Già nel 2004 il Laboratorio si era dotato di uno scanner digitale a colori ad alta risoluzione, sistema DRS (Digital Reproduction System), nella versione speciale formato triploA0, con tavolo di ripresa con cristallo, in grado di riprodurre in un’unica scansione originali di circa 150 x 225 cm, dotato del sistema d’illuminazione SynchroLight, attivo solo durante il processo di scansione, che genera luce priva di emissioni IR/UV, potenzialmente dannose per gli originali, non produce calore e non proietta luce nell’ambiente circostante.
Attualmente il gabinetto digitale comprende anche un secondo scanner digitale a colori, sistema DRS A1 plus, con risoluzione massima di 600 dpi, un’apparecchiatura progettata per effettuare la scansione di documenti e volumi antichi, fino alla dimensione di 65 x 100 cm con dorso massimo di 25 cm, riducendo al minimo, o addirittura annullando, il rischio di danneggiamento dell’originale per via del piano basculante automatico con regolazione fine della pressione. Questo scanner è altresì utilizzato per la scansione dei rotoli pergamenacei grazie a un’apposita struttura ideata dagli operatori del Laboratorio di fotoriproduzione per ovviare a traumatici trascinamenti dei rotoli sul piano di ripresa ed evitare il disordinato accumulo a terra delle parti di documento già acquisite.
Il laboratorio è provvisto inoltre di scanner per la scansione dei supporti fotografici tradizionali: scanner per pellicole piane fino al formato 20 x 25 (Epson Expression 1680 Pro), Film scanner 35 mm (NIKON Super Coolscan 4000 ED), stazione di conversione, visualizzazione e stampa di microfilm (KODAK ABR3000 DSV). È dotato inoltre di una camera digitale professionale 35 mm, computer di pilotaggio, stampanti a colori e in bianco e nero.
Il laboratorio di fotoriproduzione svolge oggi essenzialmente un’attività di scansione digitale degli originali delle Sezioni Riunite e eccezionalmente di quei documenti della Sezione Corte, di grande formato o particolarmente delicati, quando la riproduzione con i mezzi presenti in piazza Castello non è possibile o metterebbe a rischio i supporti originali. Molto più ridotta è invece ormai la riproduzione di documenti con i tradizionali mezzi analogici (come le fotoriproduzioni), che attualmente vengono eseguite in via eccezionale dopo attento vaglio di motivate richieste.
Negli anni passati il laboratorio ha svolto campagne organiche di digitalizzazione di fondi archivistici conservati dall’Archivio di Stato di Torino (ad esempio le mappe del Catasto Napoleonico e buona parte di quelle del Catasto Rabbini), ha provveduto a digitalizzare alcuni volumi conservati dalla Biblioteca Antica dell’Archivio di Corte (alcuni volumi dell’opera di Pirro Ligorio, il Livre de laude et dévotion, il Livre du Roy Modus ed altri), mettendo inoltre le proprie competenze al servizio di altri importanti Istituti culturali piemontesi (tra cui la Biblioteca Reale e le Soprintendenze Archeologica e ai Monumenti) per la riproduzione digitale di beni culturali da loro conservati.