Materie ecclesiastiche

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Materie ecclesiastiche - Carte


Il progetto   Le carte  

Abbazie -> Abbazia dei Santi Pietro e Andrea di Novalesa
Mazzo 6. Inv.
Fascicolo 1 Consegnamenti fatti al monastero di San Pietro della Novalesa da particolari di quel luogo, di Giaglione, Venaus e della Ferrera pei beni che possedevano semoventi dal diretto dominio, od in enfiteusi perpetua da detto monastero colla ricognizione dell'annuo servizio o canone a cui caduno era soggetto verso del convento medesimo -
Fascicolo 2 Delegazione fatta da Lantelmo priore della Novalesa in capo ad Antonio d'Alavardo notaio per chi proceda qual commissario di quel monastero al proseguimento dell’inquisizione già incominciata contro fra Umberto del Villaret priore di Romolone -
Fascicolo 3 Nota di particolari possessori di beni di diretto dominio del monastero della Novalesa che ne pagarono i canoni e fitti minuti in danaro il dì di Sant'Andrea del corrente anno -
Fascicolo 4 Affittamento fatto dal priore e monaci di San Pietro della Novalesa al cardinale Bernardo del titolo di Sant'Eustachio, di beni, redditi, ecc. del priorato di Coize per quattr’anni mediante il fitto annuo di dugento venti fiorini d’oro -
Fascicolo 5 Ricognizioni fatte da Anselmo ed Umberto Eurici della Novalesa per la rispettiva casa e beni diversi ivi descritti ch'essi tenevano sulle fini di esso luogo, e di Camerletto a titolo di feudo o d’enfiteusi perpetua dal monastero di San Pietro della Novalesa, colla consegna del servizio o canone a cui caduno stabile è soggetto -
Fascicolo 6 Ingiunzioni fatte ad istanza del priore e monaci della Novalesa alli Pietro e Giovanni fratelli fu Martinetto Balbi perché facciano entro dieci giorni la ricognizione e l'omaggio al monastero suddetto per l’abitazione che hanno nel mandamento, giurisdizione e feudo di esso monastero -
Fascicolo 7 Ricognizione fatta da Stefano ed Anselmetto fratelli di Montabone d'un tenimento di case, prati ecc. sito in esso luogo di Montabone oltre a vari altri fondi ivi descritti e coerenziati, ch’essi tenevano in feudo dal monastero della Novalesa col peso di servigi ivi espressi -
Fascicolo 8 Convenzione seguita tra il conte Amdedo di Savoia e Lantelmo Gai priore del monastero della Novalesa di consenso dell'abbate del monastero di Breme colla quale esso priore si associa il conte Amedeo per la terza parte delle decime delle parrocchie di Lans Villar, Lanslebourg, Thermignon, e Solieres (diocesi di Morienna) a patti che questi assista detto priore nella riscossione dell’altre due terze parti -
Fascicolo 9 Ricorso a Lantelmo priore della Novalesa al conte Amedeo di Savoia con rescritto di questo indiritto al castellano di Susa per l'osservanza della convenzione seguita tra i predecessori d’esso conte e quelli d’esso priore per cui gl’uomini d’esso monastero non potevano essere recolti sotto la salvaguardia, e nella borghesia da esso conte -
Fascicolo 10 Unione fatta da Amedeo di Savoia vescovo di Morienna del priorato di Corbieres posto in quella diocesi al monastero di San Pietro della Novalesa ad istanza di monaci di esso superstiti all'epidemia, che talmente gl’avea ridotti, da essere insufficienti al servizio della chiesa, ed all’amministrazione di beni -
Fascicolo 11 Atti dell'elezione fatta dai monaci di San Pietro della Novalesa raunati in capitolo di fra Ruffino Bartolomei monaco di San Giusto di Susa e prevosto di San Giorio a loro priore, vacandone il posto per la morte di fra Lantelmo Gai con parecchie ratifiche di tal nomina -
Fascicolo 12 Verbali di remissioni fatte in diverse epoche da famigliari ed officiali del priorato della Novalesa di parecchi ditenuti alle autorità civili sul limite delle due giurisdizioni d'esso priorato, e della castellania di Susa -
