Sentenze del Senato di Piemonte
Sentenza nella causa del Fisco del principato di Masserano delegata all'avvocato Emiliani contro Giovanni, Giovanni Battista, Bernardino e Carlo Descalzi
Segnatura archivistica
Volume 46 - collocazione fisica: 55, a carta 77 (11 carte)
Data
1756, gennaio 20
Datazione presso il Senato (inizio / fine)
- / 1756, gennaio 20
Datazione Primo Grado (inizio / fine)
- / 1755, giugno 14
Presidente
Nomis di Pollone
Collegio relatore
Craveri
Avvocato Fiscale Generale
Bruno
Avvocato dei Poveri
Badino
Giudici Primo Grado
Avvocato Emiliani, delegato
Imputati
Bernardino Descalzi
[mostra/nascondi dettagli]
Paternità
Giovanni
Età
15 anni
Professione
soldato di Giustizia
Residenza
Repubblica di Genova, abitante a Masserano
Parentela
Giovanni Battista e Carlo fratelli
Reato
Insulti, minacce e violenze nei confronti degli abitanti di Masserano perch non ricorressero alla giustizia contro l'inquisito; ingiurie e minacce contro Bartolomeo Bramanta di Masserano; schiaffi, percosse ed atterramento di un uomo di Mortigliengo; minaccia con mano armata di fucile ai soldati delle Regie Gabelle; furto del contenuto di diverse cavagne e sacchi nella baraza di Masserano, con puntamento del fucile contro i proprietari; complicit nel furto di pistole e guarniture da cavallo ai danni dell'avvocato Giovanni Antonio Filippi e della contessa di Rovasenda, precedente rottura, nella casa dell'avvocato Ercole Emiliani di Masserano; favoreggiamento di borsaioli durante le fiere; complicit nella grassazione ai danni di Giuseppe Cereia di Mortigliengo di 19 lire, 1 pettine d'osso, un acciarino, 1 tabacchiera, 1 zuccotto da tabacco, 4 anelli, pane e tabacco; minacce di morte a Giovanni..nella supposizione di calunnie ai danni del padre dell'inquisito; insulti, percosse con pugni, schiaffi, calci e trascinamento legato per circa 30 o 40 passi di .; insulti allo speziale Stefano Gauna di Rovasio con mano armata di coltello e tentativo di omicidio del medesimo, con ferita leggiera al polso; insulti al soldato del Reggimento Provinciale di Vercelli Antonio Brovetti e pugno sul viso del fratello di questi Giovanni con perdita di sangue ; schiaffeggiamento di Giacomo Carera di Rovasio; assalto a Teonesto Baltera di Masserano per impadronirsi di un palazzo di propriet di questi; lancio di sassi contro Marco Antonio Piana di Valsesia; percosse con schiaffi a Giuseppe Costa di Masserano; insulti a Giuseppe Bochietti di Brusnengo, afferrato per la gola e graffiato, con lacerazione del cappello; insulti al macellaio Bernardino Baltera per ottenere da questi carne di vitello; percosse ad un bambino esclusivamente per sfogare la rabbia; sparo di pistola senza offesa contro Giovanni Battista Baltera Parpaglione, precedente contrasto; colpo di pistola contro Giovanni Battista Micheletti detto Polidino; tentata grassazione con pistola in mano ai danni di Giovanni Battista Galletti Valsesiano; gravi bestemmie in presenza del Giudice delegato in occasione della ricognizionbe fatta dal grassato Giuseppe Cereia; insulti e percosse al padre Giovanni
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1748-1754
Pena
Servizio come rematore sulle navi regie per 10 anni, indennizzo delle parti danneggiate e pagamento delle spese
Stato imputato
detenuto
Carlo Descalzi
[mostra/nascondi dettagli]
Paternità
Giovanni
Età
20 anni
Professione
soldato di Giustizia
Residenza
Repubblica di Genova, abitante a Masserano
Parentela
Giovanni Battista e Bernardino fratelli
Reato
