L’Archivio di Stato di Torino conserva all’interno del suo patrimonio i fondi archivistici di alcune importanti industrie torinesi piemontesi
L’Archivio del Gruppo Finanziario Tessile, o GFT, è uno di questi fondi archivistici che costituiscono una vera e propria finestra sulla storia piemontese del Novecento
Anche l’Archivio di Stato di Torino aderisce alla campagna #iorestoacasa!. In questi giorni difficili in cui è necessario un atto di responsabilità collettiva l’Archivio di Stato di Torino presenterà sul sito web e sulle sue pagine social alcuni documenti esemplificativi del suo ricchissimo patrimonio documentario di oltre 83 chilometri lineari.
All’interno degli oltre 83 chilometri di documentazione conservata dall’Archivio di Stato di Torino sono presenti circa una quindicina di archivi prodotti da aziende torinesi e piemontesi nel corso della loro storia e della loro attività, acquisiti dall’Archivio di Stato in deposito o, più spesso, per preservare la documentazione dalla dispersione e dalla distruzione e salvaguardare così la memoria storica delle industrie dopo la loro scomparsa.
In tale contesto, uno dei fondi archivistici più significativi è quello del Gruppo Finanziario Tessile, o GFT, che arrivò ad essere una delle più importanti industrie italiane nel settore tessile, della moda e dell’abbigliamento.
Nato nel 1930 dalla fusione di due ditte ottocentesche, la torinese Donato Levi e la biellese Lanifici Rivetti, il GFT si specializzò nella produzione di abiti confezionati, soprattutto, ma non solo, maschili. Marchi come MARUS e FACIS ebbero grande notorietà in tuta Italia. A partire dagli anni Ottanta, negli ultimi decenni della sua esistenza (la chiusura definitiva fu nel 2003), il GFT si specializzò anche nella produzione di un abbigliamento pret-à-porter griffato, che comportò la collaborazione con importanti stilisti come Armani, Valentino e Ungaro.
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La scheda qui presentata è stata elaborata da Edoardo Garis