Sentenza nella causa del Fisco di Livorno contro Guglielmo, Giovanni Lorenzo e Pietro Clemente Vola, detenuti nelle carcerdi di Vercelli. Allegata emenda
Avere gettato a terra suo padre Francesco e avergli estorto una scrittura; essersi introdotto nella casa di Marco Antonio Garrone minacciandolo di morte; furto di 2 grate di ferro ai danni di Claudio Maurizio Pochor; avere assalito, armato di pistola e bastone, suo padre per rubargli 30 lire e un coltello; avere minacciato di uccidere Bartolomeo Bergancino e di bruciargli la casa se non gli avesse restituito un prato, acquistato da suo padre; solito a portare armi da fuoco, a furti di campagna e a minacciare di morte chiunque non aderisse alle sue indebite richieste; avere minacciato di morte e di bruciargli la casa il medico Lorenzo Anselmo, che non aveva voluto prestargli 300 lire; avere asalito sulla pubblica strada alcuni viandanti e averli colpiti con replicati colpi di bastone; avere colpito suo padre sul capo con un bastone lasciandolo tramortito per 30 minuti; delazione di pistoletto; gi condannato con sentenza contumaciale sparo di pistola da una finestra della sua casa contro Gerolamo Stavarengo
Avere gettato a terra suo padre Francesco e avergli estorto una scrittura; essersi introdotto nella casa di Marco Antonio Garrone minacciandolo di morte; furto di 2 grate di ferro ai danni di Claudio Maurizio Pochor; avere assalito, armato di pistola e bastone, suo padre per rubargli 30 lire e un coltello; avere minacciato di uccidere Bartolomeo Bergancino e di bruciargli la casa se non gli avesse restituito un prato, acquistato da suo padre; solito a portare armi da fuoco, a furti di campagna e a minacciare di morte chiunque non aderisse alle sue indebite richieste; avere minacciato di morte e di bruciargli la casa il medico Lorenzo Anselmo, che non aveva voluto prestargli 300 lire; avere attentato alla vita di suo padre con un colpo di sciabola e colpi di scure
Avere gettato a terra suo padre Francesco e avergli estorto una scrittura; essersi introdotto nella casa di Marco Antonio Garrone minacciandolo di morte; furto di 2 grate di ferro ai danni di Claudio Maurizio Pochor; avere assalito, armato di pistola e bastone, suo padre per rubargli 30 lire e un coltello; avere minacciato di uccidere Bartolomeo Bergancino e di bruciargli la casa se non gli avesse restituito un prato, acquistato da suo padre; solito a portare armi da fuoco, a furti di campagna e a minacciare di morte chiunque non aderisse alle sue indebite richieste; furto in complicit cn suo padre, ai danni di Francesco Piolata di 2 vitellini; furto di una falcetta e di fieno in campagna ai danni di Marco Antonio Garrone; furto di meliga dal campo del medico Anselmo; avere minacciato di sparare contro suo padre 5 colpi al ventre; sparo di pistola durante un ballo all'osteria di Michele De Prete; gi condannato con sentenza contumaciale sparo di pistola da una finestra della sua casa contro Gerolamo Stavarengo