Le RR. PP. del 9 feb. 1839 destinarono la villa "La Generala" a "Correzionale dei giovani discoli", luogo di reclusione e rieducazione di ragazzi disadattati. Nel 1900 l'istituto venne intitolato al pedagogista don Ferrante Aporti (+ 1858). Il codice Rocco del 1931 elevava l'età imputabile ai 14 anni e destinava i minori alla misura di sicurezza del riformatorio giudiziale. La legge minorile del 1934 istituiva il "centro di rieducazione per minorenni", che doveva includere il tribunale dei minorenni, l'istituto di osservazione, la casa di rieducazione, il riformatorio giudiziario, il carcere minorile. Nel 1956 fu chiuso il riformatorio giudiziario; nel 1969 l'istituto di osservazione. Negli anni '70 il "Ferrante Aporti" fu definito come casa di rieducazione, e dal 1971 potè disporre di una comunità rieducativa esterna, funzionante sino alla fine degli anni '70. Oggi è struttura del Ministero di Grazia e Giustizia, giuridicamente definita come istituto di osservazione per minori in custodia cautelare.