Materie ecclesiastiche

Home

Materie ecclesiastiche - Carte


Il progetto   Le carte  

Abbazie -> Abbazia di San Bartolomeo di Azzano
Mazzo 1.
Fascicolo 1 Pietro Negro di Mirabello dona al monastero di S.Bartolomeo, nelle mani dell'abate Pellegrino, un appezzamento posto nel territorio di Castello d'Annone, conservandone l’usufrutto per sé e per i legittimi discendenti. -
Fascicolo 2 Ribaldo de Cravarulis vende al monastero di S.Bartolomeo, nelle mani di Guglielmo Mezadio, incaricato dell'abate, un terreno posto in Vigliano per lire venticinque e soldi due e mezzo di astesi. -
Fascicolo 3 Cuniberto, custode della chiesa di S.Nazario di Vigliano, vende al monastero di S.Bartolomeo, nelle mani del monaco Guglielmo, un appezzamento posto nel territorio di Vigliano per il prezzo di tre lire di moneta astese. -
Fascicolo 4 Guglielmo da Camino, consignore di Agliano, rinuncia per sé e per i suoi nipoti nelle mani del monaco Guglielmo, incaricato dell'abate di S.Bartolomeo, ad ogni diritto che potrebbe vantare su varie persone che vengono affrancate e per tale rinuncia riceve un compenso di lire quattro di moneta astese. -
Fascicolo 5 Alberto, Armello, Ota e Manasedo, marito di Ota, vendono ad Amedeo Camolato un appezzamento posto in Vigliano, per il prezzo di lire tre e soldi tre di astesi. $$$ Enrico Retrocastro vende ad Amedeo Camolato un appezzamento misto di campo e prato posto in Vigliano per quaranta soldi astesi. -
Fascicolo 6 Oberto di Viarigi vende al monaco Pietro, priore di S.Bartolomeo e incaricato dell'abate [...] acquista per conto della chiesa di S.Severo [...] alcuni appezzamenti posti nel territorio di Viarigi per il prezzo di lire ventotto e soldi sei di moneta astese -
Fascicolo 7 Baiamot vende ad Anselmo un appezzamento di terra posto in Vigliano per trentasei soldi astesi. -
Fascicolo 8 Ottone Retrocastro, Enrico e suo fratello Feliciano insieme a Villerdivino e ad Enrico Gardilione vendono ad Amedeo Camolato, per conto della chiesa di S.Nazario di Vigliano, un appezzamento di bosco ivi situato per il prezzo di soldi sei astesi -
Fascicolo 9 Maifredo vende al rettore della chiesa di S.Severo i diritti che aveva su di un prato posto alle Colognelle di Grana per quattordici soldi astesi. -
Fascicolo 10 Alessandro Sinistrario vende al monastero di S. Bartolomeo un campo posto in Mirabello, regione La ione, per il prezzo di trentadue lire di astesi -
Fascicolo 11 Anselmo, castellano di Vigliano, cede a a S. Bartolomeo l'usufrutto di alcuni suoi possedimenti, in punto di morte e per la salvezza della sua anima. -
Fascicolo 12 Pietro, abate di S.Bartolomeo, investe Anselmo de Monte di una terra posta in Montaldino contro l'annuo versamento del quarto raccolto -
Fascicolo 13 Ottone Barbeta rinuncia nelle mani di Pietro, abate di S.Bartolomeo, ad ogni suo diritto su di un appezzamento sito in Montegrosso dietro compenso di cinque soldi di astesi. -
Fascicolo 14 Raimondo Gazana vende ad Oberto un appezzamento in Viarigi di dieci staia e una emina per il prezzo di lire quindici, soldi quattro e denari cinque di pavesi. -
Fascicolo 15 Giovanni di Giacomo e Maria sua moglie vendono a Gherardo sacerdote un appezzamento posto in Viarigi per soldi ventinove e denari quattro di astesi. -
Fascicolo 16 Su ordine di Ruffino Boccanegra, giudice del podestà di Asti, il notaio Boninfante di Valfenera, raccoglie ed autentica le deposizioni di alcuni testimoni in una causa intentata da Guglielmo, abate di S.Bartolomeo, contro Rolando del Pozzo, occupante un appezzamento del monastero posto nel territorio di Vigliano. -
Fascicolo 17 Gherardo, prete di S.Severo di Viarigi, dona al monastero di S.Bartolomeo sette appezzamenti posti nel territorio di Viarigi e l'abate Guglielmo lo accoglie fra i monaci dell’abbazia. -
Fascicolo 18 Pietro e Giordano, figli del fu Ruffino di Azzano, permutano con Ulivio Ferrario beni in Azzano e Quarto d'Asti contro un sedime con casa ed edifici in Asti, a porta S.Gaudenzio -