Fascicolo 13 Bolla papa Clemente VII per cui convalidata l'elezione fatta dalli monaci della Novalesa di fra Rufino Bartolomei monaco di San Giusto di Susa a loro priore, tutto che fatta contro i dritti della Santa Sede, a cui era riservata tal nomina si conferisce detto priorato ad esso monaco eletto, trasferendolo in esso monastero -
Fascicolo 14 Supplica del priore e convento di San Pietro della Novalesa al conte Amedeo di Savoia, per cui gli si chiede o la convalidazione ed adedmpimento della convenzione, con cui s'associava esso conte nella 3 parte delle decime delle parrocchie di Laus le Villar, Lauslebourg, Thermignon e Solieres, con che assistesse detto monastero nella riscossione degl’altri due terzi, o lo svincolamento di questo dall’osservanza d’essa convenzione con commissione d’esso conte al consiglio di Chamberi acciò provvegga su detta supplica, e decreto di questo al commissario della Morienna perché ne compellisca e debitori -
Fascicolo 15 Ricognizione fatta da Antelmetto, Giacomino, ed Aimonetto fratelli fu Giovanni Gastando di Novalesa di tenimenti di case, e beni semoventi dal diretto dominio ed enfiteusi perpetua del monastero di San Pietro, con dichiarazione di essere uomini ligii del monastero medesimo -
Fascicolo 16 Donazione tra vivi fatta da Freilino e Mattea coniugi Roilandi di Pianezza al monastero di San Pietro della Novalesa di parecchi stabili ivi descritti situati sui territori di Beinasco, Pianezza, Alpignano, Villanova e Givoletto, con patto espresso per parte di esso convento di somministrare a detti donatori il vitto vestito ed abitazione decenti durante la loro vita -
Fascicolo 17 Albergamenti fatti dai curati delle chiese di Lanslebourg e Lanslevillar al priore di San Pietro della Novalesa della decima delle biade solita a perceversi nelle loro rispettive parrocchie mediante quella quantità di biada a titolo di censo annuo che verrà determinata dagl'arbitri ivi designati -
Fascicolo 18 Procura fatta dal priore e convento di San Pietro della Novalesa a fra Umberto Ruffi preposto di San Maria di Piè di Moncenisio per presentare al vescovo di Morienna Guglielmo Bonnet, et Antonio Durando per esser provvisti l'uno della chiesa di Lanslevillar, e l’altro di quella di Lanslebourg in seguito alle rinunzie fattene come ivi -
Fascicolo 19 Quitanza spedita da fra Ruffino Bartolomei di Susa priore di San Pietro della Novalesa a Guglielmo Marchisia per laudemi ed introgii d'un affittamento d’una montagna sulle fini della Novalesa e sul Moncenisio detta prato Beretto fattogli dagli eredi di Francesco Giovine di Susa mediante il fitto di sei lire, a l’introggio de sei fiorini. Coll’investitura d’esso stabile fattagliene da esso priore -
Fascicolo 20
Fascicolo 21 Donazione fatta da Paschetta vedova di Giovanni Morandi di Casellette per rimedio di sua anima a fra Valerino procuratore del monastero della Novalesa di tutte le ragioni che le competevano sula pezza di vigna, prato e castagneto, posta sulle fini di Casellette ivi coerenziata, ch'essa teneva in enfiteusi da quel monastero mediante il fitto annuo d’un emina di frumento, e d’un pollo, coll’atto di presa di possesso d’essa pezza -
Fascicolo 22 Consegnamenti fatti da particolari possessori di beni sul territorio d'Alpignano semoventi dal feudo e diretto dominio del monastero di San Pietro della Novalesa e soggetti verso di esso ai diritti e servizi annui ivi specificati -
Fascicolo 23 Investitura concessa da fra Velerino Vascone, piettanziere e sindaco del priorato della Novalesa a Giacomo Ripa di Rivoli, dè due giornate e mezzo di terra vincata posta sulle fini di Rivoli nella regione de deserti dipendente dal castello di Camerletto membro di esso priorato, ed al medesimo devolute pel non prestato servizio di 4 denari, ond'erano gravate verso d’esso castello -
