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Sei in Strumenti di ricerca: Sezione Corte  | Paesi per A e B [Inventario n. 177.2] | Paesi per A e B: da Andorno a Azzano | Mazzo 32. Asti
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Unità di conservazione associate
Denominazione
Mazzo 32. Asti
Descrizione
Mazzo
Estremi
(1511, aprile 16 - 1624, giugno 18)
Numero
-
Testo
Asti
Classificazione
-


Denominazione
Mazzo 32. Asti
Descrizione
Mazzo
Estremi
(1511, aprile 16 - 1624, giugno 18)
Numero
-
Testo
Asti
Classificazione
-


Sede Ordina per n. inventario
    Fascicolo 1
I nob. Baudraco de Ogerii dei Sig.ri di Celle e Giovanni Ludovico de Casasco, cittadini d'Asti, dichiarano di aver ricevuto a titolo di deposito dal nob. Raffaele de Biancardi di Firenze abitante d'Asti 66 scudi reis d'oro del sole, e promettono di restituirglieli entro il prossimo ottobre. 16 apr. 1511
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    Fascicolo 2
Testamento della nob. Catterina figlia del fu Giacomo Layolio e vedova Gio Malabayla cittadino d'Asti, in cui ordina di essere seppellita nella Chiesa maggiore d'Asti, sua Parrocchia, nel monumento in cui sono sepolti i suoi genitori; fa vari legati in favore della detta Chiesa, di quella di S. Bernardino, di vari suoi parenti, e specialmente della nob. Polissena di Guttuari vedova di Antonio Genta, alla quale lascia vitto e vestito; e chiama a suoi eredi universali i suoi figli Andriono, Pietro e Rolando. 6 maggio 1511
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    Fascicolo 3
Gioanni Paolo Duga del fu Domenico cittadino d'Asti vende a Margherita moglie di Secondino Duga cittadino d'Asti, suo consanguineo germano, 3 giornate di terra e vigna site sulle fini d'Asti ove dicesi in valle manaria pel prezzo di scudi 8 1/2 d'oro del re per giornata, qual prezzo venne pagato in tanti fiorini d'oro d'Allemagna. 14 maggio 1511
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    Fascicolo 4
Facino Brunello detto del Thomo cittadino d'Asti vende a Secondino Duga cittadino d'Asti 4 giornate, 6 staia e 1 tav. di terra, site sulle fini d'Asti ove dicesi in valle manaria (val manera) ossia ad centum cuneos, al prezzo di ducati d'oro 14 per giornata, e cos in totale al prezzo di 66 ducati d'oro, 2 fiorini, e 10 grossi di Savoia; quale Somma detto Secondino dichiara di pagare con denari provenienti dalla dote di Margherita sua moglie. 18 giugno 1511
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    Fascicolo 5
Il nob. Bertramo della Chiesa, cittadino e mercadante d'Asti, costituisce in suo procuratore il nob. Francesco Bergagna cittadino d'Asti per ritirare dal nob. Pietro Tregla mercadante Saneti Porzegli (Saint Porcier?) alcune partite di panni dovutegli in virtù d'una scrittura di contratto rilasciatagli in Brianzone. Legalizzazione della sopraddetta procura fatta dal Vicario gen.le del Governatore d'Asti. 11 nov. 1511. Quitanza fatta in Lione dal sopraddetto Bergagna in favore del sopraddetto Tregla di varie partite di panni ritirate. 8 febbr. 1511
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    Fascicolo 6
Particola di testamento di Gerolamo de Regibus del fu Gio. Bartolomeo, cittadino d'Asti, in cui ordina d'esser seppellito nella chiesa di S. Bernardino della città d'Asti; fa Vari legati, fra cui uno di 150 scudi d'oro da dividersi in ugual porzione fra Biasino figlio naturale di Gio. Bartolomeo padre del Testatore e fra Maddalena Cassandra e Barbara, figlie naturali del testatore stesso, oltre il vitto e il vestito alle medesime e istituisce suoi eredi universali i suoi figli legittimi e naturali Rolando e Gio. Bartolomeo. 21 agosto 1513
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    Fascicolo 7
Francesco Bergagna del fu Bartolomeo, cittadino d'Asti, si dichiara debitore verso il nob. Giovanni Oregno di Troyes in Sciampagna di lire 282 e soldi 6 1/2 di moneta tornese, per resto di prezzo di panni di lana di vari colori, e promette di pagare detta somma in 5 rate. 15 marzo 1516
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    Fascicolo 8
