Reato
Essersi recato, armato di schioppo, alla bottega Antonio Francesco Gandino, e avere minacciato la moglie, avere gettato in strada le merci presenti nella bottega e avere portato via uno schioppo, poi restituito; avere dato scandalo davanti al popolo contro i sindaci, i vassalli e la giustizia; essere stato l'autore degli insulti ed essersi appostato in un fosso, armato di fucile, con cui ha sparato, senza offesa, contro Giovanni Patero; avere indotto Giuseppe Patero a sparare, senza offesa, con un fucile, contro Domenico Discalzi