Soggetto produttore
Franco Bolgiani, nato a Milano l’8 agosto 1922 e morto a Torino il 24 luglio 2012, è stato protagonista non solo nell’accademia torinese, ma anche nella vita ecclesiale e culturale cittadina e italiana. Insigne studioso di storia del cristianesimo, laureatosi nel 1947 in Letteratura Cristiana Antica presso l’Università di Torino con una tesi su Taziano, è stato allievo di Michele Pellegrino e Augusto Rostagni. Borsista all’Istituto Croce nel 1948 - 1949, negli anni 1950 - 1953 ha studiato all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, allievo di Henri-Irénée Marrou, maestro per lui di studio e di vita, e di Henri-Charles Puech, illustre specialista di patristica e di gnosticismo. Ritornato in Italia è stato assistente di ruolo della cattedra di Letteratura Latina negli anni 1953 - 1963. Conseguita la libera docenza, a partire dall’anno accademico 1963 - 1964, è diventato professore prima straordinario e poi ordinario di Storia del Cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, ricoprendo anche l’incarico di docente di Storia delle Religioni negli anni 1965 - 1973. Conclusa la carriera accademica nel 1992, lasciata la cattedra di Storia del Cristianesimo a Giovanni Filoramo, ha proseguito la sua attività di ricerca anche negli anni del congedo universitario.
Nel biennio 1992 - 1994, è stato Direttore del Dipartimento di Storia dell’Università, di cui è rimasto membro attivo fino alla sua collocazione in pensione, avvenuta nel 1996 anno in cui, il 31 ottobre, è stato insignito della qualifica di Professore Emerito della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Cofondatore e direttore responsabile della Rivista di Storia e Letteratura Religiosa (RSLR) dal 1964, anno di istituzione, fino alle dimissioni nel 2002, è stato collaboratore di altri rilevanti periodici quali la Rivista di Filologia e di Istruzione Classica, e ha partecipato a varie imprese editoriali di cui si ricordano la direzione della Collana di studi storico religiosi edita da Il Mulino e la codirezione della Collana patristica Corona Patrum. Tra i suoi incarichi più importanti la lunga attività di direttore della Biblioteca interdipartimentale di studi storico-religiosi Erik Peterson, alla cui acquisizione e consolidamento ha contribuito in maniera determinante.
Molti i riconoscimenti scientifici nazionali e internazionali che ha conseguito. Membro dell’Accademia delle Scienze di Torino dal 1970, presidente dell’Associazione Internazionale di Studi Patristici per due trienni, membro della Giunta Centrale di Studi Storici dal 1973, il professore ha fatto altresì parte del CNR negli anni 1987 - 1994 come responsabile della sezione di storia religiosa.
Nella sua infaticabile e fruttuosa attività di organizzatore scientifico, ha promosso importanti convegni quale quello diocesano di studi sul rapporto fede e cultura all'epoca di Ballestrero e quello sul tema del “diavolo” con l'amico e collega Corsini, e mostre tra cui quella degli ex voto del Santuario della Consolata di Torino nel 1982. Impegnato su diversi fronti, il professore è stato rappresentante del Consiglio Pastorale Diocesano e attivo nel movimento dei Laureati cattolici e animatore per diversi anni di gruppi di riflessione su cultura e politica insieme ai docenti Francesco Traniello, Franco Garelli ed Eugenio Corsini e ai religiosi con don Carlo Carlevaris e padre Achille Erba; è stato anche vicino al sindaco Novelli e sostenitore di una rivista di analisi politica insieme ad esponenti della sinistra sociale.
La produzione scientifica di Bolgiani si segnala per fecondità e ampiezza di interessi: dal primo cristianesimo di Agostino, Taziano, Ireneo, Clemente Alessandrino, Vittore di Capua, a una produzione successiva che spazia nei periodi più diversi della storia cristiana, con particolare attenzione, oltre che per l’antico, anche per il periodo moderno e contemporaneo, come testimoniano i suoi importanti contributi sul tema della religiosità popolare, su aspetti vari della teologia contemporanea e della Chiesa del xx secolo.
Negli ultimi tempi il professor Bolgiani si era ritirato anche se non aveva fatto mai mancare il suo apporto negli studi sul cristianesimo, soprattutto attraverso una fondazione culturale intitolata a Michele Pellegrino, che egli volle per valorizzare gli insegnamenti e il pensiero del pastore della chiesa torinese con il quale il docente condivise anni di studi.
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