savoia alla morte di Filippo I arcivescovo di Lione, zio paterno di detti Ludovico e Amedeo. 22/01/1283
17 Roberto di Borgogna ratifica l'accordo intercorso tra Amedeo V conte di Savoia e il fratello Ludovico signore di Vaud circa la divisione del contado di Savoia alla morte dello zio paterno Filippo I arcivescovo di Lione. 27/03/1284
18.1 Rodolfo I d'Asburgo re dei romani incarica l'abate di Alta Cresta e l'abate del lago di Jura di recarsi a Friburgo per ascoltare i testimoni presentati da Beatrice contessa di Vienne e d'Albona che depongono per l'annullamento della donazione che Umberto signore della Torre sosteneva essere stata fatta a suo figlio Giovanni dalla stessa Beatrice di tutti i diritti che le spettavano nel contado di Savoia alla morte del padre Pietro II conte di Savoia e della madre Agnese di Faucigny. 07/07/1284
18.2 L'abate di Alta Cresta e l'abate del Lago di Jura riportano le deposizioni dei testimoni riguardo la donazione che Umberto della Torre sosteneva essere stata fatta a suo figlio Giovanni da Beatrice contessa di Vienne e d'Albona. 26/07/1284
20 Ludovico I Signore di Vaud ordina ai propri nobili, cittadini e sudditi di prestare omaggio al fratello Amedeo V conte di Savoia; analogamente Amedeo V conte di Savoia ordina ai propri nobili, cittadini e sudditi di prestare omaggio al fratello Ludovico signore di Vaud. 17/01/1285
23 Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana rinuncia all'autorità conferitagli di arbitrare circa le differenze insorte fra il conte Amedeo V di Savoia, il fratello Ludovico I signore di Vaud suoi nipoti riguardo all'eredità paterna, materna e del fu loro zio Filippo I di Savoia. 12/03/1286
24.1 Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana dichiara che il conte Amedeo V di Savoia non è tenuto a versare al fratello Ludovico I Signore di Vaud la somma di 1500 lire viennesi oltre a quanto aveva avuto in partaggio per l'eredità paterna, materna e dello zio Filippo I, in quanto Ludovico I non ha rispettato l'accordo di prestare aiuto nelle guerre intraprese dal conte Amedeo V. Rinuncia inoltre ad arbitrare circa le differenze insorte fra il conte Amedeo V di Savoia e Ludovico Signore di Vaud. 21/03/1286
24.2 Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana dichiara che il conte Amedeo V di Savoia non è tenuto a versare al fratello Ludovico I Signore di Vaud la somma di 1500 lire viennesi oltre a quanto aveva avuto in partaggio per l'eredità paterna, materna e dello zio Filippo I, in quanto Ludovico I non ha rispettato l'accordo di prestare aiuto nelle guerre intraprese dal conte Amedeo V. Rinuncia inoltre ad arbitrare circa le differenze insorte fra il conte Amedeo V di Savoia e Ludovico Signore di Vaud. 21/03/1286
26.1 Vidimus di Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana in cui dichiara la nullità della sua sentenza riguardo le differenze insorte fra il conte Amedeo V di Savoia e il fratello Ludovico I Signore di Vaud suoi nipoti. 26/09/1287
26.2 Vidimus di Vidimus di Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana dell'atto in cui rinuncia al compromesso che aveva accettato per la decisione tra il conte Amedeo V di Savoia e Ludovico I Signore di Vaud. 29/10/1287
27 Percivalle Fieschi di Lavagna suddiacono e cappellano pontificio e vicario generale imperiale in Toscana stabilisce circa divisioni dei beni fra Amedeo V conte di Savoia e Ludovico I Signore di Vaud. 16/09/1287
1 Edoardo e Aimone, figli del conte Amedeo V di Savoia, promettono di osservare la volontà paterna rispettando la divisione dell'eredità, le condizioni di successione in mancanza di eredi maschi e l'obbligo di dotare le figlie femmine. 5/03/1324
