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Paesi
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di cui 3751 bb., 827voll.,129regg.,1f.,2pacchi,1pergam. e 1 rot.
899 - 1859
-
L’archivista ottocentesco Giuseppe Fea individuava nel complesso chiamato “Paesi” una delle due grandi ripartizioni in cui gli imponenti lavori di riordino del Settecento e dell’Ottocento avevano suddiviso le carte dell’Archivio di Corte: Materie e, per l’appunto, Paesi.
Proprio sulla base dei riordinamenti "per materia" dei secoli XVIII e XIX i documenti in cui il complesso "Paesi" risulta oggi  ripartito sono riconducibili a tre distinte situazioni.
Nell'ambito del primo gruppo sono compresi i documenti che fanno riferimento a territori anticamente posseduti o successivamente acquisiti sino al secolo XVIII, in particolare: ai domini transalpini (ivi compresi il Ducato di Savoia e quello di Aosta); alle undici Province piemontesi (Torino, Alba, Asti, Biella, Cuneo, Fossano, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Susa, Vercelli); al Contado di Nizza; alle realtà statuali assorbite dallo Stato sabaudo  con l’espansione dei secoli XVI-XVII (tra queste ad esempio il principato di Oneglia e il Marchesato di Saluzzo); ai territori annessi dallo Stato sabaudo a seguito dei Trattati conclusi nel secolo XVIII (ad esempio Sicilia, Sardegna, Marchesato del Monferrato, Novarese, Tortonese, Lomellina).
Nel secondo gruppo risultano inclusi i documenti relativi a Province e terre transalpine perdute anteriormente al XVIII secolo, per esempio Bresse, Bugey, Valentinois, Bogogna, Baronnie de Vaud.
Il terzo gruppo riguarda infine i documenti relativi a territori il cui possesso veniva rivendicato dallo Stato sabaudo senza essere però mai  effettivo in età moderna: appartengono a questo nucleo, per esempio, Ginevra, il Principato di Monaco, il Milanese. Rispecchiando tale ordinamento la situazione politica settecentesca, risultano compresi tra questi ultimi gli atti relativi alla Repubblica di Genova, divenuta parte del Regno di Sardegna nel secolo XIX.

Per il Regno di Sicilia, acquisito nel 1713 e perduto nel 1718, e per quello di Sardegna, a cui, in virtù degli accordi stipulati al momento della cessione ai Savoia nel 1720, non veniva estesa la legislazione vigente sui territori di terraferma, vennero costituiti fondi a se stanti nei quali confluirono, oltre alla documentazione concernente singoli paesi, gli atti relativi all'amministrazione generale di tali territori, ivi comprese le fasi antecedenti alla loro annessione allo Stato sabaudo.
L'ordinamento ottocentesco, che riprese, con lo scopo di completarlo, quello del Settecento, con la creazione di addizioni ai fondi già esistenti a partire da raggruppamenti delle carte per circoscrizioni provinciali o singole località,  non giunse a termine, arrestandosi ad una fase intermedia.
Da tale interruzione trassero origine gli attuali fondi denominati "Paesi in genere per province" e "Paesi per A e B".




01/01/899
31/12/1859
Non digitalizzato