MOSTRA
Archivio di Stato di Torino
8 marzo-2 giugno 2013

La suggestiva cornice del palazzo juvarriano dei Regi Archivi ospita una mostra che offre al visitatore di oggi un viaggio virtuale nella Torino di fine Settecento, alla ricerca di architetture pubbliche e private che evidenzino problemi di sviluppo urbanistico tipici delle capitali di Stati di età moderna (ad es. la magnificenza architettonica come immagine del potere), ma non dissimili da quelli di città minori.

Al di là delle grandi decisioni di organizzazione del territorio, si tratta di come progettare l’inserimento di nuovi edifici nel tessuto preesistente, di confrontare costi e benefici di diverse opzioni progettuali e di scegliere per la rinuncia al progetto o la sua realizzazione.

Il viaggio inizia dalla Porta Susina, come quello dei visitatori del Grand Tour provenienti dalla Francia. È quindi la volta di varie tappe prima all’interno della città, a partire dalla casa-studio che si fece costruire in Torino Filippo Juvarra (demolita in periodo fascista), passando per i palazzi del potere comunale, statale e religioso, il ponte sul Po immortalato dal quadro di Bellotto, fino alle residenze extraurbane di Stupinigi, Venaria e Rivoli.

Il percorso nella città settecentesca consente di cogliere elementi significativi della complessità dello sviluppo urbano, constatando come edifici risalenti a epoche molto diverse si integrino nella città barocca.

Le torri romane di Porta Palatina sono un esempio di testimonianza architettonica passata attraverso i secoli mutando funzione, fino a divenire nel Settecento carcere femminile e, ai giorni nostri, oggetto di tutela come monumento storico.

Un esempio singolare, per la durata e l’ampiezza dell’intervento pubblico e privato, è quello del rettilineamento di via Dora Grossa (oggi via Garibaldi), che comportò l’abbattimento di numerosi edifici e il loro rifacimento come moderne case da reddito, sul nuovo filo delle facciate. In mostra è esposto il progetto settecentesco lungo sette metri, che ha il singolare primato di essere uno dei documenti progettuali di dimensioni maggiori nell’urbanistica europea di quegli anni.

Il modello tridimensionale della struttura lignea della cupola della palazzina di Stupinigi testimonia della capacità di architetti e maestri carpentieri di utilizzare in maniera innovativa tutte le risorse che la tecnologia dell’epoca metteva a loro disposizione.

La mostra alterna documenti progettuali antichi, iconografia d’epoca, modelli tridimensionali in grande scala appositamente realizzati, disegni attuali di ricostruzione e di rilievo, con il supporto di modelli virtuali digitali in movimento sullo schermo.

CREDITS

Mostra realizzata dall’Archivio di Stato di Torino con l’Associazione Amici dell’Archivio di Stato, l’Archivio Storico della Città di Torino e lo Studio Gritella e Associati.
Grazie al sostegno di