Sentimenti di diversi Ecclesiastici sulla condotta de' Principi pel governo della loro coscienza 1°. in proposito d'ingiustizie, e debiti contratti dall'antecessore: 2°. di promuovere il Culto Divino: 3°. di contenere gli Ebrei dalle smoderate usure; risarcir i danni cagionati per mezzo delle caccie; contenere gli esattori, gabellieri, e notaj, acciò non eccedano i limiti dell'onesto: 4°. di non abbandonar di leggieri il governo del suo popolo: 5°. di schivare l'immascherarsi il volto. 1545
Parere di diversi Teologi di Parigi, col quale si dimostra, che un Prencipe può condannar a morte un Religioso, che per mezzo di sortilegj abbia congiurato contro la persona Reale, avendone pria chiesta una delegazione dal Papa in capo di qualche Prelato Suddito, e fedele, e sendogliela stata negata. 4. giugno 1648.
Con una lettera del Padre Hospes uno di que' Teologi sulla stessa materia, coll'aggiunta della pratica della Francia in simili casi
Due sentimenti Teologici, ne'quali s'esamina, se possa un Sovrano servirsi delle case Ecclesiastiche in tempo di guerra per la fortificazione delle piazze e per l'ampliazione de' suoi palazzi
Sentimento del Padre Urbano Carmelitano Scalzo, nel quale si esamina
1°. Se si debbano temere le scomuniche, tuttochè ingiuste.
2°. Se queste puonno fulminarsi per materie puramente temporali.
3°. Se la bolla in coena Domini obblighi li Sovrani assoluti, ed indipendenti.
4°. Se sia necessario di scomunicare li Sovrani ne' casi d'eresia, e d'apostasia.
5°. Se la Chiesa possa con le censure deporre li Sovrani, ed assolver i loro Sudditi dal giuramento di fedeltà nel caso suddetto d'eresia, o d'apostasia.
6°. In qual modo gl'Ecclesiastici, e Sudditi d'un Prencipe devono regolarsi nel caso, che siano scomunicati dal Papa.
7°. Qual riguardo devono avere li Sudditi assolti dal giuramento di fedeltà ad un Prenicpe deposto dal Sommo Pontefice.
8°. Se sia necessario, che il Papa scomunichi in qualche caso li Ministri, e Magistrati, od altri favoriti del Prencipe. (...)
Parere del Padre Lantosca, e del Padre Giacomo da S. Niccolò Monaco di S. Bernardo sopra il quesito, se il Prencipe possa collocare un Ecclesiastico in un Magistrato secolare
Parere di tre Teologi, in cui si definiscono i casi, ne' quali può esser lecito ad un Prencipe Cattolico di collegarsi con un Prencipe Eretico contro un Prencipe Cattolico, e dividersi fra di loro le conquiste
Parere del P. Agostino di S. Gio. B.a Carm.no Scalzo sulla nullità d'un matrimonio per timore contratto, e se avendo li Coniugati coabitato assieme, ed avuto prole, siasi reso valido
Consulto Teologico dell'Abbate Colombardi sulla questione, se S.M. possa con sicurezza della sua coscienza ordinare la separazione di due Coniugati colla carcerazione, o rilegazione del marito, per essersi legittimamente uniti in matrimonio senza veruna previa partecipazione della M.S.; e ciò all'occasione d'essersi scoperto il matrimonio tra la Sig.ra Principessa Maria di Carignano, ed il Cavaliere Malabaila di Canale. 16. maggio 1731
Parere dell'Abbate Colombardi, in cui si esamina, se, essendo stata da S.M. apposta la condizione all'Abbate d'Alinges di prestare il giuramento di fedeltà alla medesima M.S. per essere nominato all'Abbazia di S. Benigno, e da detto Abbate accettata, ed eseguita vi siano in primo luogo intervenuta simonia, stante la prenarrata intelligenza precedente la nomina.
2°. Ove fosse intervenuta, quali effetti abbia prodotti.
3°. Ed in tal caso se debba adoperarsi qualche rimedio, e quale.
