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Fonti libri ebraici


 

A.III.9?

   [ fonte:

Biblioteca Nazionale: manoscritti ebraici sopravvissuti all'incendio del 1904. Database

]
Segnatura
A.III.9?
Contenuto / titolo
Maḥzor aškenazita: Seliḥot per le sere di Ro’š ha-Šanah e di Kippur, Seliḥot per i dieci giorni penitenziali, Kippur
Titolo ebraico
מחזור מנהג אשכנז
Autore / traduttore
-
Materiale
pergamena
Data
XIV sec.
Scrittura
quadrata ashkenazita di due dimensioni e semi-corsiva ashkenazita
Dimensioni originarie
in-4° mai.
Numero carte originario
189
Numero carte attuale
69
Restaurato
Stato conservazione
Le cc. sono variamente danneggiate a partire dai margini, presentano taalora lacerazioni e spesso manca parte del testo (alcune sono ridotte in frammenti di poche righe); alcune cc. sono a tratti gravemente scurite
Decorazione
Alcune parole e luoghi notevoli sono decorati con trattini obliqui o verticali, o con cancelletti; alla c. 252r il nome di Dio è inquadrato. È presente una miniatura di soggetto architettonico in corrispondenza della תפלה נעילה.
Note
Come accennato nel precedente capitolo, l’identificazione del codice con l’A.III.9 del catalogo Peyron è piuttosto problematica. È soprattutto il contenuto delle pagine superstiti che – lo si può costatare dalla descrizione – non corrisponde a quello indicato nel catalogo: Kippur non rientra infatti fra le festività incluse fra lo Shabbat Shekalim e il 9 di ’av ed è assai improbabile che Peyron avesse omesso di segnalare la presenza dell’officiatura di un’occasione così importante; per di più, tutte le cc. superstiti riportano soltanto brani da recitare appunto a Kippur. A ciò si aggiunga che la grafia del codice sembra rimandare piuttosto al XIV secolo che non al XV, epoca a cui B. Peyron faceva risalire il codice A.III.9. Questi elementi sarebbero largamente sufficienti per respingere l’anonima identificazione, ma una ricerca approfondita sul catalogo di Peyron porta ad escludere, per motivi differenti, altre identificazioni alternative. L’assenza della cartulazione settecentesca (n. 1) potrebbe corroborare l’idea che il ms. appartenesse alla collezione di Tommaso Valperga, i cui codici erano entrati in biblioteca solo nell’Ottocento; tuttavia, alla luce dei cataloghi (quello di A. Peyron, del 1820, e quello completo di B. Peyron, del 1880), anche nel fondo di Valperga macano codici cha abbiano le caratteristiche del ms. in questione. L’assenza della cartulazione settecentesca potrebbe dunque far pensare ad un codice tenuto per errore o per altra ragione in un fondo a parte, e non descritto da B. Peyron, ciò che porterebbe a classificarlo e descriverlo insieme a quelli senza corrispondenza nel catalogo, come M1. La sola ragione per la quale, almeno fino ad eventuali scoperte decisive, si è mantenuta l’identificazione con il ms A.III.9 è l’aver trovato tale segnatura incisa nella costa della scatola cartonata di restauro; benché ciò non rappresenti affatto un elemento sicuro a favore dell’identificazione, non possiamo escludere che ai tempi del restauro tale identificazione fosse motivata da dati ad oggi non più esistenti. In ogni caso, è in ultima analisi rilevante la descrizione delle condizioni e del contenuto effettivi del codice; l’identificazione con l’‘A.III.9 antecedente l’incendio’ resta in questo senso una scelta puramente formale

Fonte


Una selezione di supporti metodologici che possono risultare utili agli studiosi e ai ricercatori:
  • il glossario [G] di archivistica;
  • raccolte di fonti, dizionari, repertori, guide e percorsi, compilazioni lessicografiche, apparati biografici;
  • link ai più importanti sistemi informativi e portali tematici europei, italiani, locali.
sistema-archivistico-nazionale-san Il portale SAN è il punto di accesso unificato alle risorse archivistiche nazionali. Il suo Catalogo delle risorse archivistiche-CAT fornisce una mappa generale del patrimonio archivistico italiano.
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