La Biblioteca Antica dell’Archivio di Stato di Torino è così denominata perché il suo nucleo proviene direttamente dalle antiche collezioni ducali, le cui origini risalgono al XIII secolo e si differenzia dalla Nuova che contiene testi di periodo ottocentesco.
Il patrimonio originario fu smembrato nella prima metà del XVIII secolo e destinato in parte alla Biblioteca della Regia Università, a quella della Congregazione di Superga e alla nuova sede degli Archivi di Corte.
La scelta dei libri da destinare all’Archivio derivava dalla volontà di mirare – secondo una memoria del 1776 del sovrintendente Vittorio Amedeo Platzaert – «alla illustrazione, e supplemento delle materie, che negli Archivj medesimi si contengono».
Essi dovevano servire in primo luogo a coadiuvare il lavoro dei ministri e fornire un supporto allo studio degli Archivi stessi, anche se non mancavano opere «non funzionali», rimaste tuttavia in dotazione alla Biblioteca.
Nuove e consistenti acquisizioni risalgono agli anni 1775-1776 mentre con l’occupazione francese la Biblioteca fu trasferita temporaneamente nei locali dell’Accademia delle Scienze (1804) e molti volumi lasciarono Torino alla volta di Parigi. Attualmente il patrimonio della Biblioteca Antica dell’Archivio di Stato di Torino ammonta a circa 8.000 volumi compresi manoscritti, cinquecentine, incunaboli e codici dei secoli XVI-XVIII.
Il tutto custodito in una sala dedicata della Sezione Corte al quarto piano del palazzo juvarriano, dove furono sistemati fin dal 1839. A quegli anni risale anche il catalogo alfabetico per titoli e autori, suddiviso in “opere a stampa” e “manoscritti”, che ancora oggi costituisce la chiave di accesso ai volumi.
DOCUMENTI PER LO STUDIO DELLA BIBLIOTECA DI CORTE
La mostra Il teatro di tutte le scienze e le arti. Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di età moderna. Torino 1559-1861 ospitata nell’autunno del 2011 presso la Sezione Corte dell’Archivio di Stato di Torino e realizzata (grazie al contributo della Compagnia di San Paolo) in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria, la Biblioteca Reale, l’Archivio storico dell’Università degli studi di Torino, l’Accademia delle scienze e il Centro studi piemontesi è stata l’occasione per avviare un importante lavoro di ricerca sulle collezioni librarie che, tra Cinquecento e Ottocento vanno progressivamente a costituire la biblioteca ducale prima e reale poi e che oggi sono custodite nelle più importanti biblioteche torinesi.