Reato
Avere insultato con pistola e parole ingiuriose, il mercante Carlo Francesco Chianale e il suo giovane di bottega Felice Viale; aver insultato il messo Pietro Carle, dopo essere andato con lo zio Carlo Amedeo e il Carle, premeditatamente a casa di Gian Battista Cossetto, per obbligarlo minacciandolo della vita a concedere un nuovo contratto d'affitto al Carle e allo zio Carlo Amedeo Bottiglia; continue minacce di vita al Carle per obbligarlo a scrivere il contratto in suo favore, avere incendiato la casa del Carle; complicità con Amedeo Bottiglia in spari, senza rissa e contesa precedente, contro i coniugi Giacomo e Teresa Dejro e Giuseppe Novaria; complicità con lo zio Carlo Amedeo, nell'insulto armato di pistola al messo Giorgio Cortese, suocero del Carle, per intimidire il Carle; avere obbligato con minacce Giuseppe Antonio Novascone, a consegnargli un fazzoletto; aver aperto, con rottura, un banco del mercante Bartolomeo Gallo, di ver tentato di aprire un altro banco, con l'intenzione dei derubarli; essere sospettato in genere di furti, essere ozioso e vagabondo, di girare armato di pistola e coltello, frequentare osterie e essere nullatenente