Insulti, minacce e violenze nei confronti degli abitanti di Masserano perch non ricorressero alla giustizia contro l'inquisito; insulti a diversi giovani e schiaffeggiamenti a Giovanni Battista Bonino, detto il Mancino; minaccia con mano armata di fucile ai soldati delle Regie Gabelle; complicit nel furto di pistole e guarniture da cavallo ai danni dell'avvocato Giovanni Antonio Filippi e della contessa di Rovasenda, precedente rottura, nella casa dell'avvocato Ercole Emiliani di Masserano; insulti con mano armata di fucile a diversi giovani di Masserano e percosse con schiaffi ai medesimi; minacce a diversi particolari, essersi impadronito a forza delle pietanze di diversi particolari nell'osteria; essersi fatto pagare da mangiare e da bere per forza e con minacce; estorsione di denaro per andare all'osteria
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1748-1754
Pena
Bando dagli stati di S.M. per 5 anni, indennizzo delle parti danneggiate e pagamento delle spese
Stato imputato
detenuto
Giovanni Descalzi
[mostra/nascondi dettagli]
Professione
bargello
Residenza
Chiavari, nella Repubblica di Genova, abitante a Masserano
Parentela
Giovanni Battista, Bernardino e Carlo figli
Reato
Insulti, minacce e violenze nei confronti degli abitanti di Masserano perch non ricorressero alla giustizia contro l'inquisito; ingiurie e minacce contro Bartolomeo Bramanta di Masserano; maltrattamenti e percosse di Anna Maria Rovere Balestrazza Solaro di Curino; maltrattamenti con pugni, calci e strapazzi a Bologno di Curino; percosse con schiaffi senza motivo ad Alessandro Bonaventura Quaregna; schiaffi, percosse ed atterramento di un uomo di Mortigliengo; malversazioni nello svolgimento dell'ufficio di bargello di giustizia, con esazioni illecite eccedenti la tassa stabilita nel tribunale di Masserano per le esecuzioni e vacazioni e per atti a lui commessi; tentativo di stupro ai danni di Lucia Ciochetti, poi morta in seguito allo spavento; irruzione armato di fucile nella casa del notaio Biglio, segretario di Masserano, e minacce di morte a mano armata fatte al medesimo, il quale aveva fatto intimare a Giovanni Battista Descalzi un decreto contro un'accusa fatta da questi come camparo in odio a Giovanni Battista Inoco
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1748-1754
Pena
Bando dagli stati di S.M. per 5 anni, indennizzo delle parti danneggiate e pagamento delle spese
Stato imputato
detenuto
Giovanni Battista Descalzi
[mostra/nascondi dettagli]
Paternità
Giovanni
Età
28 anni
Professione
camparo
Residenza
Repubblica di Genova, abitante a Masserano
Parentela
Bernardino e Carlo fratelli
Reato
Insulti, minacce e violenze nei confronti degli abitanti di Masserano perch non ricorressero alla giustizia contro l'inquisito; ingiurie e minacce contro Bartolomeo Bramanta di Masserano; maltrattamenti e percosse ad Anna Maria Rovere Balestrazza Solaro di Curino; maltrattamenti con pugni, calci e strapazzi a Bologno di Curino; irruzione armato di fucile nella casa del notaio Biglio, segretario di Masserano, e minacce di morte a mano armata fatte al medesimo, il quale gli aveva fatto intimare un decreto contro un'accusa da lui fatta come camparo in odio a Giovanni Battista Inoco; minacce e tentativo di ferita con baionetta sguainata di Francesco Romera di Brusnengo, il quale aveva rifiutato di rimettere un quartarone di grano che l'inquisito voleva violentemente levargli dalle mani; intmidazione e minacce in casa ad Antonio Corsa, consigliere di Masserano, il quale aveva rimproverato l'inquisito di essersi fatto pagare per forza 10 soldi da Bernardino Baltera per un biglietto di comunit che doveva esser presentato senza pretesa di pagamento; ingiurie ad Eusebio Zenone massaro del principe di Masserano ed al principe medesimo; minacce in pieno consiglio di Masserano al consigliere Giuseppe Rivera Bradenza, preso con violenza per la giubba perch aveva rimproverato all'inquisito la sua cattiva condotta; minacce e tentativo di omicidio con la