Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 le sale del palazzo juvarriano dei Regi Archivi, nell’ambito delle celebrazioni dell’Unità nazionale, hanno ospitato una mostra affascinante dal titolo Il teatro di tutte le scienze e le arti. Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di età moderna. Torino 1559-1861.
La mostra ha proposto al visitatore libri, manoscritti e disegni uniti da una storia comune, il grande patrimonio accumulato nelle biblioteche dello Stato Sabaudo tra 1559 e 1861, rimasto fino a noi a testimoniare il viaggio delle idee dall’Europa al Piemonte e viceversa.
Tre sono le motivazioni che ispirano nel tempo la raccolta delle opere: alimentare la cultura dei principi e mostrare la magnificenza della dinastia, formare la classe dirigente, sostenere l’attività di governo.
Codici latini e greci, manoscritti miniati, libri a stampa tra cui molti incunaboli, testi giuridici, atlanti geografici, manuali di arte della guerra, trattati scientifici, disegni di architetti e di virtuosi della decorazione raccontano le scelte operate da sovrani, bibliotecari, mercanti per corrispondere alle esigenze di un sapere utile al progresso dello Stato, che di volta in volta, con il passare delle epoche, propone nuove necessità e sollecita nuove politiche più adeguate alle nuove sfide.
In mostra, i libri “parlano” di sé e dei loro autori attraverso accattivanti comunicazioni multimediali: un’occasione preziosa per riscoprire lo straordinario patrimonio di ASTo e attraverso di esso l’avventura intellettuale che concorre alla costruzione di uno Stato moderno tra Rinascimento e Risorgimento.
Le sale, gli allestimenti e i documenti più significativi della mostra Il teatro di tutte le scienze e le arti. Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di età moderna. Torino 1559-1861 sono raccontati in due contributi video disponibili sul canale YouTube di ASTo.
DOCUMENTI PER LO STUDIO DELLA BIBLIOTECA DI CORTE
In occasione della mostra sono stati raccolti e utilizzati numerosi documenti che testimoniano il consistente lavoro di riordino, inventariazione e accrescimento del patrimonio librario ducale – poi regio – e della Biblioteca universitaria che la dinastia sabauda ha progettato e portato avanti nel corso dei secoli.
Questa sezione – costruita proprio a partire dai materiali della mostra e oggi accessibile anche su questo sito web, nella pagina dedicata alla Biblioteca Antica – offre una panoramica su alcuni di questi documenti: dalla prima “Ricognizione” della collezione ducale condotta dal protomedico e bibliotecario Giulio Torrini alla metà del XVII secolo al suo riordino curato da Filiberto Maria Machet e collaboratori nel 1713 fino ad arrivare ai registri di carico che documentano le nuove acquisizioni volute dal bibliotecario Domenico Promis dal 1832 al 1848.
Della nascita e dello sviluppo del patrimonio librario della Regia Biblioteca Universitaria, voluta da Vittorio Amedeo II nei primi decenni del Settecento, sono testimoni l’elenco dei manoscritti della biblioteca che documenta la prima sistemazione della collezione a cura del prefetto dell’archivio e della biblioteca Francesco Domenico Bencini e i Mandati di pagamento – per il periodo 1730-1824 –, una selezione di registrazioni conservate presso l’Archivio Storico dell’Università di Torino.