Fascicolo 19 Guglielmo de via Plana dona al monastero di S.Bartolomeo due staia di terra. -
Fascicolo 20 Giacomo, vescovo di Asti, con il consenso del Capitolo cattedrale, concede al monastero di S.Bartolomeo il diritto perpetuo di approvvigionarsi di legna nei boschi di Rocca d'Arazzo pertinenti alla Chiesa di Asti -
Fascicolo 21 Alla presenza di Tommaso de Curia, podestà di Montegrosso, uomini di detto luogo riconoscono i gravami dovuti al monastero di S.Bartolomeo per le terre che hanno in conduzione. $$$ Alla presenza di un incaricato del podestà di Montegrosso, altri uomini di detto luogo denunciano di quali carichi sono gravate le terre del monastero di S.Bartolomeo che hanno in conduzione. -
Fascicolo 22 Guglielmo Teogurdo vende al monastero di S.Bartolomeo un appezzamento in Montelungo per cinquantacinque soldi e due denari di astesi -
Fascicolo 23 Rolandino Piola vende al monastero di S.Bartolomeo la sua quota parte dell'appezzamento in Montelungo- citato nel documento precedente- che aveva in comproprietà con Guglielmo Teogurdo -
Fascicolo 24 Tebaldo de Senariis, a nome suo e dello zio, dona al monastero di S.Bartolomeo i diritti che possiede su di un appezzamento misto di vigna e campo posto nel territorio di Vigliano. $$$ Piacenzia, vedova di Bernardo Muratore e tutrice dei loro figli, conferma di aver ricevuto da Pietro, servitore di Anselmo Zuccarello, abate di S.Bartolomeo, venti lire di astesi some pagamento del debito contratto nel 1221 dal monastero con il marito. -
Fascicolo 25 Bono Perino di Montelungo vende al monastero di S.Bartolomeo uno staio di terra posto in Montelungo per soldi venti di astesi -
Fascicolo 26 Guglielmo Turco, Enrico suo fratello e Castellano, figlio del fu Bellino, rinunciano ad ogni loro diritto su un appezzamento posto in Viarigi e ne riconoscono la piena proprietà al monastero di S.Bartolomeo -
Fascicolo 27 Anselmo, abate di S.Bartolomeo, con il consenso dei monaci concede due appezzamenti di terra nel territorio di Vigliano, pertinenti alla chiesa di S.Nazario, per metà ciascuno ad Oberto ed a suo figlio Guglielmo, per il fitto annuo di dodici denari di astesi -
Fascicolo 28 Giovanni Medaglia, giudice del Comune di Asti, sentenzia su di una controversia tra il monastero di S.Bartololmeo e Giacomo del fu Baldizzone di detto luogo a proposito di una vigna posta in quel territorio, di cui il monastero richiede il pagamento dell'affitto. -
Fascicolo 29 Giovanni Medaglia, giudice del Comune di Asti, su richiesta di Musso de Curia, sindaco del monastero di S.Bartolomeo, emette sentenza contro Giacomo di Azzano figlio del fu Baldizzone, reo di non aver prestato fedeltà e di non aver pagato il canone per terre che aveva in feudo dal detto monastero -
Fascicolo 30 Su mandato di Ferrario Cane, podestà di Asti, il giudice Federico Solaro, in seguito ad appello presentato da Musso de Curia, sindaco del monastero di S.Bartolomeo, contro una precedente sentenza del giudice Giovanni Medaglia (doc.57) che assolveva in parte Giacomo di Azzano, sentenzia a favore dell'appellante. -
Fascicolo 31 Su mandato di Ferrario Cane, podestà di Asti, il giudice Uberto de Cacalupa, in seguito ad appello presentato da Musso de Curia, sindaco del monastero di S.Bartolomeo, avverso la sentenza del giudice Giovanni Medaglia [fasc. 28] che parzialmente assolveva Giacomo di Azzano, sentenzia a favore del querelato, confermando la sentenza di primo grado e disattendendo la precedente sentenza d'appello. -
Fascicolo 32 Guglielmo Liberello, giudice del Comune di Asti, manda ad esecuzione le precedenti sentenze contro Giacomo di Azzano,rimettendo nelle mani del sindaco del monastero di S.Bartolomeo Musso de Curia il libero possesso degli appezzamenti contestati. -
Fascicolo 33 Anselmo, Abate di S.Bartolomeo, con il consenso dei monaci del monastero, permuta terre in Vigliano con i fratelli Guglielo e Alferio Alfieri. -