2.1 Edoardo e Aimone, figli del conte Amedeo V di Savoia, dichiarano che, in caso della morte senza figli maschi di uno dei due, l'eredità passa interamente nelle mani del fratello rimasto in vita che dovrà rispettare l'obbligo di dotare le figlie femmine del fratello defunto. 5/03/1324
2.2 Vidimus di Petrus de Feugeriis, ufficiale della curia del decano di Sant'Andrea, dell'atto rogato il 5 marzo 1324 da Edoardo e Aimone, figli del conte Amedeo V di Savoia. 27/12/1337
3 Edoardo conte di Savoia compra il castello di San Germano dal fratello Aimone per 450 lire grosse torinesi. 11/04/1329
7 Vidimus del vescovo Antelmo di Moriana e di un ufficiale della curia del decano di Sant'Andrea dell'atto datato 19 giugno 1336 con cui Giacomo di Savoia principe d'Acaia rinuncia alla pensione di 1000 lire annue promessa a suo padre Filippo dallo zio Amedeo V conte di Savoia. 17/08/1347
28 Amedeo V conte di Savoia e Beatrice di Faucigny figlia di Pietro II conte di Savoia promettono nel nome di Edoardo re d'Inghilterra di rispettare gli accordi e di terminare le divergenze tra loro insorte per il possesso di castelli, feudi e beni. 20/11/1287
8 Il conte Aimone di Savoia e la nipote Giovanna duchessa di Bretagna prendono accordi circa il possesso di alcuni diritti e possessioni che spettavano al fu Edoardo di Savoia, padre di Giovanna. 22/11/1339
9 Aimone conte di Savoia ratifica le decisioni del re di Francia Filippo VI circa le divergenze sorte tra lo stesso conte Aimone e la nipote Giovanna duchessa di Bretagna relative ai diritti e alle possessioni pretesi da Giovanna nel contado di Savoia alla morte del padre Edoardo di Savoia. 8/04/1340
13.1 Giacomo conte di Savoia cede ad Amedeo VI conte di Savoia i diritti che gli spettavano nei territori di Beinasco, Piobesi e Vinovo in cambio di 4500 fiorini d'oro. 19/9/1345
10 Aimone conte di Savoia concede al cugino Ludovico II signore di Vaud di poter disporre liberamente dei beni che egli tiene in feudo dal conte stesso 28/06/1341
13.2 Giacomo conte di Savoia cede ad Amedeo VI conte di Savoia i diritti che gli spettavano nei territori di Beinasco, Piobesi e Vinovo in cambio di 4500 fiorini d'oro. 19/9/1345
13.3 Giacomo conte di Savoia cede ad Amedeo VI conte di Savoia i diritti che gli spettavano nei territori di Beinasco, Piobesi e Vinovo in cambio di 4500 fiorini d'oro. 19/9/1345
14.1 Vidimus di Giovanni vescovo di Tarentasia dell'atto rogato da Filippo VI re di Francia nel dicembre 1345. 18/3/1346
14.2 Filippo VI re di Francia decide circa le divergenze sorte tra Giovanna duchessa di Bretagna e Aimone conte di Savoia a proposito dei diritti e delle possessioni che Giovanna pretendeva di avere per la morte del padre Edoardo di Savoia (e che aveva quindi trasmesso a Filippo duca d'Orléans, conte di Valois e figlio dello stesso re Filippo) stabilendo che Filippo duca d'Orleans dovesse cedere alcune porzioni di redditi provenienti da dette possessioni al conte Aimone. Lo stesso conte Aimone doveva poi far ratificare l'atto di rinuncia dalla regina di Francia, dal duca di Normandia, da Filippo e Bianca di Borgogna, dallo stesso duca d'Orléans e dal conte di Bar. 00/12/1345
1 Vidimus del vescovo Giovanni di Tarentasia dell'atto con cui Filippo VI re di Francia cede al conte Aimone di Savoia tutti i diritti e le possessioni che potevano spettargli nel contado di Savoia. 18/3/1346
2 Ludovico di Savoia signore di Vaud e Filippo di Savoia principe d'Acaia revocano le donazioni che si erano reciprocamente fatte quando ancora non avevano discendenti, avendo Ludovico avuto un figlio maschio. 28/2/1346
3 Ludovico II di Savoia signore di Vaud, col permesso del cugino Aimone conte di Savoia, dichiara che la sua unica figlia Caterina ha diritto ad ereditare i feudi del padre e a trasmetterli ai suoi discendenti nelle forme stabilite nel contratto di matrimonio tra detta Caterina e Rodolfo conte di Guines. 6/5/1343