La nob. Giorgina figlia del fu Dottor Antonio di Bestagno cittadino d'Asti accetta mediante il beneficio d'inventario l'eredità lasciatale per testamento dalla nob. Giovannina ved.va di Enrieto de Bergagna, sua zia. 27 apr. 1517. Copia non autentica del Testamento della sopraddetta nob. Giovannina in cui la medesima dopo aver fatto vari legati a vari conventi e a varie persone, lascia a titolo di prelegato alla nob. Giorgina figlia del fu dottor Antonio de Restagno, sua nipote, una vigna di circa 14 sestarii sita sulle fini d'Asti ove dicesi in Valle Stephanono, e la istituisce sua erede universale. 21 9bre 1514
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    Fascicolo 9
Compromesso fatto dagli esecutori testamentari del fu Enrieto Bergagna da una parte e da Giorgina di Restagno erede della fu Gioannina vedova del sopraddetto Enrieto dall 'altra, nella persona d'Alberto Bruno dottor d'ambe leggi, per definire le questioni tra loro vertenti per cagione delle eredità lasciate dai sopraddetti Enrieto e Giovannina, in modo tale che il detto Alberto Bruno debba da solo giudicare circa il diritto (de iure); ma circa il diritto il fatto debba accordarsi coi Dottori in legge Gio. Pietro di Lora e Gio. Nevizano. 7 luglio 1517
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    Fascicolo 10
Sentenza arbitramentale profferta da Alberto Bruno, Gio. Pietro de Lora, e Gio. Nevizano dottori in ambe leggi fra gli esecutori testamentari di Enrieto de Bergagna da una parte, e la nob. Giorgina de Restagno qual erede della fu Gioannina vedova del detto Enrieto dall'altra, circa la proprietà e spettanza di alcuni beni e specialmente di un luogo sul moleggio della città d'Asti e della somma di 11 scudi. 10 luglio 1517. Osservaz.: Giovanni Nevizano fu professore di ragion civile nella Università di Torino - compose la Sylva nuptialis stampata a Lione. Scrisse cose di giurisprudenza fra cui un volume di consigli pubblicato a Lione, Francoforte, e Venezia. Bruno Alberto dei Signori di Ferrere dettò parecchi libri legali, fra cui si notano i consigli pubblicati a Venezia
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    Fascicolo 11
La nob. Giorgina de Aliberti alias de Restagno vende alla nob. Giorgeta de Brayda di Cornigliasso una pezza di vigna di circa 14 staia sita sulle fini d'Asti ove dicesi in Valle Stephanono pel prezzo di 150 fiorini di moneta di Savoia. 16 nov. 1517
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    Fascicolo 12
La nob. Giorgeta de Brayda figlia del fu nob. Agamenone de Brayda dei Sig.ri di Cornigliano cede col consenso di Giorgio suo fratello a titolo di donazione fra vivi alla nob. Polissena de'Genta una pezza di vigna di 14 staia circa, sita sulle fini di Asti ove dicesi in Valle Stephanono. 17 novembre 1517
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    Fascicolo 13
La nob. Giorgina figlia del fu dottor Antonio de Aliberti alias di Restagno vende mediante 50 scudi d'oro del sole alla nob. Polissena ved.va del nob. Antonio Genta cittadino d'Asti, tutti i diritti che ancor le competono sopra un luogo della Società del moleggio della città d'Asti. 13 genn. 1518
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    Fascicolo 14
La nob. Polissena de Guttuari vedova del nob. Antonio de Genta cittadino d'Asti cede a titolo di donazione fra vivi alla nob. Giorgina de Restagno cittadina d'Asti un luogo della Società del moleggio della Città d'Asti, più una vigna sita sulle fini d'Asti ove dicesi in valle Stephanono in serris, e tutti gli altri suoi beni mobili e immobili a eccezione di 10 fiorini che intende riservarsi. 12 agosto 1519
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    Fascicolo 15
Melchione e Matteo fratelli de Goslini di Cisterna abitanti d'Asti si riconoscono debitori verso Matteo Marchisio cittadino d'Asti della somma di scudi 25 d'oro del re del sole, e ciò dietro assestamento di conti di merci e d'altre cose. 28 9bre 1519. Quitanze in data 10 7bre 1527
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    Fascicolo 16
