Il Patriziato Subalpino del barone Antonio Manno (1834-1918), erudito, critico e filologo piemontese, è una corposa opera dedicata alla storia delle grandi famiglie dello Stato sabaudo, con notizie storiche e descrizioni blasoniche, che offre uno spaccato delle tradizioni e dei costumi dell’aristocrazia piemontese e dei suoi valori; uno sguardo sulla società e sul contesto sociale, politico, giuridico, militare al tempo della monarchia sabauda. Antonio Manno fu commissario del Re per la Consulta araldica dal 1880 fino alla morte, e ricoprì incarichi di segretario della Deputazione Subalpina di Storia Patria e di bibliotecario di Sua Maestà. Il progetto dello studioso prevedeva la pubblicazione di quasi 30 volumi, ma solo i primi due furono dati alle stampe prima della sua morte, nel 1895 e nel 1906.
Grazie al “progetto Manno” a cura dell’associazione VIVANT e della Biblioteca Reale di Torino sono disponibili le notizie biografiche su oltre 6.000 famiglie appartenenti alla nobiltà sabauda raccolte da Manno, l’edizione critica del manoscritto del barone ed un indice blasonario delle famiglie sabaude dal titolo “Le armi gentilizie piemontesi”, a cura di A. Scordo, I-II, Torino 2000-01.
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