4.1 Vidimus di Guglielmo Gormont, guardasigilli della prevostura di Parigi, delle lettere patenti con cui il re di Francia Filippo VI dichiara di aver rievuto da Giovanna duchessa di Bretagna, così come stabilito dall'ordinanza di Amedeo VI conte di Savoia, parte dei redditi provenienti da alcuni diritti e possessioni che a detta Giovanna derivavano dal padre Edoardo conte di Savoia. 26/7/1346
4.2 Vidimus di Guglielmo Gormont, guardasigilli della prevostura di Parigi, delle lettere patenti con cui il re di Francia Filippo VI dichiara di aver rievuto da Giovanna duchessa di Bretagna, così come stabilito dall'ordinanza di Amedeo VI conte di Savoia, parte dei redditi provenienti da alcuni diritti e possessioni che a detta Giovanna derivavano dal padre Edoardo conte di Savoia. 26/1/1346
5.1 Filippo VI re di Francia promette di far approvare dal figlio Giovanni duca di Normandia, dal duca di Borgogna suo fratello, dal figlio e dalla madre di questi, Filippo e Bianca di Savoia, l'ordinanza profferta circa i diritti e le possessioni pretese da Filippo duca d'Orléans, figlio della duchessa Giovanna di Bretagna, nel contado di Savoia. 7/7/1346
5.2 Vidimus di Guglielmo Gormont, guardasigilli della prevostura di Parigi, dell'atto con cui Filippo VI re di Francia promette di far approvare dal figlio Giovanni duca di Normandia, dal duca di Borgogna suo fratello, dal figlio e dalla madre di questi, Filippo e Bianca di Savoia, l'ordinanza profferta circa i diritti e le possessioni pretese da Filippo duca d'Orléans, figlio della duchessa Giovanna di Bretagna, nel contado di Savoia. 26/1/1346
6 Vidimus di Guglielmo Gormont guardasigilli della prevostura di Parigi dell'atto con cui la regina di Francia Giovanna ratifica l'ordinanza profferta dal re Filippo circa i diritti e le possessioni pretese dal duca Filippo d'Orléans, erede della contessa Giovanna di Bretagna, nel contado di Savoia. 26/7/1346
7 Vidimus di Guglielmo Gormont guardasigilli della prevostura di Parigi dell'atto con cui Bianca di Borgogna duchessa di Savoia rilascia quietanza al nipote Filippo duca d'Orléans della metà della somma che il detto conte doveva pagare al re di Francia Filippo VI per il godimento dei diritti e delle possessioni da lui ereditati nel contado di Savoia. 22/7/1346
12 Filippo VI re di Francia ordina ai maestri uditori dei suoi conti di cercare l'atto che documenta l'accordo sottoscritto con Amedeo VI conte di Savoia circa i diritti e le possessioni che Filippo duca d'Orléans pretendeva avere nel contado di Savoia come erede del conte Edoardo di Savoia; ordina loro inoltre di portare l'atto al detto conte Amedeo e di riscuotere il pagamento delle somme ivi stabilite. 18/12/1346
14.1 Vidimus del vicario generale della curia vescovile di Torino e di cinque notai della città dell'accordo intercorso l'11 ottobre 1349 tra Amedeo VI conte di Savoia e Giacomo di Savoia principe d'Acaia in seguito alla sentenza profferta da Giovanni Visconti arcivescovo di Milano in merito alle divergenze esistenti tra i detti Amedeo e Giacomo da una parte e Giovanni marchese del Monferrato dall'altra. 16/11/1359
16.1 Amedeo VI conte di Savoia e Giacomo di Savoia principe d'Acaia si accordano circa la spartizione dei beni e delle possessioni che spettano loro secondo la sentenza profferta l'11 novembre 1349 da Giovanni Visconti arcivescovo di Milano in merito alle divergenze insorte tra i detti Amedeo e Giacomo e Giovanni marchese del Monferrato. 20/9/1352