Fascicolo 24 Investitura fatta da fra Valerino Vascone pietanziere qual sindaco e procuratore di San Pietro della Novalesa a Bongiovanni Lineri d'una pezza di prato sulle fini di Casellette regione di Can neir, caduta in commesso al castello di Camerletto membro di esso monastero della Novalesa e soggetta verso di quello servizio annuo di 3 denari per le ragioni ivi adottate -
Fascicolo 25 Ricognizione fatta da Sibilia de Herbeisi di consenso del suo marito di tenere in feudo da Bonifacio della Motta segretario del conte di Savoia in sua qualità di rettore dell'ospizio de S.S. Michele e Germano del monte di Aiguebellette per collazione fattagliene dal priore di San Pietro della Novalesa d’una mezza giornata di terra infeudata anche alla chiesa di San Sulpizio, e d’una casa posta nel territorio di Monfort soggette al servizo annuo di sei denari forti -
Fascicolo 26 Ricognizione fatta da Antelmetto Regis della Novalesa di essere servo e ligio a quel monastero, e di tenere in feudo il tenimento di case e prato posto in quel luogo negli scolaticci oltre ad altri beni ivi indicati, per cui dovea al monastero il servizio a cadauno stabile descritto -
Fascicolo 27 Ricognizione fatta da Giovanni Regis fu Stefano a nome anche di sua moglie Giovanna fu Andrea Enrici di sudditanza e vassallaggio verso il monastero di San Pietro della Novalesa, e di tenere in feudo un tenimento di casa con cortile e prato sito in Novalesa nel borghetto oltre Claret, altro di prato in Sirisino nella traversa, oltre ad altri ivi accennati col peso di servizi e prestazioni ivi pur espressi -
Fascicolo 28 Ricognizione fatta da Giovanni Renenerio della Novalesa di essere ligio e suddito di quel monastero, e di tenere in feudo e dal diretto dominio di esso la casa con cortile posta in Novalesa nel tenimento de Revenerii oltre a vari altri stabili soggetti ai servizi ivi accennati verso detto monastero, non che alle vendue e successioni. Con altra del Perotto di lui fratello pei beni ch'esso possiede indivisi con detto Giovanni -
Fascicolo 29 Ricognizione fatta da Pietro Regis della Novalesa a Giovanni di Giaglione castellano e priore del monastero di San Pietro di essere ligio e servo di detto monastero e di ritenerne in feudo gl'ivi descritti stabili soggetti ai servizi ivi specificati da pagarsi ogni anno il giorno di San Andrea -
Fascicolo 30 Ricognizione fatta da Giovanni Colombi della Novalesa a nome e qual tutore di Giovannetta fra Antelmetto della Colomba sua nipote, di servitù e sudditanza verso il monastero di San Pietro della Novalesa, e di ritenere dal feudo e diretto dominio di esso una casa con cortile posta nella villa della Novalesa, una pezza sita sul monte Sirisino nel luogo detto il casel oltre altri stabili ivi descritti, soggetti alle prestazioni ivi accennate -
Fascicolo 31 Ricognizione passata da Villoi Ramulo di Venaus di essere servo del monasteri della Novalesa, e di tenere i feudo dal diretto dominio d'esso monastero i beni ivi descritti soggetti ai servizi e fitti ivi pure espressi -
Fascicolo 32 Accensamento fatto da fra Guglielmetto Velhone sacrista di San Pietro della Novalesa qual procuratore del priore Ruffino ad Antelmo di Miolans abbate di San Regimberto dalla mensa d'esso monastero della Novalesa per otto anni a cinquante fiorini annui -
Fascicolo 33 Albergamento fatto da Giovanni Rufo di Susa a Pietro di San Genisio, non che a Vincenzo e Giovannetta di lui figlio e consorte, unitamente ad altra Giovannetta moglie di esso Vincenzo, d'una vigna con gerbido simultenente posta in Susa presso lo stadio, mediante l’annuo fitto di quattro lire oltre al servizio di quattro denari annualmente dovuti al monastero di San Pietro della Novalesa -