Reato
Essersi associato, mentre era giudice di Trino, al notaio Saliva, diffamato in genere di usura, nel commercio di granaglie per cui questi risulta inquisito, pur conoscendo la contravvenzione al Regio Editto; aver emesso, mentre era Giudice e socio di Saliva nel commercio delle granaglie e di Pietro Giavelli nel commercio di canapa, diverse ordinanze contro alcuni debitori di Saliva e Giavelli; aver fatto vendere, alla cifra di lire 54 o 55, a Pietro Giavelli, diverse granaglie confiscate nel corso di una perquisizione nelle case di diversi particolari di Trino sospettati di furti di campagna, soldi di cui si sono poi perse le traccie ad eccezione di 6 lire; aver ingiustamente fatto confiscare dalla casa del ciabattino Pietro Grosso, nel corso della perquisizione di cui sopra, fave, meliga, mappe, canapa e fagioli poi fatte vendere a Pietro Giavelli; aver esatto una lira per ogni bovino morto di malattia consegnato dai particolari e di avere con tale pagamento promesso lo smaltimento delle carni non solo ai consegnanti ma anche a Giuseppe Giacinto Ganna e Nicolao Mairone soci nel macellamento dei bovini, negando per tale permesso se non dietro pagamento, contravvenendo al manifesto del Magistrato di Sanit 27 agosto 1749; aver negato giustizia a Giuseppe Giordano; aver indebitamente esatti e trattenuti, per mano dell'ebreo Zaccaria Foa, 5 zecchini a Giorgio Giavelli per la costruzione di un ponte verso la pubblica strada, quantunque il Giavelli fosse poi stato assolto con sentenza senatoria 12 ottobre 1751 senza costo di spesa alcuna; aver esatto, per mano del canonico Bianchi, 7 zecchini da Giuseppe Vallaro, affinch venisse sopita l'inquisizione contro questo formata per aver dato uno schiaffo al prete Rottondo; avere indebitamente esatto 5 lire ciascuno a Giuseppe Boglio, vedova Zanera e Bernardo Forella per un atto di sottomissione; aver ecceduto la Regia Tariffa fatta di 25 lire ciascuno a Giuseppe Boglio, vedova Maria Magliana, vedova Anna Maria Zanera per supposta loro contravvenzione al precetto festivo; aver ecceduta la Regia Tariffa coll'esazione di 8 lire ciascuno alla vedova Zanera e Bernardo Forello per contravvenzione al precetto festivo; indebita esazione ai danni di Giovanni Domenico Ginepro di 28 lire, 18 denari e 6 soldi per le spese di un procedimento contro suo figlio; aver ecceduto la Regia Tariffa nell'esazione delle spese di 107 lire per un processo da Marco Antonio Varisino; aver indebitamente esatto 62 lire e 5 denari per mezzo del canonico Biandrate da Michele Tricero per sopire un processo che si formava contro il figlio di questi; aver gravato ed oppresso Antonio Zanera con sentenza di arresto fatta eseguire immediatamente senza previa intimazione di sentenza; indebita esazione per mezzo del canonico Morianino di 70 lire a Andrea Francesco Terrone per l'inquisizione formata contro Giuseppe Terrone figlio di questi; aver aggravato Cristoforo Picco nell'esazione fatta dal medesimo di 20 lire, 17 denari e 10 soldi per una causa di delitto leggiero e terminata sommariamenteprevie conclusioni fiscali
Pena
Assoluzione per i capi primo, secondo, sesto, settimo, ottavo, nono e decimo senza costo di spesa alcuna, salva ragione per l'indennizzo verso Giuseppe Vallaro e Giuseppe Giordano; non luogo a procedere per i capi terzo, quarto, quinto, undicesimo, dodicesimo, tredicesimo, quattordicesimo, sedicesimo, senza costo di spesa alcuna e salva ragione per l'indennizzo dell'inquisito verso chi e come di ragione; non luogo a criminalit contro il Pasero per i capi quinto e diciassettesimo, salva ragione per l'indennizzo in giudizio civile rispetto a Cristoforo Picco e diversi particolari, s e come potr loro di ragione competere