Fascicolo 34 Guglielmo Liberello di Pavia, giudice del Comune di Asti, ordina a Giacomo di Azzano di non impedire a Musso de Curia, sindaco di S.Bartolomeo, di prendere possesso dei terreni assegnati al monastero a seguito di sentenza che lo condanna alla pena di soldi venti. -
Fascicolo 35 Gualfredo Divino di Montegrosso dona al monastero di S.Bartolomeo, pro redemtione anime, i diritti che possedeva su alcuni appezzamenti di proprietà del monastero e dona altri beni di sua proprietà, tutti ubicati nel territorio di Montegrosso -
Fascicolo 36 Gualfredo Divino di Montegrosso pro rimedio anime dona altri beni posti in Montegrosso al monastero di S.Bartolomeo -
Fascicolo 37 Anselmo, abate di S.Bartolomeo, col consenso dei suoi monaci, permuta terre poste in Montegrosso con Enrico de Monti. -
Fascicolo 38 Enzo, castellano di Annone per conto del marchese Lancia, condanna Marasco di Rocca e Raineri di Tana a restituire al monastero di S.Bartolomeo un appezzamento di terra di proprietà del monastero - sito nel territorio di Annone e confinante coi loro terreni - che essi hanno arbitrariamente occupato. -
Fascicolo 39 Elena, moglie di Ottone Morozzo, con il consenso del marito cede al monastero di S.Bartolomeo ogni suo diritto su di un appezzamento sito in Montegrosso, dietro corresponsione della somma di lire sette e soldi tre di astesi. -
Fascicolo 40 Giacomo Pelletta, eletto arbitro nella controversia che oppone il monastero di S.Bartolomeo al Comune di Montegrosso- il quale chiede il pagamento del fodro per terre che il monastero aveva avuto in donazione da Gualfredo Divino e altri- sentenzia che l'abate paghi entro il mese di maggio lire venti di astesi, dopodiché il monastero resti libero da ogni molestia del Comune sulle terre in questione e per sempre. -
Fascicolo 41 Enrico de Curia permuta con l'abate del monastero di S.Bartolomeo alcune case in Asti con terre in Nante. -
Fascicolo 42 Andreolo de Galfaramis, giudice del Comune di Asti, dà ordine al notaio Guglielmo di Monteogerio di redigere in pubblica forma gli atti giudiziari tenutisi nel corso degli ultimi sette mesi del suo mandato. -
Fascicolo 43 Tommaso Fitu [...]us e sua moglie Elena vendono a Vivaldo, converso di S.Bartolomeo, che acquista a nome del monastero, un appezzamento posto in Mirabello per trentadue soldi di astesi. -
Fascicolo 44 Bonvicino, giudice e vicario del podestà di Asti, ordina a Giorgio Rastello notario, su richiesta del rappresentante del monastero di S.Bartolomeo, di redigere in forma autentica alcune testimonianze rese in una causa riguardante il monastero. -
Fascicolo 45 Damixella, figlia di Baldizzone di Azzano, vende al monastero di S.Bartolomeo un appezzamento di vigna nel territorio di Azzano, al prezzo di lire ventitre di astesi. -
Fascicolo 46 Giovanni de Maina ed Agnese, moglie di Giovanni de Rod, permutano terre in Azzano. -
Fascicolo 47 Corrado, vescovo di Asti, facente le veci dell'abate del monastero di S. Bartolomeo, nomina il monaco Baldizzone procuratore di detto monastero, incaricandolo di intimare agli uomini di Azzano le sue condizioni in seguito ai gravi fatti di ribellione che hanno causato la morte di Giovanni Roverbella, camparo e masnengo del monastero. Nello stesso giorno, il detto Baldizzone comunica al vescovo di aver trasmesso ai destinatari le sue volontà. $$$ Poiché gli uomini di Azzano non hanno ottemperato alle sue precedenti disposizioni, Corrado, vescovo di Asti e reggente dell’abazia di S.Bartolomeo, li scomunica e colpisce con l’interdetto le loro famiglie. -
Fascicolo 48 Corrado vescovo di Asti, in qualità di reggente del monastero di S.Bartolomeo, con l'assenso dei suoi monaci, approva e conferma due permute di terreni che Giovanni de Maina teneva in fitto dal monastero e che ha scambiato con privati rispettivamente nel 1268 e nel 1271. -
Fascicolo 49 Alcuni uomini di Azzano, scomunicati dal vescovo Corrado reggente l'abbazia di S.Bartolomeo, si sottomettono e si accordano con il monaco Corrado, massaro del monastero impegnandosi a versare il fitto di due annate, il cui mancato pagamento era stato una delle cause della scomunica. -
