MOSTRA
Archivio di Stato di Torino
13 settembre-14 ottobre 2018

Le immagini della mostra Entire Life in a Package. Storie di migrazioni trasmettono grande emozione, non inferiore all’ammirazione per Orna Ben-Ami che ha saputo contenere in un unico oggetto la vita di una persona: stati d’animo, sentimenti, paure, solitudine, aspettative. Le innumerevoli suggestioni della mostra sono state di ispirazione per alcuni capitoli tematici, illustrati da documenti simbolici nella concisa esposizione che abbiamo intitolato Sentieri di carta per migranti nelle strade del mondo. Si allude con tutta evidenza alle rotte percorse da chi per scelta, per obbligo, per necessità intraprende un viaggio, trasformandosi in migrante dopo essere stato esule, perseguitato, discriminato, povero. Avremmo potuto esporre mappe e carte geografiche per rendere immediatamente visibile la dimensione del viaggio, la rappresentazione del territorio: i fondi cartografici dell’Archivio di Stato avrebbero offerto ampia scelta; in qualche caso le abbiamo utilizzate, ma come sottofondo, preferendo far parlare i protagonisti di vicende umane minuscole in sé eppure rappresentative della grande storia da cui sono scaturite.

Uno accanto all’altro, questi sprazzi di vita vissuta costruiscono un percorso, un sentiero che non può che essere di carta perché di tale materia sono fatti i documenti: questi sono però solo un sipario che aprendosi svela le persone che li animano. Il percorso si snoda fra due rilevanti passaggi storici: la ratifica anche da parte piemontese, dopo l’Inghilterra e la Francia, del trattato per l’abolizione del traffico degli schiavi (1834) e l’affermazione ex lege dell’eguaglianza civile e politica per Valdesi ed Ebrei (1848), un riconoscimento che al di là della situazione contingente interessa l’intera collettività. In mezzo, quasi come in contrappunto alla dichiarazione di princìpi che riguardano la dignità e i diritti inviolabili della persona, episodi di discriminazione, di intolleranza, di dolore o di difesa comune da criminali infiltrati. Di ciò si trova testimonianza nelle tre sezioni “Minoranze pericolose per l’ordine costituito”, “Esuli ed emigrati fra noi”, “Noi stranieri nel mondo”. A un filo di colore rosso, come appare in copertina, abbiamo affidato vari significati: segna la strada, unisce storie, persone e documenti, allude inevitabilmente al colore simbolo dei migranti.

È possibile che fatti pur così lontani nel tempo evochino avvenimenti di cui le cronache odierne sono pieni. Benché sia improprio leggere con lenti moderne i documenti isolandoli dal contesto storico in cui sono stati prodotti, è la sensibilità personale di chi li esamina a cogliere in controluce nessi e affinità con eventi del presente di cui si ha notizia. Questo spetta al lettore e agli studiosi. È preciso compito degli archivisti invece rendere disponibili gli archivi dove, oltre a custodire, si coltiva la memoria perché non sfiorisca la consapevolezza che non bisogna rinunciare a confrontarsi col passato per costruire il futuro di una società civile democratica.

INGRESSO LIBERO

Aperture:
dal lunedì al venerdì, 10.30-17.30
sabato 22 e domenica 23 settembre (“Giornate Europee del Patrimonio: l’Arte di condividere”), 10.00-13.00 / 15.30-18.30

CREDITS

Mostra a cura di Maria Gattullo, Luisa Gentile, Anna Maria Lucania, realizzata in contemporanea alla personale di Orna Ben-Ami, Entire Life in a Package. Storie di migrazioni, a cura di Ermanno Tedeschi.