Reato
Complicità nell'assalto e nella grassazione contro Bartolomeo Mignone, con ferimento con colpo di bastone e depredazione di 1 zecchino di Venezia, 1 scudo, 2 lire di Genova e mezzo scudo; fingendosi soldato invigilatore delle Regie Gabelle del Dipartimento di Pontinvrea, aver preteso la tassa per il trasporto delle pecore dai fratelli Gabriele e Bonaventura Rapetti; aver dato una forte bastonata sulla schiena di Bonaventura Rapetti; tentato ferimento con pistola e coltello di Viglino, con il pretesto di presunti maltrattamenti al proprio zio paterno Nicosio Poggio, ferimento durante tale contrasto anche del canonico Venanzio Carriantino, che tentava di trattenerlo; complicità in grassazione con altri due, armato di fucile e coltello da punta, contro Giovanni Scorrino e Bartolomeo Guglieri, con depredazione di 40 monete ai danni dello Scorrino e di 1 portoghese e 4 lire pimontesi, 10 lire di Genova, 10-12 parpaiole, 1 borsa con altre parpaiole ai danni del Guglieri; essere dedito ai furti, ozioso e vagabondo
Pena
Già torturato con sentenza del 19 giugno 1759, per ricavare la verità sulle grassazioni, ora condannato all'impiccaggione pubblica, il cadavere diviso in quarti da affiggersi nei luoghi soliti, indennizzo dei grassati Scorrino e Guglierie del ferito Carriantino, pagamento delle spese