16.2 Vidimus del vicario generale della curia vescovile di Torino e di cinque notai della città dell'accordo intercorso il 20 novembre 1352 tra Amedeo VI conte di Savoia e Giacomo di Savoia principe d'Acaia circa la spartizione dei beni e delle possessioni che spettano loro secondo la sentenza profferta l'11 novembre 1349 da Giovanni Visconti arcivescovo di Milano in merito alle divergenze insorte tra i detti Amedeo e Giacomo e Giovanni marchese del Monferrato. 16/11/1359
17.1 Amedeo VI conte di Savoia scrive al fratello Giacomo principe d'Acaia esortandolo ad abolire una certa gabella nuovamente imposta da detto Giacomo nei propri territori senza averne il diritto. 7/5/1356
4.1 Il Consiglio del conte Amedeo VI di Savoia scrive al balivo della val di Susa invitandolo a richiedere l'abolizione di una gabella imposta da Giacomo principe d'Acaia senza averne diritto allo stesso Giacomo e non al conte; in caso Giacomo non provveda il balivo è pregato di citarlo a comparire davanti al Consiglio del conte per spiegare i motivi in virtù dei quali non ha abolito l'esazione di detta gabella. 25/9/1356
4.2 Il Consiglio del conte Amedeo VI di Savoia ordina che la gabella imposta da Giacomo principe d'Acaia senza averne il diritto sia abolita in tutto il contado di Savoia, non essendo detto principe comparso davanti al Consiglio per spiegare le ragioni in virtù delle quali aveva imposto detta gabella. 28/10/1356
5.1 Il Consiglio di Amedeo VI conte di Savoia sentenzia circa la gabella imposta da Giacomo principe d'Acaia nel contado di Savoia senza averne il diritto ordinandogli di abolirla; sentenzia inoltre circa i divieti riguardanti la circolazione dei suoi sudditi nei territori del conte ordinandogli di annullarli. 17/10/1356
5.2 Il Consiglio di Amedeo VI conte di Savoia sentenzia circa la gabella imposta da Giacomo principe d'Acaia nel contado di Savoia senza averne il dirtto ordinandogli di abolirla; sentenzia inoltre circa i divieti riguardanti la circolazione dei suoi sudditi nei territori del conte ordinandogli di annullarli. 17/10/1356
7 Il Consiglio di Amedeo VI conte di Savoia condanna Giacomo principe d'Acaia al pagamento di 100 marchi d'oro per avere fatto incarcerare ingiustamente Bonifacio Bonetti di Chieri e per non aver obbedito all'ordine del conte di rilasciarlo. 20/10/1356
8 Il Consiglio del conte Amedeo VI di Savoia cita Giacomo principe d'Acaia a comparire in giudizio il 28 ottobre 1356 in Rivoli per aver occupato militarmente la città d'Ivrea e per non aver ubbidito al comando del conte di ritirarsi; gli ordina inoltre di conformarsi alla sentenza già profferta da detto Consiglio il 17 ottobre 1356 circa l'abolizione della gabella da lui imposta nel contado di Savoia senza averne diritto. 26/10/1355
9 Il Consiglio del conte Amedeo VI di Savoia sentenzia che, in assenza di Giacomo principe d'Acaia, tutti i feudi, le possessioni e i diritti a lui concessi dal detto conte vengono revocati, non avendo detto principe obbedito alle precedenti ingiunzioni del Consiglio e massimamente all'ordine di ritirarsi dalla città d'Ivrea. 4/11/1356
10 Il conte Amedeo VI di Savoia incarica l'abate di San Michele della Chiusa, il prevosto di Oulx, Guglielmo della Balma e Ludovico de la Ravoire di terminare le questioni che lo oppongono a Giacomo principe d'Acaia. 4/2/1357
11 L'abate di San Michele della Chiusa, il prevosto di Oulx, Guglielmo della Balma e Ludovico de la Ravoire, deputati dal conte Amedeo VI di Savoia alla risoluzione della controversie esistenti tra il detto conte e Giacomo principe d'Acaia, ordinano al balivo della Val di Susa e ad altri ufficiali del Canavese di recarsi dal detto principe e intimargli di presentarsi in giudizio il 17 febbraio in Rivoli. 4/2/1357