Testamento d'Ighineta vedova di Gerolamo de Regibus in cui dopo aver fatto vari legati, fra cui quello di 50 fiorini a ciascuna delle 2 figlie naturali del detto Gerolamo, Barbara e Cassandra, e quello di 100 del sole per concorrere alla costruzione, da farsi in Asti, del Monastero delle Monache dell'Ordine di S.ta Chiara, istituisce suoi eredi universali per ugual porzione i suoi figli Rolando e Bartolomeo, e loro sostituisce le sue figlie Isabella, Violanda, Giovannina ed Eularia per la concorrente 200 scudi del Re del sole per ciascuna. 21 novembre 1521
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    Fascicolo 17
Codicillo fatto dal Sacerdote Guglielmino de Sartori cappellano della Chiesa maggiore d'Asti, in cui lascia due somme di 100 fiorini ciascuna, da pagarsi dal suo erede alle persone in esso nominate. 19 dicembre 1521
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    Fascicolo 18
Il mastro Martino Malquadro calzolaio e cittadino d'Asti a Tadeo de Nigris conciatore e cittadino di Asti una pezza di terra sita sulle fini d'Asti ove dicesi ad patamam del quantitativo di giornate 2, staia 2 e tav. 2, al prezzo di scudi 15 1/2 del sole per giornata, e così pel totale prezzo di 35 scudi d'oro del sole. 2 dicembre 1523
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    Fascicolo 19
Leonardo de Garlasco cittadino d'Asti cede a Taddeo de Nigris cittadino d'Asti, una pezza di terra e prato di circa 16 giornate, 4 staia, e 6 tavole, sita sulle fini d'Asti ad Revignanum ove dicesi ad garretum, per una parte, cioè pel valore di scudi 131 e 1/4 in piena proprietà mediante lo sborso di detta somma; e per l'altra parte, cioé pel valore di scudi 200, in enfiteusi perpetua mediante l'annuo fitto di scudi 10 d'oro del sole. 29 ottobre 1526
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    Fascicolo 20
Leonardo de Garlasco, cittadino e mercante d'Asti, dichiara in favore di Taddeo de Nigris cittadino d'Asti franca e libera, ma solo per la concorrente di 100 scudi d'oro del re, la parte della pezza di terra e prato coi fabbricanti entrostanti sita sulle fini d'Asti ove dicesi ad Revignanum ossia ad Garetum, dal detto Tadeo tenuta in enfiteusi perpetua. 10 dic. 1526
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    Fascicolo 21
Leonardo de Garlasco cittadino d'Asti vende a Taddeo de Nigris cittadino d'Asti una pezza di terra e prato sita sulle fini d'Asti ove dicesi ad variglium de follis pel prezzo di 24 scudi d'oro del re. 13 nov.bre 1527
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    Fascicolo 22
Leonardo de Garlasco, cittadino e mercante d'Asti, dichiara, in favore di Taddeo de Nigris cittadino d'Asti e mediante scudi 85 d'oro del re, franca e libera la parte di pezza di terra e prato con gli edifici entrostanti dell'estensione di 16 moggia, 4 staia, e 6 tavole, sita sulle fini d'Asti ove dicesi ad revignanum ossia ad garetum, che il detto Taddeo teneva in enfiteusi perpetua. 8 gennaio 1528
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    Fascicolo 23
Società contratta per un anno da Gio. Antonio de Astesani cittadino d'Asti con Gio. Gorreta di Riva Borghese di Chieri, all'oggetto di negoziare in panni, sargie di Pinerolo, fustagni di Chieri, e altre merci con le condizioni e coi patti nell'atto inserti. 4 aprile 1528
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    Fascicolo 24
Bartolomeo de Macello Consignore di Cortandone vende per 36 scudi d'oro del sole a Giorgio di Passalacqua speziale e cittadino d'Asti una pezza di vigna e canneto sita sulle fini d'Asti ove dicesi in Vallarono. 6 ottobre 1529
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    Fascicolo 25
Memoria presentata a S.A. dagli ufficiali del Governo del contado d'Asti circa alcuni provvedimenti a darsi per il buon andamento dell'Amministrazione di quel contado. 15...
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    Fascicolo 26
Istruzioni date dalla città di Asti al suo ambasciatore Gottofredo Rovero circa quanto doveva esporre al Principe Emanuele Filiberto. Risposte del medesimo. 15..
