Avere condotto una vita disonesta e in modo particolare avere frequentato, sebbene sposata, Giuseppe Sicoria, nonostante le sottomissioni passate all'ufficio del Vicariato di non farlo più, spacciandosi per sua moglie; sospetta complicità nei furti commessi da Giuseppe Sicoria
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1753-1756; 1755, settembre
Pena
Un anno di carcere, con facoltà del marito di farla scarcerare dopo sei mesi, con sottomissione di vivere da persona timorata delle giustizia divina ed umana e di non più frequentare Giuseppe Sicoria, sotto pena in caso di contravvenzione ad arbitrio del Senato e pagamento delle spese