15 Amedeo VI conte di Savoia comunica al fratello Giacomo principe d'Acaia di voler procedere contro di lui considerandolo come un ribelle per avere nuovamente imposto la gabella già oggetto di controversia senza averne diritto, per avere occupato militarmente la città d'Ivrea, per aver ucciso coloro che appellavano le sentenze dei suoi ufficiali e per non aver rispettato gli accordi presi con lui. 28/10/1359
16 Giacomo di Savoia principe d'Acaia nomina Manfredo de Fariseis suo procuratore generale per tutte le cause vertenti col fratello Amedeo VI conte di Savoia per la terminazione delle medesime. 18/11/1359
1.2 Ludovico I di Savoia signore di Vaud rilascia quietanza a favore del fratello Amedeo V di Savoia di 300 lire genovesi, per le quali il primo aveva trattenuto 400 lire viennesi che il secondo percepiva dal pedaggio di S. Novizio di Challons. 24/8/1289
3 Ludovico I di Savoia signore di Vaud approva e ratifica le sentenze arbitrali profferte dal vescovo di Aosta, dall'abate di Savigny, da Percivallo Fieschi di Lavagna per la terminazione delle controversie che lo oppongono al fratello Amedeo V conte di Savoia circa la divisione dell'eredità paterna e materna e dei feudi degli zii paterni. 8/12/1294
8 Filippo I di Savoia principe d'Acaia promette di andare a Chambéry il 2 gennaio secondo gli ordini del fratello Amedeo VI conte di Savoia per essere presente alla dichiarazione di detto conte circa le controversie vertenti tra i due riguardo alla divisione dell'eredità paterna; Giacomo promette inoltre di osservare ciò che verrà stabilito. 3/12/1361
12 Amedeo VI conte di Savoia ratifica l'atto con cui Filippo principe d'Acaia cede al padre Filippo le città di Torino, Pinerolo, Moncalieri, Carignano, Vigone, Villafranca, Cavour, Fossano, Cavallermaggiore e altri territori che a detto Filippo erano stati dati dal padre in eredità al momento della sua emancipazione. Nel documento sono riportati l'atto di emancipazione (4 agosto 1346) e l'atto di retrocessione (23 agosto 1365). 3/10/1365
16 Amedeo VI conte di Savoia incarica Anselmo di Vitières, Giovanni de Grolea, Gaspardo di Montemaggiore e Pietro de Moi di accordarsi con le persone scelte da Filippo di Savoia circa il luogo e l'ora del duello che dovrà combattersi tra detti Amedeo e Filippo. 2/8/1368
1.1 Istanza di Margherita di Beaujeau, vedova di Giacomo principe d'Acaia, e dei figli Amedeo e Ludovico circa la sentenza del processo intentato da Amedeo VI conte di Savoia contro il marito per avere mosso guerra, insieme al marchese di Saluzzo, agli Inglesi, ai Tedeschi, a detto conte Amedeo e al fratello Filippo a causa della divisione dell'eredità paterna, su cui in passato erano già stati presi accordi. 24/9/1368
1.2 Istanza di Margherita di Beaujeau, vedova di Giacomo principe d'Acaia, e dei figli Amedeo e Ludovico circa la sentenza del processo intentato da Amedeo VI conte di Savoia contro il marito per avere mosso guerra, insieme al marchese di Saluzzo, agli Inglesi, ai Tedeschi, a detto conte Amedeo e al fratello Filippo a causa della divisione dell'eredità paterna, su cui in passato erano già stati presi accordi. 24/9/1368
20.1 Amedeo V conte di Savoia si impegna a restituire al fratello Ludovico I signore di Vaud i castelli di Biolej e Montz che erano stati ipotecati a garanzia del prestito fattogli di lire 4500 viennesi ogni qualvolta restituirà detta somma. 8/05/1300
2.1-21 Lettere del conte Amedeo VI di Savoia, del capitano Monaco di Hoetz e di suoi compagni al servizio di Filippo principe d'Acaia in merito alle controversie vertenti tra detti Amedeo e Filippo a causa del rifiuto del secondo di prestare giuramento di fedeltà al primo per i territori che controllava nel contado di Savoia. Le lettere documentano anche la proposta fatta da Filippo ad Amedeo di risolvere la questione tramite un combattimento con cinquanta uomini per parte. 1368