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    Fascicolo 27
Lagnanze sporte dal Comune d'Asti al Luogotenente delle armi del Principe di Piemonte contro la cattiva amministrazione dei pubblici ufficiali, acciò il medesimo se ne faccia interprete presso S.A. 7 settembre 1535
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    Fascicolo 28
Sentenza arbitramentale profferta da Ludovico Pelleta, Dottor in ambe leggi, dei Sigg. di Cortanzone, fra Filippo e Cecilia coniugi di Malabayla Consignori della Montà da una parte, e Ludovico de Casasco Vedovo di Polissena de Pallidi cittadino d'Asti dall'altra, in occasione delle differenze fra loro vertenti circa l'eredità della profferta Polissena. Ratifica della predetta sentenza fatta da ambe le parti. 20 dic. 1538
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    Fascicolo 29
Tommaso e Maria coniugi de Canti soprannominati de Beghiate, cittadini d'Asti, vendono al Mastro Bernardino e a Maddalena coniugi de Legio cittadini d'Asti, tessitori, una pezza di campo e prato di 4 moggia ossia giornate, site sulle fini d'Asti luogo detto a S. Giorgio, pel prezzo di 32 scudi d'oro del sole per ciascuna giornata, e così in totale per scudi 128 d'oro del sole. 4 marzo 1540
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    Fascicolo 30
Istruzioni date dalla città d'Asti al suo ambasciatore Gio. Giorgio Lupo di quanto dovrà esporre al duca Carlo III e al Principe Emanuele Filiberto - Risposte dei medesimi. 1541
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    Fascicolo 31
Dichiarazione del Consiglio Generale della Comunità d'Asti di non aver sporta o fatto sporgere, né esservi motivo alcuni di sporgere querela al Principe contro il Pretore o il suo Vicario e Giudice. 27 maggio 1541
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    Fascicolo 32
Minute di Lettere, Ordini, e Provvedimenti relativi all'Amministrazione della città d'Asti. Maggio e novembre 1541
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    Fascicolo 33
Notizie da esporsi al Duca per parte del giudice ordinario della Città d'Asti sui disordini che accadono nell'amministrazione della giustizia in detta Città, con suggerimento dei relativi rimedi. settembre 1541
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    Fascicolo 34
Suppliche, memoriali, risposte, e altre carte concernenti il registro della Città d'Asti e il dono da offrirsi a S. M. 1549
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    Fascicolo 35
Memoriale a capi presentato dalla città d'Asti a S. Ecc. il Duca di Savoia. giugno 1550
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    Fascicolo 36
Memoriale a capi porto dalla città d'Asti a S. E. il Duca di Savoia. Risposte del medesimo. Settembre 1550
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    Fascicolo 37
Il nob. Antonino de Bichi del fu Secondino minorenne e cittadino d'Asti riceve con autorizzazione del Vicario e Vicepretore d'Asti a titolo di deposito dalla nob. Antonina vedova del nob. Giorgio Passalacqua astese 100 ducati d'oro larghi, per affrancare una bottega enfiteutica dai Signori di Languilla. 31 maggio 1552
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    Fascicolo 38
Memoriale a capi della città d'Asti a S. Altezza Em. Filiberto, con le risposte del medesimo. 1554
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    Fascicolo 39
Particola di testamento di Bernardino Laiolo cittadino d'Asti, in cui lega ad Angela Margherita sua figlia monaca nel monastero di S.ta Chiara nella Città d'Alessandria 1 censo vitalizio di 4 scudi d'oro ogni due anni: e istituisce suoi eredi universali Francesco e Cesare suoi figli legittimi e naturali. 6 maggio 1555
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    Fascicolo 40
Testamento di Giulia figlia di Agostino di Zoia, dottore in medicina e cittadino di Asti, e moglie di Girolamo de Magistris cittadino d'Asti, in cui, ordinata la sua sepoltura nella chiesa dei P.P. di S.t Agostino della città d'Asti sotto il titolo di S.ta Maria delle Grazie, fra cui principale quello di scudi 50 alla sua madre Marzia; e istituisce sua erede universale sua figlia Francesca minorenne. Priva poi della tutela, dell'amministrazione e dell'usufrutto dei suoi beni il detto Gerolamo suo marito. 15 maggio 1557
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    Fascicolo 41
