Testo
Istruzione mandata al Conte d'Aglié Ambasciatore del Duca Vittorio Amedeo presso la Corte di Roma ad effetto di procurare il richiamo del Nunzio Castra Cane Uomo torbido, ed inquieto rappresentando perciò a S. S. quattro fatti occorsi sulla Materia d'Immunità, e giurisdizione, co' quali si fa vedere la Condotta irregolare del Nunzio, e si giustifica quella de Ministri Regj. 1633.
Il P.mo riguarda il procedimento del Senato contro Gio. Luiggi Majolo omicida nativo di S. Steffano, e l'impedimento, che frappone il Nunzio al Castigo di questo col pretesto della pretesa giurisdizione del Vescovo in quel luogo non ostante il possesso di S. A. R. di esercitar la Sovranità nel sud.o ed altri Castelli della Chiesa d'Asti.
2°. per l'Arresto fatto dolosamente dal Padre Inquisitore del Mondovi di due sbirri, e le parole sù di ciò avute con esso dal Padre Humoglio, che ne era Governatore.
3°. Per il supposto, che il Prefetto d'Ivrea abbia estorquita con male arte, dopo essersi finto Confessore, la confessione (...)