12 Amedeo VIII duca di Savoia ordina ai suoi ufficiali di permettere a Bona di Savoia, vedova di Ludovico principe d'Acaia, di continuare a godere di tutti i feudi di cui godeva quando era in vita il marito e con le stesse modalità. 13/1/1417
1 Amedeo VIII duca di Savoia, eletto papa con il nome di Felice IV, fa redigere l'atto di emancipazione del figlio primogenito Ludovico donandogli i ducati di Savoia, Chablais, Aosta e tutti i suoi altri territori, a riserva di quanto assegnato al secondogenito Filippo e al figlio naturale Umberto nel testamento. 6/1/1440
20.2 Ludovico I signore di Vaud, dando a garanzia i suoi castelli di Bioley e Monz, si impegna a restituire al fratello Amedeo V conte di Savoia la somma di lire 4500 viennesi che il conte gli aveva prestato. 8/05/1300
2 Ludovico II duca di Savoia versa a papa Felice IV, suo padre Amedeo VIII, la somma di 4834 fiorini, 11 denari e la quarte parte dei redditi di Bonne Ville, Crusseille, Chillon, Chatillon e altri territori del ducato. 22/9/1448
4 Ludovico II duca di Savoia permette al padre Amedeo VIII di vendere e alienare beni demaniali appartenenti a detto Ludovico per il valore massimo di 5000 fiorini d'oro di reddito annuo per provvedere al mantenimento dell'esercito e ad altre necessità di guerra. 21/6/1449
6.1 Vidimus di Glaudius de Bert, ufficiale della curia di Chambéry e vicario del decanato della diocesi di Grenoble dell'atto con cui il 26 febbraio 1460 Ludovico II duca di Savoia trasmette in feudo al figlio Filippo la signoria di Bauge, Valbona e Monrevello. 27/8/1511
5 Vidimus dell'atto in cui il duca di Savoia Ludovico II nomina conte di Romont e signore di Vaud il figlio Giacomo; concede anche in feudo al detto Giacomo e ai suoi discendenti maschi il contado di Romont e la baronia di Vaud con i castelli e i luoghi da esso dipendenti. 25/08/1511
6.2 Ludovico II duca di Savoia trasmette in feudo al figlio Filippo la signoria di Bauge, Valbona e Monrevello. 26/2/1460
7 Amedeo III duca di Savoia, a nome del fratello Filippo, designa Guy de la Baume signore della Rocca come procuratore di detto Filippo per l'amminstrazione delle signorie di Bauge, Valbona e Monrevello che gli erano state trasmesse in feudo dal padre Amedeo VIII. 20/5/1466
12 Il duca Carlo I di Savoia istituisce il marchesato di Gex, Ternier ,Tournon e Monterivel a favore di Giacomo di Savoia. 27/10/1483
13 Filippo di Savoia conte di Bauge incarica Ugo de la Palud e Giacomo di Bussi di giurare l'osservanza degli accordi stipulati con il nipote Carlo duca di Savoia. 2/3/1488
8.1 Ludovico II re di Francia ordina al vescovo di Ginevra di consegnare alla sorella Jolanda duchessa di Savoia i territori del duca Filiberto e dei suoi fratelli, figli di detta Jolanda. 2/11/1476
8.2 Ludovico II re di Francia ordina al governatore di Susa di riconsegnare la città in mano della sorella Jolanda duchessa di Savoia. 2/11/1476
14 Il duca Carlo II di Savoia isituisce il marchesato di Gex, Ternier e Monterivel a favore di Giacomo Ludovico di Savoia. 27/10/1483
3 Filippo II duca di Savoia dona al figlio primogenito Filiberto i territori della Bressa, del Beauge, della Valbonne e molti altri con relativi redditi, beni e giurisdizioni. 12/6/1497
4.3 La corte del Parlamento di Provenza condanna Renata di Savoia marchesa di Urfé alla restituzione dei territori di Villeneuve, Caigne, Loubet, Antiboul e altri ad Onorato di Savoia marchese di Villars e conte di Tenda, cui spettavano in base alle disposizioni testamentarie del padre Renato di Savoia. 13/9/1574
