Curatore: Andrea Merlotti
Titolo: Nobiltà e Stato in Piemonte. I Ferrero d’Ormea
Editore: Silvio Zamorani, Torino
Anno: 2003
Pagine: 540 pp.
Prezzo di copertina: 35,00 euro
ISBN: 88-7158-115-6
Atti del convegno, Torino-Mondovì, 3-5 ottobre 2001
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Nel Piemonte d’Antico regime non vi fu un unico tipo di nobiltà. Il secondo stato, anzi, si declinò in una pluralità di definizioni di cui nobiltà feudali e patriziati costituirono solo alcuni casi. In diverse città, soprattutto del Piemonte meridionale, nel Basso medioevo si costituirono de facto patriziati che, pur non venendo mai riconosciuti de jure dalla Corona sabauda, sopravvissero sino al XVIII secolo. Si tratta, in buona sostanza, di quelle che lo storiografo seicentesco Francesco Agostino della Chiesa definiva “nobiltà civili”. Di queste uno dei casi più interessanti fu certo quello monregalese.
Nel convegno – svoltosi a Torino e Mondovì tra il 3 e il 5 ottobre 2001 – di cui questo volume raccoglie gli atti sono analizzate le vicende della famiglia Ferrero, esponente del patriziato di Mondovì dal XV al XVIII secolo. Nonostante sin dall’inizio del Cinquecento diversi suoi esponenti avessero servito i Savoia a corte e nell’esercito, solo alcuni rami di essa, alla metà del XVII secolo, erano entrati a far parte della feudalità sabauda. Nel 1680, anzi, i Ferrero guidarono la “Guerra del sale”, la grande rivolta che contrappose la Civitas Montisregalis all’assolutismo sabaudo. Nel XVIII secolo, mentre alcuni rami della famiglia restarono a Mondovì, un altro si trasferì a Torino, dando a Vittorio Amedeo II ed a Carlo Emanuele III il più celebre dei loro ministri: Carlo Vincenzo Ferrero, marchese d’Ormea (1680-1745). Il volume, dopo i contributi che si occupano dell’attività del ministro, prosegue l’analisi giungendo sino alla fine del XIX secolo ed all’inserimento dell’antica famiglia nel Piemonte liberale.
Andrea Merlotti, storico, è direttore del Centro studi delle residenze reali sabaude presso la Reggia di Venaria Reale. Dal 2015 siede nel Comitato scientifico del Centre de recherche du Château de Versailles. Ha curato numerose mostre e pubblicato svariati articoli e saggi sul Piemonte sabaudo
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