Avere affrontato, sulla strada pubblica, senza motivo, il mercante Ferrando e avere colpito con bastone i Gioni per derubarli; avere minacciato di morte, armato di fucile, il viceparroco don Ludovico Bello, per impedirgli di seppellire il cadavere della figlia del brigadiere Fruttero; ranzone, senza motivo, ai danni di Matteo Beltrito; avere ferito con arma tagliente sua moglie Domenica Bottasso, rimasta storpia; diffamato in genere di furti, vita oziosa e dedito alle osterie
Luogo e data reato
Peveragno, strada pubblica 1753, giugno-luglio
Pena
Otto mesi di carcere, da contarsi dal giorno dell'arresto, indennizzo dei danneggiati e pagamento delle spese