Copia di domande a capi della città d'Asti con le risposte di S.A. Osservaz.: Privilegio di certo Bernardino di Altare per la vendita di vetri - dacito di mezzo scudo delle somme esportate fuori d'Asti - esenzioni dai carichi pei dottori, medici, e altri. 2 marzo 1552
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    Fascicolo 42
Minuta di lettera di donazione a vita dei diritti ed emolumenti della giudicatura della Reva e ferrazza d'Asti fatta in favore di Roberto Rovero San Saverino Grande Scudiere di S.A. 8 sett. 1562
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    Fascicolo 43
Attestazione dell'acquisto fatto dalla Sig.ra Amea, vedova del Sig.r Raghino, Signore di Revigliasco, tutrice e curatrice dei figli suoi e di detto Raghino, Sig.ri Bernardo, Gio. Francesco, e Cesare, della metà d'un palazzo con pertinenze, dalle Sig.re Margarita e Catalina figlie del fu Sig. Genesi de'Carti cittadino d'Asti, al prezzo di 1276 scudi d'oro d'Italia, da pagarsi entro 4 anni, come risulta da strumento in data 13 maggio 1560: la qual Sig.ra Amea vuol ora soddisfare a quanto resta da pagare 14 luglio 1565
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    Fascicolo 44
Transazione seguita tra Bernardino e Gerolamo fratelli Bobba di Casale Sig.ri d'Camagna da una parte, e Pietro Antonio e Ascanio del fu Secondo Moceto in persona di loro tutori dall'altra, in forza della quale detti Pietro Antonio ed Ascanio si riconoscono veri debitori verso detti Bobba di 2000 scudi d'oro del sole stati imprestati da detti Bobba al fu loro padre, e impegnano loro varie pezze di prato poste sulle fini d'Asti presso la cittadella, a S. Bartolomeo, e oltre il Tanaro alla margaria del mulazzo, al gorreto, ossia alli prati di Valfredo. Vi è inserto il testamento del 6 9bre 1564 del nob. Secondo Moceto cittadino d'Asti, il quale dopo aver provveduto con vari legati sia alle sue figlie legittime per loro doti, sia ai suoi figli naturali e ad altri, istituisce suoi eredi universali i due suoi figli legittimi e naturali Pietro Antonio e Ascanio. 10 gennaio 1566
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    Fascicolo 45
Il sacerdote Battista de Gays cittadino d'Asti fa donazione fra vivi al suo zio Sebastiano Gosselino cittadino d'Asti di tutti i suoi beni mobili e immobili, ad eccezione di 50 scudi che si riserva; e per contro detto Sebastiano donatario si obbliga a somministrargli i debiti alimenti e indumenti. 23 genn. 1567
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    Fascicolo 46
Simone e Girolamo, fratelli Passalacqua, speziali e cittadini d'Asti, Si dichiarano debitori verso Beltramo Chiesa cittadino d'Asti di scudi 1300. d'oro in oro d'Italia, ricevuti a titolo di deposito senza interessi, con obbligo di restituzione entro 6 anni. 4 sett. 1568
  46
    Fascicolo 47
Gio. Antonio de Antoniacij cittadino d'Asti concede in enfiteusi perpetua a Cristoforo Pagano pristinaio d'Asti un molino con una pezza di terra e prato simultenente sito sul finaggio d'Asti ove dicesi a Rilate mediante l'annuo fitto di 15 scudi d'oro d'Italia, oltre un libro in bianco del valore di 2 reali per la città d'Asti. 17 febbraio 1569
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    Fascicolo 48
Quitanza di 75 scudi fatta da Secondino Santagata d'Asti a nome suo e a quello di Margherita sua figlia in favore di Simone Passalacqua. 20 aprile 1569. NB. Questa somma era stata mandata da certo Batt.a Apostolo di Montemagno abitante in Venezia
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    Fascicolo 49
Il Sacerdote Battista Gay, cittadino d'Asti, revoca la donazione da lui precedentemente fatta dei suoi beni in favore del suo zio Sebastiano Goselino. 11 agosto 1569
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    Fascicolo 50
Il sacerdote Battista de Gays del fu Antonio cittadino d'Asti fa donazione fra vivi alla sua zia Marta moglie di Sebastiano Goslino d'Asti di tutti i suoi beni mobili e immobili a eccezione dell'usufrutto dei medesimi durante sua vita, e di scudi 50 d'oro d'Italia. 13 ago. 1569
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    Fascicolo 51
Il nob. Gerolamo Passalaqua cittadino d'Asti vende a nome suo e a quello di suo fratello Simone al nob. Catalano Alfero giureconsulto e Consignore di Magliano vari appezzamenti di terra con casa ed edifici posti sopra le fini d'Asti nei luoghi detti alla Cascina del mozeto oltre il Tanaro, alla Cappelletta parimenti oltre il Tanaro, e presso le mura della città d'Asti, mediante il prezzo di 800 scudi d'oro d'Italia. Per contro detto Catalano concede in enfiteusi perpetua ai sopraddetti Passalaqua le dette terre mediante l'annuo fitto di 40 scudi d'oro d'Italia, col patto di poterli affrancare. Procura fatta dal sopraddetto Simone Passalaqua in capo del sopraddetto Gerolamo Suo fratello per eseguire quanto sopra. 24 aprile 1570
