La Biblioteca Antica dell’Archivio di Stato conserva codici, incunaboli e libri dal VII al XIX secolo.
Tra i manoscritti, trenta appartengono a un’opera oggi sconosciuta ai più, ma che nei secoli XVI-XVII fu considerata un vero tesoro culturale: le Antiquitates dell’architetto, artista ed erudito rinascimentale Pirro Ligorio, una vera e propria “enciclopedia” del mondo antico.
La Biblioteca Antica dell’Archivio di Stato di Torino conserva molti, preziosi volumi. Tra questi una serie di trenta manoscritti, opera dell’architetto, artista ed antiquario napoletano Pirro Ligorio (1514 circa-1584), erano considerati dai duchi di Savoia un “inestimabile tesoro […] preziosi come diamanti della corona, come sacra reliquia della scienza”, come ebbe a scrivere nel XIX secolo Pietro Vayra.
I trenta volumi costituiscono la parte più considerevole di un’opera, che Pirro Ligorio, erudito ed antiquario rinascimentale, aveva composto in buona parte a Ferrara, probabilmente tra il 1569 e il 1580, mentre si trovava al servizio del duca Alfonso II d’Este. In genere all’opera viene attribuito il titolo di Antiquitates o Delle Antichità.
La maggior parte dei volumi, alcuni dei quali sono oggi conservati anche a Napoli, Parigi, Oxford e Ferrara, costituisce una vera e propria “enciclopedia del mondo antico“. In essa un elevato numero di lemmi relativi a molteplici aspetti della civiltà greco-romana ( luoghi, famiglie, medaglie, edifici, epigrafi, informazioni di carattere mitologico, personaggi famosi e così via) è disposto in ordine alfabetico, dalla A alla Z, a costituire un impressionante bagaglio di erudizione ancora utile, pur con le precauzioni d’obbligo, a studiosi di Storia Antica e archeologi moderni.
La raccolta è integrata da dieci volumi “monografici” per lo più dedicati a tematiche del mondo antico. Spiccano tra essi il libro che raccoglie disegni di figura e di ornato e la monografia sui terremoti che Pirro Ligorio compose dopo aver assistito di persona al rovinoso sisma di Ferrara del 1570. Questo evento colpì a tal punto l’architetto, nel cui curriculum figurano tra il resto il progetto di Villa d’Este a Tivoli e lavori presso la Fabbrica di San Pietro, da spingerlo a ideare, e inserire nel volume, quello che ancora oggi è considerato il primo progetto di casa antisismica che si conosca.
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La scheda qui presentata è stata elaborata da Edoardo Garis nell’ambito della campagna ministeriale #iorestoacasa!