5 La Camera dei conti del duca Carlo Emanuele I dichiara che l'atto con cui il 14 luglio 1580 Emanuele Filiberto duca di Savoia dona ad Amedeo, figlio naturale di detto Filiberto, una vigna di sette gionate, una vigna di cinque giornate e mezzo, una casa sita in Vigone e una casa sita in Torino, è degno di fede. 13/1/1581
6.1 Estratto del privilegio accordato da Carlo Emanuele I duca di Savoia a Filippo di Savoia signore di Racconigi e Bernardino suo figlio primogenito in virtù dei quali essi potranno essere considerati eredi legittimi di casa Savoia, con la facoltà per i loro figli maschi legittimi, o nati da matrimoni legittimi, di succedere a Giacomo di Savoia duca di Nemours, nel caso questi non abbia eredi maschi, sempre rispettando il diritto di primogenitura e con il beneplacito dell'Imperatore. 29/1/1581
6.2 Il Senato del Piemonte autentica un estratto delle lettere patenti del 29 gennaio 1581 con cui il duca Carlo Emanuele I di Savoia riconosce Filippo di Savoia signore di Racconigi, il figlio Bernardino e tutti i loro discendenti maschi, eredi legittimi del ramo Savoia-Nemours. 31/1/1581
7.4 Il Consiglio di Savoia esprime il suo giudizio circa il privilegio accordato dal duca Carlo Emanuele I il 29 gennaio 1581a Filippo di Savoia signore di Racconigi, per cui detto Filippo e i suoi discendenti maschi sono considerati eredi legittimi di Casa Savoia. 2/12/1581
9.1 La camera dei Conti di Carlo Emanule I duca di Savoia approva la donazione fatta da detto duca ad Amedeo di Savoia marchese di San Ramberto e a i suoi eredi di un reddito annuo di 4000 scudi d'oro, con atto datato 15 ottobre 1589. 11/9/1590
10 Carlo Emanuele I duca di Savoia cede al fratello naturale Amedeo un reddito annuo di 500 scudi d'oro. 18/8/1599
12.1 Ippolito Francunus vescovo di Nocera autentica la copia dell'atto con cui il 17 dicembre 1620 Carlo Emanuele I duca di Savoia trasmette in eredità al promogenito Tommaso e ai suoi discendenti maschi con ordine di primogenitura all'infinito il marchesato di Busca, i territori di Racconigi, Cavallermaggiore, Villafranca, Vigone, Barge, Caselle, Roaschia e Roccavione con un reddito annuo di 4000 scudi d'oro. 3/4/1647
12.4 Alessandro Crepentius vescovo "Ortensis et Camplensis" autentica copia dell'atto con cui il 17 dicembre 1620 Carlo Emanuele I duca di Savoia trasmette in eredità al promogenito Tommaso e ai suoi discendenti maschi con ordine di primogenitura all'infinito il marchesato di Busca, i territori di Racconigi, Cavallermaggiore, Villafranca, Vigone, Barge, Caselle, Roaschia e Roccavione con un reddito annuo di 4000 scudi d'oro. 23/4/1652
8.4 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina a tutti gli ufficiali generali delle finanze di non intromettersi nella riscossione dei redditi ceduti al fratello naturale Amedeo. 23/3/1590
10.1 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina a Francesco Ratto responsabile della riscossione dei redditi di Carignano, e a coloro che in futuro ricopriranno lo stesso incarico, di continuare a versarne 1000 scudi al fratello naturale Amedeo di Savoia nonostante l'impoverimento di detti redditi causato dalle guerre. 1/1/1593
10.2 Vidimus della Camera ducale della lettera con cui il 1 gennaio 1593 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina a Francesco Ratto responsabile della riscossione dei redditi di Carignano, e a coloro che in futuro ricopriranno lo stesso incarico, di continuare a versarne 1000 scudi al fratello naturale Amedeo di Savoia nonostante l'impoverimento di detti redditi causato dalle guerre. 11/1/1593
16.1 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina al tesoriere della comunità ebraica Mosé Melli di pagare il censo di 1000 scudi d'oro, che soleva pagare allo stesso duca e prima al padre Emanuele Filiberto, al fratello naturale Amedeo di Savoia. 14/12/1596
