Associazione con Giovanna Felice Gandolfo, moglie del notaio Vittorio Amedeo Millio, fuggita dalla casa del marito, esportando denari e altri oggetti; avere insultato e ferito, con animo premeditato di ucciderlo, armato di spada, con un colpo alla schiena, il notaio Millio
Luogo e data reato
Torino 1726, mar. 26; 1731, giugno 21
Pena
Per l'insulto: assoluzione senza pagamento delle spese; per l'associazione: viene concesso il beneficio del generale indulto, con sottomissione di non frequentare più Giovanna Felice Gandolfo, sotto pena del decadimento dall'indulto, fatto salvo il diritto al notaio Millio di rivalersi in causa civile, e pagamento delle spese