baionetta sguainata di Francesco Delzoppo, Bartolomeo Bramanta ed altri; insulti a diversi giovani e percosse con schiaffi a Giovanni Battista Bonino, detto il Mancino; essersi impossessato con la violenza di una somma di denaro depositato da Giovanni Gualla di Masserano per gioco di bocce con lui fatto e percosse a colpi di bastone del medesimo Guala, con ferita alla tempia e slogamento di un braccio con inabilit al lavoro per pi di 40 giorni; aver strappato dalle mani di Maria Giletta una cavagna di castagne, ed il denaro gi pagato per il prezzo di tali castagne, con slogatura della spalla sinistra della Giletta e inabilit al lavoro per 40 giorni e pi; minaccia di morte, con la pistola in pugno, a Giacomo Peuto, ed inseguimento del medesimo; tentato omicidio con baionetta di Giacomo Antonio Bellacqua dopo una partita a carte; insulti e percosse con la canna dello schioppo a Francesco Delzoppo e Antonio Vigna; minaccia con mano armata di fucile ai soldati delle Regie Gabelle; ingresso improvviso e ripetuto nella sala del Consiglio con il cappello in testa, formulazione di discorsi orgogliosi ed audaci, insulti e minacce contro i consiglieri e gli ufficiali, specie quando si voleva rimediare alle mancanze e malversazioni dell'inquisito; percosse ed insulti al consigliere Giuseppe Maruco; minacce di morte ai consiglieri Giovanni Romersa e Carlo Perone in occasione della proposta in Consiglio della rimozione dell'inquisito dalla carica di camparo; intimidazioni al sindaco di Masserano Cesare Barberis, con minacce di dargli una carabinata in occasione della proposta in Consiglio della rimozione dell'inquisito dalla carica di camparo; ingresso improvviso nel Tribunale di Masserano nel corso di una udienza per farsi dare 1 Filippo preteso per una certa vacazione fatta per la comunit di Brusnengo per la quale spettavano all'inquisito 20 soldi, minacce e villipendio al reggente del Tribunale; sottrazione violenta e di propria mano delle uve di vari particolari di Masserano nel periodo della vendemmia; essersi fatto pagare con la violenza da mangiare e da bere dai particolari di Masserano; malversazione nell'ufficio di camparo, con occultamenti e false accuse contrarie al giuramento di fedelt all'ufficio; avere impedito con minacce e violenze l'ingresso in consiglio a diversi particolari che volevano portare le loro lamentele nei confronti dell'inquisito nel consiglio; devastazione, e permesso a diversi particolari, locali e forestieri, mediante regali di denaro od oggetti, di devastare col tagliamento di molte piante la baraza di Masserano con grave pregiudizio della comunit; sottrazione con la forza a Gioachino Poma e ai fratelli Giacomo e Pietro Garella, della baraza di Buronzo, di 3 falcette ed un fucile, con la falsa accusa di avere colti i tre in contravvenzione nella baraza di Masserano; furto del contenuto di diverse cavagne e sacchi nella baraza di Masserano, con puntamento del fucile contro i proprietari; complicit nel furto di pistole e guarniture da cavallo ai danni dell'avvocato Giovanni Antonio Filippi e della contessa di Rovasenda, precedente rottura, nella casa dell'avvocato Ercole Emiliani di Masserano; favoreggiamento di borsaioli durante le fiere; complicit nella grassazione ai danni di Giuseppe Cereia di Mortigliengo di 19 lire, 1 pettine d'osso, un acciarino, 1 tabacchiera, 1 zuccotto da tabacco, 4 anelli, pane e tabacco; lancio di sassi contro Marco Antonio Piana di Valsesia; grave ferita con un vaso di creta, nelle carceri di Vercelli, del detenuto Francesco Torazzo
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1748-1754
Pena
Servizio come rematore sulle navi regie per 10 anni, indennizzo delle parti danneggiate e pagamento delle spese
Stato imputato
detenuto