Fascicolo 50 Elena e Galvano, figli di Isabella e di Giacomo Broglio, confermano e ratificano la vendita fatta dalla madre della metà di sua spettanza di alcuni appezzamenti al monastero di S.Bartolomeo per lire venticinque di astesi. -
Fascicolo 51 Divizia di Monforte ed i suoi figli Filippo e Germano permutano beni col monastero di S.Bartolomeo -
Fascicolo 52 Pietro Tresca, converso del monastero di S.Bartolomeo, su richiesta del vescovo di Asti, abate reggente, conferma la donazione di varie terre e di altri beni fatta al monastero stesso al momento della sua dedizione, conservando per sé solo il diritto di usufrutto. -
Fascicolo 53 Corrado,vescovo d'Asti, quale abate reggente dell’abbazia di S.Bartolomeo concede al monaco Giordano, rettore delle chiese di S.Stefano di Bosco e S.Pietro di Vico, di contrarre mutuo sino ad un massimo di lire dieci di astesi dando in garanzia i redditi delle due chiese. -
Fascicolo 54 Filippo Cane e sua moglie Bastina vendono al monastero di S.Bartolomeo un appezzamento sito nel territorio di Azzano per il prezzo di lire tredici di astesi. -
Fascicolo 55 Guglielmo Spalla, procuratore del monastero di S.Bartolomeo e Giovanni Maina, chierico dello stesso monastero, denunciano al podestà di Asti che alcune terre poste a catasto a carico del Maina, in realtà sono di proprietà del monastero e chiedono pertanto che cessino le molestie degli ufficiali comunali a carico del predetto chierico. -
Fascicolo 56 Un gruppo di uomini d'Azzano colpiti da scomunica giurano dinnanzi a Corrado, vescovo d’Asti reggente l’abbazia di S. Bartolomeo, di nuovamente accettare i precedenti canoni gravanti sulle terre del monastero assegnate loro in conduzione; in seguito a ciò il vescovo li assolve dalle sanzioni religiose che aveva comminato a essi ed alle loro famiglie. $$$ Con la fideiussione di Opezzo (d’Arazzo) di Rocca, gli uomini di Azzano liberati dalla scomunica rinnovano al vescovo l’impegno di versare per il corrente anno quanto dovuto al monastero per la conduzione delle terre in base ai vecchi accordi. $$$ Il vescovo Corrado, reggente del monastero di S. Bartolomeo, i monaci di detto monastero e un gruppo di uomini di Azzano in lite fra loro per il pagamento dei canoni gravanti sulle terre del monastero si rimettono alle decisioni arbitrali di Opezzo (d’Arazzo) di Rocca, per quanto concerne la vertenza fra loro sorta sugli obblighi contrattuali per la conduzione di terre della abbazia -
Fascicolo 57 Il monaco Baldizzone, priore del monastero di S. Bartolomeo per incarico del vescovo Corrado, reggente il monastero, concorda con un secondo gruppo di uomini di Azzano di affidare ad Opezzo d'Arazzo di Rocca, l’arbitrato che risolva la vertenza dei canoni e degli obblighi gravanti le terre avute in conduzione $$$ Baldizzone, priore claustrale del monastero di S. Bartolomeo, in base ad apposita procura rilasciatagli dal vescovo di Asti e dal monastero, assolve gli uomini di Azzano dalla scomunica loro comminata dal detto vescovo, essendosi questi in precedenza sottomessi all’arbitrato di Opezzo d’Arazzo per le note vertenze sui beni del monastero che hanno in conduzione. -
Fascicolo 58 Corrado, vescovo d'Asti, nella sua qualità di reggente dell’abbazia di S. Bartolomeo concede al monaco Nicolino la chiesa di S. Severo di Viarigi, appartenente al detto monastero, nominandolo procuratore della stessa e revocando la precedente procura a Giacomo di Viarigi. -
Fascicolo 59 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, nomina Giorgio, monaco di S. Bartolomeo, procuratore del monastero con l'incarico di ricuperare i frutti dei beni delle chiese di S. Angelo e S. Pietro in Masio, soggette a detto monastero, e di un prato in territorio di Rocchetta. -
Fascicolo 60 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, dà in enfiteusi a Giacomo Musso di Annone un appezzamento sito nel vecchio borgo e confinante con l'ospedale di Annone per il canone annuo di dodici denari di astesi. -