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    Fascicolo 52
Gioandes Pachieco soldato spagnolo cede a Girolamo e Simone fratelli Passalaqua cittadini e mercanti d'Asti una parte di una casa con bottega sita in Asti nel borgo di S. Paolo in pagamento di un suo debito verso i medesimi di 23 scudi da 9 fiorini l'uno. 10 ottobre 1576
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    Fascicolo 53
Bianco Gio. Battista Cittadino d'Asti vende a Simone e Gerolamo fratelli Passalaqua cittadini d'Asti una casa con camera, corti, stalle etc., sita in Asti nella contrada di Riva Canera sotto la Parrocchia di S. Paolo, mediante il prezzo di 450 scudi da fiorini 9, oltre 10 sacchi di moltura. 19 nov.bre 1577
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    Fascicolo 54
Bernardino e Cesare padre e figlio de Angeleri abitanti in Incisa, tutori di Catterina figlia del fu Pietro Michaele detto de Solerio e della vivente Giacomina, rinunziano alla tutela di detta Catterina in favore della sopraddetta Giacomina sua madre, mediante le cautele nell'atto espresse. 20 agosto 1578
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    Fascicolo 55
Bianca ved.va di Bartolomeo Roero cittadino d'Asti promette di tener rilevati tanto i dacieri di Milano, quanto li suoi procuratori Bassano Porrono fondachiere in Milano e Simone Passalaqua cittadino d'Asti, da ogni molestia che potesse venir loro da parte della R.a Ducal Camera di Milano riguardo al pagamento di 3 quartieri a detta Bianca dovuti sopra il dacito della mercanzia di Milano ascendenti alla somma di lire imperiali 2910 e soldi 12 moneta di Milano, quali quartieri le erano stati sospesi per la peste del 1576 e 1577. 28 febbraio 1580
  55
    Fascicolo 56
Bianca, vedova di Bartolomeo Roero cittadino d'Asti, fa quitanza a Simone Passalaqua d'Asti e a Bassano Porrono di Milano di scudi 443, soldi 38, den. 9 stati dai medesimi esatti per conto di detta Bianca sopra il dacito della mercanzia di Milano 9 giugno 1580
  56
    Fascicolo 57
Convenzione in Forza di cui Stefano Caranta e Francesco Isaya a nome e quali tutori di Gio. Matteo, Margarita, e Maddalena, figli del fu Giaffredo Isaya speziale di Cuneo, pagano a Simone e Gerolamo fratelli Passalaqua cittadini d'Asti la somma di 1677 fiorini e 10 grossi per residuo prezzo di varie mercanzie, quali zucchero, cera, ecc., state vendute dai detti Passalaqua al detto fu Giaffredo. 3 giugno 1581
  57
    Fascicolo 58
Società duratura per 3 anni costituitasi tra Domenina moglie di Stefano Cane, e Bernardo Martinazzo cittadino d'Asti, in forza di cui detto Bernardo rimette alla detta Domenina 100 scudi da fiorini 9, che la medesima deve impiegare in tanta mercanzia da vendersi a comune perdita e guadagno, e deve poi restituire a ogni richiesta del detto Bernardo o in mercanzia o in denaro infra detti 3 anni. 9 giugno 1581
  58
    Fascicolo 59
Parere dato dai delegati di S.A., cioé da Alessandro Scaglia, Girolamo Mayno e Guido Banciroli sulla supplica dei mercanti genovesi relativa alle botteghe da essi tenute in Asti e alla mercede e alle sportule da pagarsi dai medesimi al Segretario e al Conservatore della fiera di detta Città. 14 ottobre 1581
  59
    Fascicolo 60
Quitanza vicendevole fattasi l'un verso l'altro da Stefano Cane e da Bernardo Martinazzo cittadino d'Asti, d'ogni rispettivo credito e ragione sino al giorno d'oggi, e rinunzia per parte del detto Martinazzo all'eredità di Domenina già moglie del detto Stefano Cane. 19 ottobre 1582
  60
    Fascicolo 61
Secondo Mulazzo e Giulia sua moglie vendono con intervento del Podestà d'Asti al nob. Cesare Guerrino d'Asti giornate 2 e 1/2 di terra con viti poste sulle fini d'Asti ove dicesi in Vallarone pel prezzo di 20 scudi da 9 fiorini l'uno. 16 marzo 1583
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    Fascicolo 62
Gabriella, Antonio e Pietro, madre e figli di Gattinara d'Asti vendono a Ruffino Gay d'Asti una giornata di terra e vigna, parte di maggior pezza, posta sopra le fini d'Asti di là dal Tanaro ove si dice in val domeni per il prezzo di 40 scudi, quali furono pagati dal compratore in 16 doppie, scudi d'oro in oro di Spagna, valutati a fior. 22 e grossi 6 l'uno. 21 febbraio 1584
