Testo
Scritture riguardanti l'impegno dell'Inquisitore di Novara, il qual pretendeva, che dal Pretore di detta Città gli venisse rimesso Gioanni Trevirio ditenuto per furto d'una pisside, e che tal delitto fosse di privativa cognizione del Sant'Officio; e procedimenti irregolari del medesimo, che, ottenuta di poi col pretesto di nuovo delitto in materia di fede commesso nelle carceri la rimessione di quel reo, negò di restituirlo, fece delle parti in Roma, ed ottenne decreto della Congregazione dell'Inquisizione annullativo di tutti i procedimenti de' Tribunali laici in detta causa.
Con i rimedj Economici contro il detto Inquisitore; come meglio il tutto dal seguente indice di d.e scritture.
fol.1. Lettera dell'Inquisitore di Novara al Governat.e di detta Città, affinchè gli facesse da quel Pretore rimettere Gioanni Trevirio ditenuto per aver rubato in Vercelli una pisside, e quella portata a vendere in Novara, con indizj d'aver anche disperse le particole in essa contenute. 14. 9.mbre 1673.
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