16.2 Vidimus della Camera ducale della lettera con cui il 14 dicembre 1596 il duca Carlo Emanuele eI di Savoia ordina al tesoriere della comunità ebraica Mosé Melli di pagare il censo di 1000 scudi d'oro, che detto Mosé soleva pagare allo stesso duca e prima al padre Emanuele Filiberto, al fratello naturale Amedeo di Savoia. 17/12/1596
8.17 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina alla Tesoreria generale di pagare al fratello naturale Amedeo il censo di 4000 scudi d'oro, da ricavarsi per 3000 scudi sul dazio di Susa e della tratta foranea, e per 1000 scudi sulla gabella del sale della città e del marchesato di Saluzzo. 25/6/1597
2.1 Il re Vittorio Amedeo III rende noti i beni trasmessi in eredità al duca d'Aosta, al duca del Monferrato, al duca del Genevese e al conte di Moriana suoi figli. 3/6/1785
2.2 Il Senato del regno di Sardegna residente a Torino approva le patenti ed il relativo regolamento con cui il 3 giugno 1785 il re Vittorio Amedeo III aveva reso noti i beni trasmessi in eredità al duca d'Aosta, al duca del Monferrato, al duca del Genevese e al conte di Moriana suoi figli. 17/6/1785
2.3 La Camera dei conti approva le patenti ed il relativo regolamento con cui il 3 giugno 1785 il re Vittorio Amedeo III aveva reso noti i beni trasmessi in eredità al duca d'Aosta, al duca del Monferrato, al duca del Genevese e al conte di Moriana suoi figli. 14/6/1785
2.4 Il Senato del regno di Sardegna residente a Chambéry approva le patenti ed il relativo regolamento con cui il 3 giugno 1785 il re Vittorio Amedeo III aveva reso noti i beni trasmessi in eredità al duca d'Aosta, al duca del Monferrato, al duca del Genevese e al conte di Moriana suoi figli. 4/7/1785
19.1 Vidimus della Camera ducale dell'atto con cui il 15 marzo 1597 Carlo Emanuele I duca di Savoia raccomanda alla Camera dei conti di pagare sempre al fratello naturale Amedeo il reddito di 4000 scudi d'oro assegnatogli. 22/3/1597
19.2 Carlo Emanuele I duca di Savoia raccomanda alla Camera dei conti di pagare sempre al fratello naturale Amedeo il reddito di 4000 scudi d'oro assegnatogli. 15/3/1597
19.3 Antonio Solaro consigliere del duca Carlo Emanuele I di Savoia ordina ai gabellieri del sale e agli ufficiali incaricati di riscuotere il dazio di Susa e della tratta foranea, versandone gli introiti per 4000 scudi d'oro al fratello naturale di detto duca, Amedeo. 28/5/1596
19.4 La camera ducale conferma, su richiesta di Amedeo di Savoia marchese di San Ramberto, gli atti presentati da detto Amedeo e attestanti la donazione di 4000 scudi d'oro annui fattagli dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. 11/5/1596
19.5 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina alla Camera dei conti di pagare i 4000 scudi d'oro di reddito annui che ha concesso al fratello naturale Amedeo di Savoia marchese di San Ramberto. 7/5/1596
16.6 Carlo Emanuele I duca di Savoia ordina al consigliere e tesoriere generale Antonio Solaro di pagare al fratello naturale Amedeo di Savoia marchese di San Ramberto il reddito annuo di 4000 scudi d'oro come stabilito. 15/4/1594
1 Bianca di Monferrato duchessa di Savoia, a nome del figlio Carlo Giovanni Amedeo duca di Savoia, conferma al castellano di Sommariva Bosco il contratto d'affitto per 48 giornate di terre site ai confini di detta località. 22/4/1481
1.2 Regesto da compilare. 15/12/1338


Una selezione di supporti metodologici che possono risultare utili agli studiosi e ai ricercatori:
  • il glossario [G] di archivistica;
  • raccolte di fonti, dizionari, repertori, guide e percorsi, compilazioni lessicografiche, apparati biografici;
  • link ai più importanti sistemi informativi e portali tematici europei, italiani, locali.
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