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    Fascicolo 63
Maria vedova di Luchino degli Apostoli, cittadina d'Asti, costituisce in dote alle sue due figlie, Margherita moglie di Lorenzo Cortess, e Catterina moglie di Amedeo de Cristofori, oltre alcuni mobili e masserizie, una casa metà ciascuna, con corte ed orto sita in Asti nel borgo di S. Marco e soggetta a fitto perpetuo verso le monache del Gesù. 24 ottobre 1587
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    Fascicolo 64
Testamento di Gio. Anzato cittadino d'Asti, in cui dopo aver legato a Margherita sua moglie le sue doti oltre l'usufrutto dei di lui beni in concorso coi figlioli e a Francesca sua figlia 300 scudi per la sua dote, e fatti vari altri legati a favore dei suoi parenti, istituisce suoi eredi universali Gio. Stefano e Secondo suoi Figliuoli. 13 maggio 1588
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    Fascicolo 65
Promessa con cui Pietro Tonso di Cassine si obbliga di pagare per i figli ed eredi del fu Ruffino Fonso suo nipote a Simone Passalacqua d'Asti il debito dal detto Ruffino contratto di 819 fior. e 6 grossi di Savoia (i fiorini al tasso di 12 grossi per ciascuno), mediante la cessione di un credito che ha verso Franceschino Gotta di Cassine di 50 scudi da 108 grossi ciascuno, quali formano la somma di fior. 450, moneta di Savoia, e mediante la promessa di pagargli entro il mese di giugno del 1589 i rimanenti fiorini 369 e grossi 6. 28 nov.bre 1588
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    Fascicolo 66
Convenzione passata fra Simone e Gerolamo fratelli Passalaqua d'Asti, per cui il primo vende al secondo vari stabili, fra cui, con qualche eccezione, tutte le terre coltive e prative da lui possedute sulle fini d'Asti oltre il Tanaro al prezzo di scudi 87 e 1/2 per giornata; e per contro ne riceve in pagamento vari altri veri beni siti in Asti, fra cui alcune botteghe sulla piazza, un giardino ed edifici nel borgo di S. Marco ossia di S. Martino, una casa posta sotto la Parrocchia del Santo ove si esercisce l'osteria della Croce bianca, oltre l'obbligo, per parte del detto Gerolamo, del pagamento di vari debiti comuni. 27 sett.bre 1589
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    Fascicolo 67
Il vicecastellano di Scarnafigi condanna Cristoforo e Pietro Antonio padre e figlio Reano a pagare a Simone Passalaqua d'Asti le somme dovutegli nei termini fra esse parti convenuti. (2 copie). 26 maggio 1590
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    Fascicolo 68
Beltramo Chiesa: 1) fa quitanza a Simone Passalacqua di scudi 110 d'oro da dedursi dalla metà di scudi 2220 stata da lui depositata nelle mani del detto Simone. 2) si dichiara debitore verso il detto Simone di scudi 300. 3) fa quitanza al medesimo di scudi 150 ricevuti in tanta mercanzia e denari in deduzione di quella parte del prezzo di un canneto che deve pagargli il sopraddetto Simone; gli fa pure quitanza dei fitti del detto canneto decorsi fino alla Pasqua p.p.: 29 mag. 1590
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    Fascicolo 69
Catterina vedova di Bartolomeo Puteo negoziante di Mondovì in qualità di amministratrice dei propri figli, riconosce essere i medesimi, quali eredi del sopraddetto Bartolomeo, veri debitori verso Simone Passalacqua d'Asti N fiorini 305 e grossi 10, per tante drogherie che il detto Bartolomeo acquistò dal detto Simone. 22 settembre 1590
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    Fascicolo 70
Gerolamo Bocca cittadino d'Asti vende a Dorotea vedova di Gaspardo Brasa d'Asti una casa con corte ed edifici sopra la beallera, posta in Asti nel borgo di S. Martino contrada di S. Francesco pel prezzo di 105 scudi da fiorini 9 l'uno. 23 sett.bre 1591
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    Fascicolo 71
Gio. Giorgio Gayo cittadino d'Asti fa quitanza a Simone Passalacqua cittadino d'Asti di 300 scudi e dei loro proventi fin qui decorsi. 3 nov. 1597
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    Fascicolo 72
Lorenzo e Margherita coniugi de Cortesi abitanti d'Asti costituiscono in dote a Lucia del fu Antonio de Cristofori loro figliola adottiva e futura sposa di Leonardo Serra d'Asti la somma di fiorini 300, oltre tutti i loro mobili e una casa sita in Asti nel borgo di S. Marco; riservandosi però l'usufrutto dei detti mobili e casa durante la loro vita e la facoltà di poter disporre della vigesima parte dei medesimi. 26 marzo 1600
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    Fascicolo 73