Fascicolo 61 Avendo Nicolao, abate di S. Bartolomeo, e i suoi monaci nominato Oberto, vescovo d'Asti, arbitro e ordinatore del monastero di S.Bartolomeo, la cui situazione sia economica sia spirituale appare gravissima e irreparabile, il vescovo stabilisce di costituire in Annone un priorato mediante l’unificazione delle due chiese annonesi di S. Giorgio e di S. Maria con tutti i loro beni, a cui 8 aggiunge tutti i possessi del monastero stesso posti nei territori di Annone, Quarto, Scurzolengo e Montelungo. Nomina altresì Corrado, monaco del monastero, come priore del nuovo priorato e ad esso assegna due altri monaci per assicurare i servizi religiosi. $$$ Permuta fatta dal monastero di S.Bartolomeo con Michele Bigliano bergamasco abitante ad Annone [....] -
Fascicolo 62 Pietro de Platea dichiara di dover pagare al monastero di S. Bartolomeo un canone annuo di soldi tre e denari tre per l'affitto di un sedime. -
Fascicolo 63 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, concede in affitto un terreno posto nel territorio di Scurzolengo a Corrado Rapa, abitante di detto luogo. -
Fascicolo 64 Rolando Sismondo di Montemarzo riconosce di tenere in affitto un appezzamento di proprietà del monastero di S. Bartolomeo e promette di consegnare al monastero venti emine di spelta, cinque di grano, due di fagioli e sei di staia di vino, quale compenso per non aver versato, in anni precedenti, la quarta parte dei raccolti provenienti da detto appezzamento. -
Fascicolo 65 Giacomo, figlio del fu Guglielmo Forno, e sua moglie Rica si sottopongono alla regola di San Benedetto e donano i loro beni al monastero di S. Bartolomeo, il cui abate li accoglie come conversi e fissa i loro diritti vitalizi sui beni donati. -
Fascicolo 66 Taddeo Iridio rilascia quietanza a Nicolao, abate di S.Bartolomeo, per cinquanta lire di stesi e sette moggia di frumento ad estinzione di un debito contratto dalla chiesa di S.Nazario di Vigliano, dipendente dal monastero, con Ugonotto di Arazzo. Costui ne aveva ceduti i diritti all'Iricio $$$ Taddeo Iridio dichiara di aver ricevuto da Nicolao, abate di S.Bartolomeo, cinquanta moggia di frumento, primo versamento di un debito di trecento da pagare in sei anni. -
Fascicolo 67 Nicolao, abate di S:Bartolomeo, rinnova l'investitura di un feudo in Azzano ad Azzone de Curia che presta giuramento di fedeltà $$$ Nicolao, abate di S.Bartolomeo, rinnova a Nicolaccio de Curia l’investituradi un feudo che aveva in Azzano pro indiviso col fratello Azione e con gli eredi di Enrico Musso de Curia. -
Fascicolo 68 Il monastero di S.Bartolomeo concede in affitto a Germano del Castello e a Germanino figlio del fu Bonifacio del castello di Rocca un appezzamento nel territorio di Azzano. -
Fascicolo 69 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, concede in affitto a Robaldo Macario di Azzano due appezzamenti di terra posti in Azzano, regione Monte Alvo, dietro corresponsione annuale della quarta parte del raccolto. -
Fascicolo 70 Rolando Gaio di Mongardino giura fedeltà al monastero di S.Bartolomeo per le proprietà che possiede o che acquisterà sul territorio di Azzano. -
Fascicolo 71 Giacomo Derata di Azzano e suo figlio Vivaldo riconoscono di dovere tredici lire di astesi a Rolando Iuxello come residuo della dote di Ricca, figlia di detto Giacomo e moglie di Rolando e gli danno in pegno un appezzamento di terra in Azzano, con la possibilità di redimerlo entro quattro anni. -
Fascicolo 72 Pietro Dusio di Isola, figlio di Guglielmo, giura fedeltà all'abate di S.Bartolomeo per i beni che possiede in Azzano, facenti parte della dote della moglie Alesina, figlia di Pietro Manforte, e ne viene investito in feudo. -
Fascicolo 73 Su richiesta dell'abate di S.Bartolomeo, uomini di Montaldo denunciano gli appezzamenti di proprietà di S.Bartolomeo che hanno in concessione da detto monastero ed il canone annualmente dovuto. $$$ Su richiesta dell’abate di S.Bartolomeo, uomini di Montaldo denunciano i terreni che hanno in concessione da detto monastero ed i canoni dovuti. -
