Materie ecclesiastiche

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Materie ecclesiastiche - Carte


Il progetto   Le carte  

Monache diverse -> Alba -> Monache Domenicane del monastero di Santa Caterina di Alba
Mazzo 2.
Fascicolo 1 Francesco, arcivescovo di Milano, conferma alla prioressa e alle consorelle della domus di San Domenico di Alba la donazione loro fatta in perpetuo dell'ospedale di San Teobaldo da parte del vescovo Bonifacio a nome dell’episcopio albese p. 143, perg. 1 -
Fascicolo 2 Antonio de Brayda detto Lameria, dei frati Predicatori, e Franceschino Mentone di Cherasco, procuratori di Imilia, priora del monastero di Santa Catarina di Alba, e Guglielmo de Remuscho e Paolino Rafferio, procuratori del comune e della città di Alba, nominano come arbitri e amicabiles compositores delle questioni sorte fra il monastero e il comune a causa dei beni dell'ospedale di San Teobaldo, Pietro Orsini siniscalco di Piemonte e vicario generale parcium Lombardie, Arnaldo vescovo di Asti e Giordano Sardina, giudice maggiore di Piemonte, che dovranno sentenziare entro il 18 agosto successivo, quando il termine del loro compromesso è prorogato di otto giorni p. 150, perg. 3 -
Fascicolo 3 Pietro Orsini siniscalco di Piemonte e vicario generale parcium Lombardie, e Giordano Sardina, giudice maggiore di Piemonte, in qualità di arbitri e amicabiles compositores, sentenziano sulle controversie esistenti fra il monastero di Santa Caterina e il comune di Alba a causa dei beni dell'ospedale di San Teobaldo. Risulta assente il terzo arbitro, Arnaldo, vescovo di Asti p. 152, perg. 4 -
Fascicolo 4 Le monache del monastero di Santa Caterina permutano un appezzamento di terreno situato ad Motam sul territorio di Savigliano con altri quattro appezzamenti situati nel territorio di Alba appartenenti all'albese Gilieto fu Anselmo di Marcenasco e consistenti, più precisamente, in due pecie di terra, di cui una altenata, site ad Castrum Novum, e in due altre pecie site rispettivamente ad Praçanum e in Sorbano p. 158, perg. 7 -
Fascicolo 5 Reforzato di Agoult, signore di Forcalquier, siniscalco regio e capitano generale della contea [angioina] di Piemonte e delle altre terre regie in Lombardia, conferma alle monache del monastero di Santa Caterina del Borgo di Alba il possesso di certi beni situati nel territorio della città p. 163, perg. 8 -
Fascicolo 6 Papa Innocenzo VI ordina all'arciprete della chiesa di Alba di ricuperare alla proprietà del monastero di Santa Caterina de Burgo Albensi i beni illecitamente alienati p. 166, perg. 9 -
Fascicolo 7 Aimerico Hugonis, uditore delle cause del sacro palazzo apostolico, appositamente delegato da papa Innocenzo VI nella controversia mossa dalla priora e dalle consorelle del convento di Santa Caterina del Borgo di Alba contro il monastero di Santa Maria de Gratia dell'Ordine di San Benedetto, comunica a Bessone Capello di Ivrea e ai suoi confratelli dell’Ordine dei Predicatori di aver convocato in giudizio presso la curia pontificia ad Avignone il presbiter Antonio de Bono, rettore della chiesa di San Damiano d’Alba p. 167, perg. 10 Aimerico Hugonis, uditore delle cause del sacro palazzo apostolico, comunica al clero della diocesi di Alba che Tommaso Regis, procuratore delle monache di Santa Maria delle Grazie in una controversia per decime con il monastero di Santa Caterina de Burgo Albensi, se ne è andato senza autorizzazione (illicentiatus) dalla curia pontificia risultando contumace ai fini del processo in corso ed è stato pertanto scomunicato p. 171, perg. 11 -
Fascicolo 8 Borghino e Biagino Cerrato cittadini di Alba, in occasione della professione religiosa di Biatrisina, rispettivamente loro figlia e nipote, cedono al monastero di Santa Caterina un appezzamento di orto situato nel territorio della città in Vivario pag. 175, perg. 12 -
Fascicolo 9 Ludovico vescovo di Alba gratifica ed approva l'autorizzazione data dai canonici di San Lorenzo alle monache di Santa Caterina di fabbricare un oratorio dentro la città, in sostituzione di quello che avevano prima in Burgo Albe, da esse abbandonato a causa delle continue offese che pativano durante la guerra pag. 179, perg. 13 -
Fascicolo 10 Antonio Cavalerio e Petrino Anzario, priori dell'ospedale di Santo Spirito di Alba affidato alle suore di Santa Caterina della stessa città, concedono in fitto perpetuo per 31 soldi e 6 denari annui a Mainerdo Mainerdi de Almangano un appezzamento di prato situato nel territorio di Alba, oltre il Tanaro in località Prato Goreto pag. 181, perg. 14 -
Fascicolo 11 Sentenza proferta da Giovanni de Medicis, Vicario del Marchese di Monferrato, e specialmente delegato nella causa di appello vertita nanti lui fra Leon Berruto ed Eleonora sua moglie, e la priora e monache di Santa Catterina d'Alba, per una pezza prato situata sulle fini della città al di là del fiume Tanaro, regione ad Taglatam -
Fascicolo 12 Quittanza passata dal nobile Giovanni Cerrato, cittadino d'Alba a favore del monastero di Santa Catterina d’Alba per la somma di fiorini quattrocento, ammontare del prezzo di una casa da quello a questo venduta -
Fascicolo 13 Obbligazione passata da Bartolomeo Tu[x]io, cittadino d'Alba, a favore di frate Jacobino di Altavilla, dell’ordine de’ Predicatori, vicario del Monastero di Santa Catterina d’Alba per il pagamento della somma di cinquanta ducati d’oro, da questo a quello mutuati -
Fascicolo 14 Lettere del Generale dell'ordine de Predicatori d’inhibizione alle Monache di Santa Cattarina d’Alba di non dar l’abito né professione in detto Monistero senza previa la di lui licenza -
Fascicolo 15 Processo fulminante di pubblicazione fatta seguire per parte di Monsignor Geronimo Ubertino Provana, Vescovo di Alba, nella sua qualità di Delegato Apostolico, di un rotolo monitoriale ottenuto ad istanza di Suor Maria Adelaide Ferrero, monaca del monastero di Santa Catterina d'Alba contro i ritentori di denari, oggetti, e ragioni cadute nell’eredità del fu Enrico Ferrero suo padre -