MOSTRA
Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite
13 marzo-2 giugno 2016

La mostra è dedicata a un periodo complesso e terribile per il nostro Paese, quello della seconda guerra mondiale, vissuto in qualità di testimoni e attori anche dagli uomini e dalle donne in servizio presso le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino, ubicate nell’ex Ospedale San Luigi. Il materiale esposto comprende documenti, oggetti e fotografie meticolosamente raccolti e conservati in quegli anni, di cui racconta la drammaticità ma anche la forte tensione morale e il protagonismo politico che li caratterizzarono. Si vuole offrire una rappresentazione non solo locale di quell’importante evento storico, fondamento della nostra Repubblica, che permetterà ai visitatori, in particolare ai più giovani, di scoprire la Resistenza “tra le mura domestiche”, fra le strade che percorrono quotidianamente: cognomi non del tutto sconosciuti e “anonimi” volti in bianco e nero diventati, a volte loro malgrado, testimoni di un ideale e di un’intera epoca. Filo conduttore della mostra è Matteo Sandretti, che rischiò più volte la sua stessa vita insieme ai colleghi per mettere in salvo dai bombardamenti i documenti dell’Archivio. Il suo senso di consapevolezza storica e di responsabilità politica lo portò nel 1944 ad aderire al Comitato di liberazione nazionale piemontese, trasformando la sede dell’Archivio di Stato in un centro operativo clandestino. Finita la guerra l’obiettivo di Sandretti fu salvaguardare la memoria della Resistenza, diffonderla e trasformarla in storia: la mostra intende far riemergere quelle vicende.

L’esposizione, allestita nella rotonda esagonale che affaccia sulla sala di studio delle Sezione Riunite, è articolata in quattro sezioni: la prima è dedicata alla biografia professionale e politica di Matteo Sandretti, funzionario dell’Archivio di Stato, è protagonista durante la guerra del salvataggio del patrimonio archivistico dell’Istituto, prima dai bombardamenti alleati poi, una volta evacuato in castelli periferici, dai rischi derivanti dall’occupazione tedesca e dalla guerra partigiana. Nel dopoguerra Sandretti, da membro del Cln, si impegna nella raccolta e nella salvaguardia della documentazione resistenziale, risultando fra i fondatori dell’Istituto storico della resistenza dove per anni prosegue la sua attività di assistenza agli studiosi, come ci rammenta Giampaolo Pansa, rammentando i suoi studi giovanili.

La seconda sezione (L’Archivio in guerra) illustra gli sforzi compiuti dal personale dell’Archivio di Stato per il salvataggio dei fondi archivistici conservati nelle due sedi dell’Istituto dinanzi al pericolo rappresentato dai bombardamenti alleati che le colpirono duramente, insieme al resto della Città. La terza sezione, dedicata alla Resistenza in Torino, prende spunto dalla clandestinità di Sandretti il quale, con la copertura dei colleghi, fa delle Sezioni Riunite un rifugio clandestino del Cln; la quarta sezione (La memoria della Resistenza), infine, è dedicata al dopoguerra e, in particolare, alla complessa operazione di recupero della memoria delle vicende resistenziale, che si realizza in diverse direzioni: nella raccolta dei documenti del periodo della clandestinità e del dopo liberazione, nell’allestimento di mostre, nella produzione di film e nell’apposizione di lapidi murali che concorressero alla creazione del mito resistenziale.

CREDITS

Mostra organizzata dall’Archivio di Stato di Torino e dall’Istituto piemontese per la storia della resistenza
In collaborazione con: Archivio Storico della Città di Torino, Archivio nazionale Cinematografico della Resistenza, Liceo Artistico “Aldo Passoni”, Museo nazionale del Risorgimento
Con il contributo di: Direzione Generale Archivi, Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, Consiglio Regionale del Piemonte, Amici dell’Archivio di Stato di Torino
Si ringrazia: BluKappa, EEM Archivi, Isomag srl, TecnoZenith