Fascicolo 74 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, investe Guglielmo Poma di Montegrosso di un appezzamento sito in tale località con l'obbligo di consegnare e trasportare al monastero il quarto del raccolto. $$$ Giacomo Pistor di Montegrosso, su richiesta dell’abate di S.Bartolomeo, riconosce di avere in concessione dal monastero due appezzamenti per i quali è tenuto alla consegna annuale del terzo del raccolto. $$$ Enrico Gastaldo di Montegrosso, su richiesta dell’abate di S.Bartolomeo, riconosce di avere in concessione dal monastero due appezzamenti per i quali è tenuto alla consegna del quarto del raccolto. $$$ Vivaldo del Pozzo dichiara, su richiesta dell’abate di S.Bartolomeo, di avere in concessione un prato di proprietà del monastero per il quale deve il quarto del raccolto. $$$ Robaldo Morono, su richiesta dell’abate di S. Bartolomeo, dichiara di avere in concessione un appezzamento misto di campo e vigna di proprietà del monastero per il quale deve il relativo canone. $$$ Guglielmo Mairano, su richiesta dell’abate di S. Bartolomeo, riconosce di avere in concessione da detto monastero un appezzamento per il quale deve un quarto del raccolto. $$$ “Rolando del Pozzo, su richiesta dell’abate di S. Bartolomeo, riconosce di avere in concessione da detto monastero un appezzamento posto in Montegrosso per il quale consegna un quarto del raccolto. -
Fascicolo 75 Guglielmo Scarsella di Azzano, su richiesta dell'abate di S. Bartolomeo, riconosce di avere in concessione dal monastero vari appezzamenti in diverse regioni, di cui fornisce elenco. Riconosce di non avere corrisposto per i suddetti, da più di tre anni, i dovuti specificati canoni e dichiara che non intende versarli, rinunciando alla conduzione degli stessi. -
Fascicolo 76 Elenco di proprietà del monastero di S. Bartolomeo, poste nel territorio di Montegrosso, che erano state date in concessione a terzi, contro la consegna annuale del quarto del raccolto, con i loro successivi passaggi di conduzione. -
Fascicolo 77 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, permuta beni posti in Montegrosso con Guglielmo de Monte dello stesso luogo. -
Fascicolo 78 Su richiesta dell'abate di S. Bartolomeo, Manfredo Cane riconosce di avere in enfiteusi da detto monastero un campo posto in Montegrosso per cui si impegna a pagare il canone annuo di denari due di astesi. -
Fascicolo 79 Rolando Sismondo di Montemarzo vende per lire trenta di astesi a Giacomo di Rocca e ad Alessandro Scaglia, conversi del monastero di S. Bartolomeo, un appezzamento di terra e di vigna situato nella medesima località, fatto salvo il diritto di riscossione del quarto del raccolto da parte di detto monastero. -
Fascicolo 80 Guglielmo (Ghiglione) Manessella di Azzano dona tutti i suoi beni al monastero di S. Bartolomeo in cui entra come converso. -
Fascicolo 81 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, da una parte, Rolando Gaio di Mongardino e sua moglie Sibilia, dall'altra, si accordano sulla revisione dei rapporti contrattuali stipulati in precedenza e relativi ai terreni in Azzano appartenenti al monastero e dati in affitto ai coniugi. -
Fascicolo 82 Il monastero di S. Bartolomeo e Guglielmo Guarleta permutano beni in Asti ed Azzano: il primo cede un sedime con casa in Borgo Santa Maria Nuova di Asti contro vari beni, interi o frazionali, posti in Azzano. -
Fascicolo 83 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, permuta con Robaldo e Rolando Macario e Sibilia, loro madre, beni posti in Azzano; successivamente l'abate infeuda al detto Robaudo i beni ricevuti in permuta. -
Fascicolo 84 Giacomo Patria di Azzano vende al monastero di S.Bartolomeo un sedime ed alcuni appezzamenti posti in territorio di Azzano per un importo complessivo di lire trentatré e soldi due di astesi. -