Si conchiude in esso parere, esservi intervenuta simonia reale, e completa; e per conseguenza aver luogo la scomunica lata sententia riservata al Papa contro il nominante, ed il provvisto, rimanendo ipso facto irrita, e nulla la provvista.
Sicchè per rimediarvi senza pubblicità, giacchè la cosa era occulta, poteasi ricorrere alla Sagra Penitenzieria senza esprimere i nomi, per ottenere le opportune dispense nel foro interno 29 agosto 1732
Parere dell'Abbate Colombardi Curato di Corte, in cui si esamina, se dipendentemente dalla rivocazione de' concordati un Vescovo sia tenuto in coscienza di ubbidire a' precetti Pontifizj, i quali non riguardano il dogma, ma soltanto materie giuridizionali, che non interessino la Religione Cattolica, quando dall'Osservanza de' medesimi possa risultarne grave scandalo a pregiudizio del Vescovo. 15. di settembre 1732
Parere dell'Abbate Colombardi, nel quale, previo l'esame de' requisiti necessarj per render giusta una guerra, difende al particolare de' motivi, per i quali S.M. può senza aggravio di sua coscienza collegarsi colla Francia, e dichiarare la guerra all'Imperatore. 1733
Parere del Teologo Colombard circa l'uso, che possa farsi del foglio ritrovato fra le scritture del Cavaliere Marty da questo allegato essere la sua confessione generale. 7. luglio 1739
Sentimento sovra il quesito, se ad un Vescovo Regolare morto senza testamento succeda la Chiesa, di cui era Vescovo, oppure il Monastero, in cui aveva fatta la sua professione prima, che fosse Vescovo
Parere dell'Abbate Colombardi, in cui, esaminata la proposizione del Regio Professore di Teologia in Saluzzo Mainardi sul punto della denunzia ne' casi di sollecitazione in confessione, conchiude non essere erronea quella proposizione, onde potéa S.M. provvedere economicamente su quell'emergente collo sfratto del Vicario del Sant'Uffizio, che avéa denunziata a Roma la detta proposizione, come contraria alla bolla d'Alessandro VII
Memoria sovra la facoltà spettante alli Sovrani, a cui compete la ragione di nominare a' benefizj concistoriali, di nominare anche alle pensioni, che si riservano sovra i medesimi
Memoria, nella quale s'esamina, se sia lecito a chi gode il Jus-Patronato de' benefizj Ecclesiastici di conferire li medesimi, o pensioni sovra d'essi a persone, dalle quali abbia ricevuto servizj, per mercede, o premio, o riconoscenza, e gratificazione
Consulto di tre Canonisti sovra il quesito, se possa un Vescovo rifiutare le lettere patenti di stato libero spedite da un Abbate, o da qualsivoglia Ordinario Ecclesiastico, il quale si ritrova nell'attuale possesso di concederle
Sentimento dell'Abbate Colombardi sulli seguenti quesiti relativi alla natura, distribuzione, ed uso delle pensioni Ecclesiastiche.
1°. Per qual fine siasi introdotto l'uso di riservare pensioni sopra li benefizj Ecclesiastici, e quello permesso a' Sovrani.
2°. Se le pensioni riservate sovra li benefizj essendo bensì parte de' benefizj, ma però separate da' medesimi conservino nondimeno la natura di cosa veramente spirituale, o considerare si debbano per cosa temporale, e laicale.
3°. Se S.M., che ha la facoltà di riservare pensioni sovra li benefizj di sua nomina possa liberamente disporre d'esse pensioni a favore di qualunque persona a lui più benemerita, e grata, oppure a favore di chi possa, e debba unicam.te disporne.
4°. Se la M.S. possa gratificare a suo beneplacito colla nomina alle pensioni qualunque persona tra quelle, che sono capaci per servizj resi, o che attualmente rendono alla persona del Sovrano (...)
Parere degl'Abbati Colombard, e Costa sul dubbio, se si potesse impedire il matrimonio tra il figlio del Vassallo Balegno di Racconigi, e la figlia del fu Mercante Rossi di d.o luogo. 5. ag.to 1748