Emigrati italiani nel Regno di Sardegna durante il Risorgimento

Raccolta di documenti del Gabinetto del Ministero degli Interni del Regno di Sardegna sul tema dell’immigrazione, prevalentemente politica, dagli altri Stati italiani al Piemonte sabaudo
Dopo gli eventi del 1848 furono molti gli italiani che, per ragioni prevalentemente politiche, talora anche economiche, migrarono negli Stati sabaudi con alterne fortune. I documenti riportano alcune delle loro storie.

Il progetto, prendendo lo spunto da un problema sociale molto avvertito ai nostri giorni, intende proiettare la medesima problematica nel passato per verificarne esistenza, consistenza e metodi di soluzione. Linea guida del percorso sarà il problema della emigrazione, per ragioni politiche od economiche, che negli ultimi anni è stato, e continua ad essere, uno dei temi centrali del dibattito pubblico.

L’idea di questo tema nasce da alcuni rapidi sondaggi a carattere informale, avvenuti nel corso di visite didattiche in merito alle problematiche maggiormente avvertite dagli studenti.

Il percorso

Il progetto indirizza l’attenzione degli studenti su un tema di grande attualità: quello dell’emigrazione. A metà Ottocento si registra infatti, per cause prevalentemente politiche, un flusso migratorio di sudditi provenienti da diversi Stati preunitari verso il Regno di Sardegna. Tale fenomeno pone allo Stato sardo una serie di problemi completamente nuovi: pur essendo diverse, in molti casi, le radici e le motivazioni del fenomeno, le risposte appaiono talora simili a quelle adottate, 150 anni dopo, dagli Stati europei moderni.

Le differenze e le affinità rilevate tra problematiche e soluzioni di ieri e di oggi motivano la scelta della Sezione Didattica dell’Archivio di Stato di Torino di proporre alla riflessione degli studenti il suddetto tema, attualmente oggetto di un vivace dibattito.

La proposta utilizza una serie di documenti del Ministero degli Interni del Regno di Sardegna, redatti tra il 1853 eil 1863. Essi stimolano lo studente a indagare sui fatti politici del 1848, ai quali si riconduce il fenomeno migratorio, e ai moti mazziniani degli anni ’50. Indirizzano la sua attenzione sulle caratteristiche del fenomeno migratorio: sulla varietà e tipologia delle cause, sulle zone di provenienza degli emigrati, sulle loro condizioni sociali, economiche, culturali,  sulle modalità di ingresso nel Regno di Sardegna. Consentono di conoscere le risposte date e i provvedimenti adottati dal governo: azioni di controllo (segnalazioni, perquisizioni, arresti, interrogatori, espulsioni), accoglienza, integrazione, assistenza.

Dai documenti proposti emerge una realtà multiforme: emigrati per motivi politici, per lo più intellettuali e borghesi, con alle spalle un glorioso passato di patrioti, che aspirano ad un inserimento nel regno di Sardegna, ma anche artigiani, operai, avventurieri in cerca di fortuna, vagabondi, spie, infiltrati, informatori. Insieme emerge l’azione del governo che emana leggi e regolamenti, affida alla polizia precisi compiti di sorveglianza e controllo, dispone sussidi, rilascia permessi di soggiorno e fogli di via, concede passaporti: un governo severo verso chi non si attiene alle regole, ma disponibile a integrare nel tessuto politico e sociale coloro che, per competenze professionali e doti morali, possono apportare un prezioso contributo al benessere dello Stato.

I documenti consentono così agli studenti di indagare su alcuni aspetti di un’epoca non molto lontana dall’attuale e, attraverso l’analisi del fenomeno dell’immigrazione/emigrazione, operare confronti tra la realtà del passato e il presente.

Obiettivi didattici

-Sviluppare lo spirito critico per costruire abilità di lettura, interpretazione e decodificazione;
-stimolare negli alunni processi individuali e creativi;
-acquisire l’uso della fonte come tramite “problematico” con il passato;
-incentrare l’attenzione degli alunni sui documenti: aspetto fisico e struttura logica, valenza giuridica e importanza storica;
-confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate, anche in rapporto al presente;
-elaborare in forma di racconto-orale e scritto-gli argomenti studiati;
-utilizzare conoscenze, selezionate e schedate da fonti di informazione diverse, manualistiche e non;
-fornire spunti per lettura e approfondimenti della Costituzione italiana;
-stimolare collegamenti tra diverse aree disciplinari (storia, educazione civica, italiano, educazione alla legalità….).

CREDITS

Il percorso è stato elaborato dalla Sezione didattica dell’Archivio di Stato di Torino: Rosanna Ferrarotti, Edoardo Garis
I materiali sono messi gratuitamente a disposizione di insegnanti e studenti, per scopi didattici non lucrativi e possono essere utilizzati anche in forma diversa da quella originaria, citando la fonte e il tipo di intervento modificativo.

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