Fascicolo 85 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, nomina il monaco Giovanni di Arazzo, prevosto della chiesa di S.Stefano di Bosco in Vicoforte quale procuratore del convento per provvedere a tutte le varie necessità della chiesa medesima e di quella di S.Pietro di Vicoforte, entrambe soggette al monastero, dandogli inoltre piena giustificazione. -
Fascicolo 86 Pietro Mazucco e sua moglie Balsema donano i loro beni al monastero di S.Bartolomeo. $$$ Nicolao, abate di S.Bartolomeo, e i suoi monaci concedono ai coniugi Pietro e Balsema Mazucco di godere in vita i frutti delle terre che hanno donato a detto monastero ed ai loro eventuali figli di poter coltivare le stesse contro un canone annuo di dieci soldi di astesi. -
Fascicolo 87 Meilana dà procura al marito Pietro Coralda di Montegrosso per la consegna al monastero di S.Bartolomeo di un appezzamento sito nella piana del Tiglione, di proprietà dello stesso monastero, e per la sua successiva riconferma in possesso $$$ Pietro Coralda, in qualità di procuratore della moglie consegna all'abate, di S.Bartolomeo un appezzamento di terra in Montegrosso di proprietà del monastero, ottenendone l’immediata restituzione in feudo. -
Fascicolo 88 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, e i fratelli Guglielmo, Giacomo e Rodolfo Buto pervengono amichevolmente alla revisione dei precedenti contratti enfiteutici di terre di proprietà del monastero e determinano il nuovo canone annuo in quattro soldi di astesi; l'abate procede poi all’infeudazione dei beni ai detti fratelli. -
Fascicolo 89 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, permuta beni posti in Montegrosso con Giacomo, Andrea e Bonifacio Rastello dello stesso luogo. -
Fascicolo 90 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, accetta Enrico Gastaldo come converso e gli affida la chiesa di S. Emiliano di Rocchetta che è sottoposta a detto monastero $$$ Nicolao, abate di S.Bartolomeo, concede al converso Enrico Gastaldo tutte le terre appartenenti alla chiesa di S. Emiliano di Rocchetta, imponendogli alcuni obblighi. -
Fascicolo 91 Astesano Spini vende ad Opezzo Vialengo un appezzamento posto in Azzano e coltivato a vigna per il prezzo di cinque lire di astesi $$$ Opezzo Vialengo promette ad Astesano Spini di restituirgli il terreno da lui comprato per il prezzo di lire cinque di astesi se questi entro quattro anni gli renderà tale somma. -
Fascicolo 92 Pietro Colombo di Azzano cede al monastero di S. Bartolomeo i diritti che egli vanta su di un vigneto posto nel territorio di Azzano e facente parte dei beni datigli in pegno da Giovanni Berlenda per un debito non ancora pagato. -
Fascicolo 93 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, concede in enfiteusi perpetua a Robaldo Corazzano di Montegrosso due appezzamenti di gerbido per il fitto annuo di sei denari di astesi, con la clausola di trasformare il primo in un campo di semina ed il secondo in una vigna da cui trarre quindi per il monastero la quarta parte del raccolto. -
Fascicolo 94 Guglielmo Barbero di Azzano e suo genero Robaldino Canaverio concedono in affitto a Divizia, vedova di Giovanni Cagna, ed a suo figlio Germano la terza parte di una casa sedime e la terza parte di un appezzamento di terra e vigna, situati in Azzano ed al Barbero venduti dalla stessa Divizia, per il prezzo di undici lire di astesi, con facoltà di riscatto entro l'anno. -
Fascicolo 95 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, permuta a nome di detto monastero delle terre in Azzano con Baldizzone Gastaldo e suo figlio Germano. -
Fascicolo 96 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, concede in affitto a Tommaso Ramello di Montegrosso un gerbido ivi situato dietro pagamento di un cappone all'anno. -
Fascicolo 97 Su richiesta dell'abate di S. Bartolomeo, Anselmo de Ponte di Azzano restituisce al monastero un appezzamento di sedime tenuto precedentemente in affitto. -
Fascicolo 98 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, concede in affitto perpetuo ad Oberto Patrio di Vigliano un vigneto situato in Azzano contro il pagamento di un canone annuo di soldi quattro astesi e un cappone. -
