Omicidio, con colpo di arma pungente, di Maurizio Magnaldo; complicità nel ranzone di 150 lire ai danni di Giovanni Maria Ricolfo; avere colpito con un bastone, nascosto dietro un cespuglio, Francesco Tosasco; ranzone di 5 doppie ai danni di Giacomo Civalero, sotto pretsto di avere patito danno; avere riscattato somme di denaro con pretesto che si trattasse di un prestito; tentato ranzone con minacce di 9 scudi d'argento ai danni di fratelli Giordano; complictà in diversi ranzoni e rapine; già condannato per avere sparlato del comandante Aiazza
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1725, ago. 6-7; 1739
Pena
Tortura per 30 minuti per ricavare la verità sull'omicidio