Una lettera del Console del Regno di Sardegna a New York al conte di Cavour.

12 giugno 1855. Il Console Valerio scrive a Cavour riferendogli che le autorità statunitensi sono ostili verso gli emigrati italiani. I giornali americani hanno pubblicato una lettera del Console degli Stati Uniti a Genova al sindaco di New York, nel quale lo invita a fare “uno stretto esame” agli emigranti Sardi imbarcati sul brigantino “Silenzio” in arrivo in città.

I problemi, non di rado drammatici, connessi ai grandi flussi di persone che fuggono dai loro paesi a causa della miseria, della guerra e della mancanza di lavoro, non possono essere affrontati in modo semplicistico e superficiale. L’Italia sta premendo sull’Unione Europea per un grande piano di sviluppo economico e sociale dei paesi, soprattutto africani, dai quali vengono i maggiori flussi di emigrati. Si può comunque capire che possano nascere timori negli abitanti dei paesi verso i quali si dirigono gli emigrati, se il fenomeno non è adeguatamente governato.

Ma chi sono gli immigrati di cui aver paura? E se siamo noi? Deve essere respinto il bambino che si chiama Alessandro Capone e, se abbandonato a fare vita di strada, forse potrebbe diventare un gangster? E se tra di noi, in attesa di sbarcare, ci sono i genitori del futuro straordinario sindaco di New York Fiorello La Guardia, campione del buon governo e della lotta contro la criminalità e la corruzione?

La lettera del Console

ASTo, Sezione Corte, Materie politiche relative all’estero, Consolati nazionali, New York, mazzo 1, 1

ASTo, Sezione Corte, Materie politiche relative all’estero, Consolati nazionali, New York, mazzo 1, 1

Il 12 giugno 1855, Valerio, Console del regno di Sardegna a New York, scrive al conte di Cavour, Presidente del Consiglio, riferendogli che le autorità locali sono ostili all’immigrazione italiana.

La lettera, tratta dalle raccolte della corrispondenza intercorsa tra la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e il consolato sardo a New York (1843-1859), documenta le preoccupazioni riguardo l’avversione verso gli emigrati italiani negli Stati Uniti di metà Ottocento  (ASTo, Sezione Corte, Materie politiche relative all’estero, Consolati nazionali, New York, mazzo 1):

…sgraziatamente un numero considerevole degli emigranti Sardi che arrivano a questo porto […] si resero malvisi a queste autorità perché si danno specialmente alla mendicità, ed accattonaggio.

ASTo, Sezione Corte, Materie politiche relative all’estero, Consolati nazionali, New York, mazzo 1, 2

ASTo, Sezione Corte, Materie politiche relative all’estero, Consolati nazionali, New York, mazzo 1, 2

Il Console Valerio riteneva che, avvertite dell’arrivo del brigantino sardo “Silenzio”, partito dal porto di Genova, le autorità statunitensi avrebbero potuto respingerne i passeggeri, temendo che la nave sbarcasse persone che si sarebbero dedicate all’accattonaggio, come “già avvenuto per altri emigranti del regno di Sardegna”.

Trascrizione

Al conte di Cavour,
Presidente del Consiglio, Ministro degli Affari Esteri, ecc. – Torino
Eccellenza,

Credo di dover portare a cognizione dell’Eccellenza Vostra, l’acchiusa lettera, fatta pubblica nei giornali di New York, diretta dal Console degli Stati Uniti a Genova al Major della città di New York.

In detta lettera quel Console dà avviso della partenza da Genova, diretto a questo porto, del Brigantino sardo “Silenzio”, avente a bordo un numero di passaggieri sulla condizione dei quali le Autorità di questo porto sono da quel Console invitate a fare uno stretto esame. Lo spirito di ostilità che le Autorità di questo porto hanno a più riprese manifestato verso l’immigrazione fa temere che lo sbarco dei passaggieri del “Silenzio” incontrerà serie e forse insuperabili difficoltà.

Tanto più che, da quanto mi fu detto dal consegnatario del detto brigantino, pare che gli armatori del “Silenzio”, nell’imbarcare i passaggieri, non abbino compito alle leggi e regolamenti emanati dagli Stati Uniti riguardo al trasporto di emigranti a questi Stati, e ciò malgrado le osservazioni loro fatti li dal Console Americano. Mi parmetterò ancora di aggiungere che sgraziatamente un numero considerevole degli emigranti Sardi che arrivano a questo porto, provenienti in massima parte dai Comuni di San Colombano, Borzomasca, Fontana Buona, Lavaggi, Cicagna, etc., si resero malvisi a queste autorità perché si danno specialmente alla mendicità, ed accattonaggio. Tanto che la pubblica stampa più volte invitava il potere legislativo a provvedere a che fosse messo un termine a tale immigrazione […].

Devotissimo ed obbedientissimo serv.re
Valerio

Un viaggio nella paura

La lettera del Console del regno di Sardegna a New York al conte di Cavour fa parte di una raccolta di testimonianze storiche sulla più terribile delle emozioni, la paura: paura degli immigrati, paura delle catastrofi naturali, paura di essere ridotto in schiavitù, paura di essere perseguitato per la propria fede, paura delle vaccinazioni… “Un viaggio nella paura” è il titolo della pubblicazione a cura di Chiara Barbero e Marco Testa, con testi di Marco Carassi, una raccolta che documenta alcune delle paure più sentite di tutti i tempi a partire dalle carte dell’Archivio di Stato di Torino.

ASTo Torino, Associazione Amici dell’Archivio di Stato di Torino, “Un viaggio nella paura. Alla scoperta di testimonianze storiche sulla più terribile delle emozioni”, a cura di Chiara Barbero e Marco Testa, testi di Marco Carassi, Hapax Editore, Torino 2016.

CREDITS
Un viaggio nella paura è un progetto di
Associazione Amici dell’Archivio di Stato di Torino