La Biblioteca della Regia Università assunse il titolo di Biblioteca Regia Nazionale Universitaria a seguito della pubblicazione del R.D. 20 gennaio 1876, n. 2974 “Regolamento Organico delle biblioteche governative del Regno” (aveva avuto la qualifica di “Nazionale” già durante la dominazione napoleonica, dal 1801 al 1814). Con la nascita della Repubblica divenne semplicemente Biblioteca Nazionale Universitaria.

Peyron. Mss.4

Peyron. Mss.4

La sua raccolta ebraica, manoscritta e a stampa, ha beneficiato da allora della sola acquisizione dei manoscritti di Amedeo Peyron, comprati insieme all’archivio e alla biblioteca della famiglia Peyron.

L’evento forse più significativo nella storia novecentesca della collezione manoscritta ebraica è l’incendio del 1904, che nel corso di una notte menomò irrimediabilmente il patrimonio manoscritto ebraico e creò ingenti danni a molte altre importanti sezioni della Biblioteca. Prima dell’incendio la biblioteca possedeva 274 codici manoscritti ebraici. Un solo manoscritto sopravvisse intatto, conservando la legatura originale; molti altri codici andarono completamente perduti, di molti si salvarono poche carte, in pessime condizioni.

Restauri e identificazioni delle pagine danneggiate e prive di legatura iniziarono presto e proseguirono per oltre un secolo, con alcuni periodi di interruzione specie per quanto attiene alle identificazioni.

Fortunatamente, il fuoco non toccò la collezione ebraica a stampa. Proprio alla raccolta dei 29 incunaboli ebraici è dedicata l’unica catalogazione di ebraici pubblicata nel corso del Novecento: si tratta del catalogo compilato da Elia Samuel Artom nella metà degli anni Venti: E.S. Artom, Gli incunaboli ebraici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, estratto da Soncino-Blätter, Beiträge zur Kunde des Jüdischen Buches, Berlino, Gesellschaft der Freunde des Jüdischen Buches, 1925-26.

Hebr.VI.66, Sefer Piruš Megillat Ester, c. 84v

Oggi

La raccolta a stampa si compone di circa 650 volumi, inclusi gli incunaboli.

Quanto alla raccolta manoscritta, questa è – nonostante il danno enorme subito nell’incendio – una delle sole cinquanta collezioni ebraiche al mondo che contano più di cento manoscritti (su un totale di circa seicento raccolte: Colette Sirat, Hebrew Manuscripts of the Middle Age, 2002, p. 259): conserva tutt’ora, in varie condizioni e per lo più in forma parziale, 133 codici.

A questi si devono aggiungere i sette codici acquistati insieme all’Archivio della famiglia Peyron.