Fascicolo 99 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, concede a Davide Cagna delle terre in Azzano in affitto perpetuo contro il pagamento di un canone annuo di diciotto soldi di astesi. $$$ Nicolao, abate di S. Bartolomeo, e Bartolomeo Spini si accordano per modificare le condizioni enfiteutiche concernenti appezzamenti coltivati da Bartolomeo Spini, condizioni che, eliminati gli obblighi di alcuni servizi, fissano in quattro soldi di astesi e due capponi il canone annuo per dette terre. -
Fascicolo 100 Nicolao, abate di S. Bartolomeo, permuta con Guglielmo Raschino di Montaldo delle terre che il monastero possiede in Montegrosso con altre poste in Azzano. -
Fascicolo 101 Permuta fatta dal Sindaco del monastero di S.Bartolomeo da una parte e dal Priore di S.Maria Nuova di Asti dall'altra. Il primo cede 4 pecie di terra site in podere Quarti u.d. in plana Quarti, il secondo una pecia di terra sita nel territorio di Azzano u.d. ad Toarum -
Fascicolo 102 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, investe il monaco Pietro Croze della chiesa di S. Martino di Portocomaro con tutti i beni di sua pertinenza.” -
Fascicolo 103 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, affitta per ventinove anni un sedime a Guglielmo Capello di Montegrosso per un canone annuo di soldi due di astesi. -
Fascicolo 104 Vivaldo Bonserio di Montegrosso vende a Pietro Mello, procuratore di Jacopo e di Andrea Rastelli, per il prezzo di lire tre, soldi sei, denari due e un obolo di astesi un appezzamento nel medesimo luogo, fatti salvi i diritti del monastero di S.Bartolomeo. -
Fascicolo 105 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, concede un terreno in affitto a Guglielmo de Monte di Montegrosso per la durata di ventinove anni, dietro corresponsione di un canone annuo di otto soldi di astesi. -
Fascicolo 106 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, e Pietro Cane di Montegrosso permutano terre ivi. -
Fascicolo 107 Il priore ed i canonici di S.Maria Nuova di Asti cedono al procuratore del Monastero di S.Bartolomeo un appezzamento di quattro moggia posto in Azzano, ricevendone in cambio quattro siti nella piana di Quarto e venti lire di astesi a conguaglio. -
Fascicolo 108 Giovanni Dusio di Montemarzo vende al monastero di S.Bartolomeo per il prezzo di lire quarantatrè di astesi vari appezzamenti di terra posti in Perno. -
Fascicolo 109 Nicolao, abate di S.Bartolomeo, investe Rofino di Galarato di un appezzamento di terra situato in Montegrosso, dietro corresponsione del canone annuo del quarto dei proventi di un cappone ogni due anni -
Fascicolo 110 Avendo estinto un debito di lire sedici di astesi per mancati pagamenti dovuti al monastero di S.Bartolomeo, Vivaldo Siccardo di Azzano si impegna a versare a detto monastero un canone annuo di tre soldi e sei denari di astesi per un sedime sito in Azzano. -
Fascicolo 111 Robaldo Ferrario di Castagnole vende , a nome suo e di Astesano, figlio di Giacomo, alcuni appezzamenti misti di terra, vigna e prato, siti in Perno, al monastero di S.Bartolomeo per il prezzo di lire otto di astesi. -
Fascicolo 112 Giacoma Siccardi ed i figli si impegnano a versare al monastero di S.Bartolomeo un canone annuo perpetuo di due soldi di astesi per quattro appezzamenti di terreno. -
Fascicolo 113 Oberto Patrio di Agliano, abitante in Asti, vende al monastero di S.Bartolomeo una vigna in Azzano di sei staia al prezzo di lire ventiquattro di astesi. -
Fascicolo 114 Giacomo detto Brusa, chierico del monastero di S.Bartolomeo, concede in affitto ad Enrico Derata di Azzano un appezzamento sito nel medesimo luogo, per il canone annuo di nove emine di frumento. -
Fascicolo 115 Guglielmo Villano di Perno fa testamento. -
Fascicolo 116 Pietro Duccio di Montemarzo, accolto come confratello nel monastero di S.Bartolomeo, dona ad esso tutti i suoi beni. -
Fascicolo 117 Elenco dei redditi che il monastero di S.Bartolomeo riscuote nel territorio di Scurzolengo -