Reato
Essere stato causa della morte della sua prima moglie, per i maltrattamenti e le percosse; avere picchiato Caterina Desdier; avere arrestato 2 bestie asinine dei fratelli Barale, cariche di legna, e averli obbligati a pagare 6 lire per la restituzione delle bestie; avere tentato di fare fare a suo padre, ammalato, un codicillo a suo favore, impedendo che i religiosi lo assistessero, motivo per cui è morto senza assistenza necessaria; avere ingiuriato e minacciato, con pistola, don Giovanni Battista Chiardolla; avere ingiuriato, con pistola alla mano, Stefano Comba; avere condotto vita scandalosa abusando di Maddalena Franca, sua parente, e di Anna Abello, rimaste entrambe incinte; avere ingiuriato e picchiato con calci e pugni Tomaso Pepino; avere tentato di rompere, con tenaglie e martello, una credenza della confraternita di Moiola; avere affrontato, armato di sciabola, Giuseppe Cresio e Giovanni Battista Morello, pretendendo denaro con il pretesto che fosse per il diritto di pedaggio; avere ingiuriato e picchiato Maddalena Bruno, che aveva attraversato un campo di sua proprietà con un carro; persona collerica, rissosa e facile a menare le mani, solito portare armi proibite; disonesto e scandaloso, poco timorato della giustizia divina e umana
Luogo e data reato
Moiola; Borgo San Dalmazzo 1754, apr. 16; 1754, ago.; 1756, ago.; 1759, giu.