Gli eredi di Roberto Cacherano, e per loro il Rev.mo Gio. Andrea Cacherano loro zio e tutore, e Raffaele e Filiberta coniugi Cacherano loro genitori promettono a Cristoforo Pagano d'Asti di tenerlo rilevato da ogni danno e molestia per la restituzione che questi loro fa di scudi 400, che i suddetti avevano dovuto per cagione di lite depositare nelle sue mani. 21 marzo 1601. NB: vi si fa cenno di monete di varie specie, quali le doppie d'Italia, i ducatoni, i cavallotti, e i giulii papali
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    Fascicolo 74
Anna, vedova di Giuseppe Ormello, fa quitanza al Rev.mo Gio. Paolo Parona prevosto della Casa di Dio nella Città d'Asti di 82 scudi; e contemporaneamente, per dar conveniente impiego ai medesimi, essendo beni dotali, compra da Andrea Tocco d'Asti una casa con corte posta in Asti sotto la parrocchia di S. Secondo della Torre Rossa, mediante il prezzo di 85 scudi. 20 settembre 1602
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    Fascicolo 75
Antonio Verchiella d'Asti costituisce in dote a Geronima sua figliuola e futura sposa di secondo de Alessi cittadino d'Asti scudi 300, oltre du cofani di noce ben forniti, una veste di mocajato di filosella con colletto di velluto, e un paio di maniche di raso. NB. Lo sposo si obbliga di comprare alla sposa un robbone. 20 gennaio 1603
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    Fascicolo 76
Il nob. Orazio Rossio cittadino di Casale cede, sotto le riserve però nell'atto espresse, a titolo di donazione fra vivi a Rainerio Gastaldo di Tenda (dominio di Savoia) residente in Asti capitano di una torma di cavalli dell'Ill.no Sanchio Salina, tutti i suoi beni mobili e immobili con le clausole nell'atto inserte. 4 giugno 1603
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    Fascicolo 77
Rainerio Gastaldo di Tenda abitante in Asti vende al nob. Giulio Cesare Mombaruzzo del fu Stefano del luogo di Castelnuovo Calcea 200 stara di vino pel pezzo di 12 fiorini per stara. 29 marzo 1610
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    Fascicolo 78
Il rev.mo Alfonso Asinari del fu Anselmo Protonotario apostolico Consignore di Casasco ordina con suo codicillo che venga armata di pittura la Cappella della natività di N. Signore nella Chiesa del Monastero del Gesù, e che nell'aucona della stessa venga dipinta la sua effigie; che vengano prontamente pagati 400 scudi già legati con suo testamento ai coniugi de Anastasio suoi servi; e istituisce suo esecutore testamentario Luigi Crivelli conte di Lunello. 13 nov.bre 1612
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    Fascicolo 79
Giulia del fu Cesare Guarino, vedova di Rainerio Gastaldo di Tenda e moglie di Vincenzo Balsamo dottor in leggi di S. Damiano, in qualità di tutrice di Giovanni figlio suo del detto fu Rainerio, e con autorizzazione del Prefetto d'Asti costituisce il detto Vincenzo Balsamo in suo procuratore per esigere i crediti del detto suo figlio. 28 febbraio 1619
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    Fascicolo 80
Marca figlia del fu Matteo Boscasio di Poirino e vedova di Bernardino Fagiani d'Asti, dopo aver fatto nel suo testamento vari legati in favore di confraternite, monasteri, persone religiose e parenti, istituisce suoi eredi universali per ugual porzione i suoi 3 nipoti Matteo, Michele, e Giovanni, fratelli Boscasio. 23 febbraio 1623
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    Fascicolo 81
Ricorso e rescritto Ducale per cui a istanza del Patrimoniale, attesa la renitenza degli accusatori di daciti ed entranea della gascina d'Asti nel prestare la convenuta cauzione, citansi questi innanzi alla Camera, posto intanto sotto sequestro il denaro di tale impresa ritenuto dai posteri e regolatori. 18 giugno 1624
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Una selezione di supporti metodologici che possono risultare utili agli studiosi e ai ricercatori:
  • il glossario [G] di archivistica;
  • raccolte di fonti, dizionari, repertori, guide e percorsi, compilazioni lessicografiche, apparati biografici;
  • link ai più importanti sistemi informativi e portali tematici europei, italiani, locali.
sistema-archivistico-nazionale-san Il portale SAN è il punto di accesso unificato alle risorse archivistiche nazionali. Il suo Catalogo delle risorse archivistiche-CAT fornisce una mappa generale del patrimonio archivistico italiano.
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