Note storiche
Manifestò interessi letterari in gioventù, e strinse amicizia con G.P. Vieusseux; dal 1847 entrò a far parte di circoli politici liberali, tra cui la Società per la confederazione italiana, di ispirazione giobertiana. Sostenuto dal Gioberti, entrò quale applicato al Ministero degli Esteri. Pubblicò Dei principi del governo libero. Saggi politici (Torino, 1852). La sua carriera diplomatica culminò nella nomina a segretario generale del Ministero nel 1859, incarico che lasciò nel 1862 per quello di ministro plenipotenziario all'Aia. Fu deputato nel 1860, con la destra storica; consigliere di Stato dal 1869 al 1891; senatore dal 1889. All'attività politica - di indirizzo moderatamente conservatore e cattolico - e amministrativa affiancò quella di storico, occupandosi dei regni di Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III; fu membro dal 1856 della Deputazione subalpina di storia patria, e dal 1875 dell'Accademia dei Lincei, di cui fu cancelliere; nel 1879 ebbe la direzione della Biblioteca Reale di Torino.
Note generali
Dizionario Biografico degli Italiani, XXI, Roma 1978, pp. 21-27