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Produttori di archivi

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Soggetto produttore
Nome
Momo, Giuseppe
Titoli
Architetto
Data nascita
18751207
Data morte
19400509
Luogo nascita
Vercelli
Luogo morte
Torino
Area geografica
Torino, Italia, Città del Vaticano
Note storiche

Giuseppe Momo nacque a Vercelli il  7 dicembre 1875. Laureatosi alla facoltà di architettura del Politecnico di Torino nel 1901, lavorò, in circa quarant'anni di attività professionale, a quasi 200 progetti di architettura civile e religiosa, distribuiti perlopiù fra Torino e Città del Vaticano. 
Visse la breve stagione dello Stile Liberty partecipando al concorso per l'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna (Torino, 1902) e nei primi anni di attività lavorò per studi professionali torinesi già affermati. Fu direttore dal 1907 al 1909 della rivista “L'architettura pratica”, fondata da Daniele Donghi nel 1890.
Tra i progetti di ambito civile, soprattutto di tipo residenziale  e industriale, si ricordano: gli edifici progettati per il lanificio "V. E. Fratelli Bona" di Carignano (1920-26), le sedi della Piaggio a Finale Ligure, Sestri Ponente e Marina di Massa (1918-1937), il convalescenziario Regina Margherita (1925), il palazzo per uffici Saet (1928-1931), casa Sinopoli (1929), l'isolato San Damiano (1931-1933), casa Cappio (1934),  la ristrutturazione di fiancate e absidi delle chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina nel nuovo disegno di via Roma (1935-1937, con Marcello Piacentini). 
Nel frattempo Momo, divenuto ormai ben noto e apprezzato, aveva realizzato anche numerosi edifici religiosi  in tutta Italia: dal mausoleo per don Michele Rua a Torino (1910) ai pontifici collegi irlandese (1922-1926), etiope (1928-1930) e ucraino di San Giosafat (1929-1932) in Vaticano, a quelli lombardo (1928), boemo (1929) e brasiliano (1934) in Roma, nonché alla serie di seminari regionali a Fano (1924), a  Molfetta (1925-1926), a Cuglieri (1925-1927), a Potenza (1925-1927), ad Assisi (1930) e Reggio Calabria (1933). Fu in particolare con il Palazzo del Governatorato in Vaticano (1927-1931) che il progettista vercellese assunse il ruolo di interprete tecnico della volontà di Pio XI nell'edificazione della nuova "città nella città", definita dai Patti Lateranensi. In pratica, la Città del Vaticano venne costruita dalla volontà di papa Pio XI, dai progetti architettonici dell’architetto piemontese Giuseppe Momo e dall’impresa di costruzione dell’ingegnere romano Leone Castelli.
Nominato  "architetto della reverenda fabbrica di San Pietro", fra le numerose strutture vaticane (comprese quelle di Castel Gandolfo) progettò anche il fabbricato in marmo e travertino della Stazione ferroviaria (1929-1933), il Cancello di Sant'Anna (1931), il Palazzo del Tribunale e l'Ufficio postale (1932), il Palazzo delle Congregazioni (1932-1936), la sede della Pontificia Università Lateranense (1932-1937) e soprattutto il nuovo ingresso ai Musei Vaticani (1929-1932).Insignito delle onorificenze pontificie di commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno (1º dicembre 1932) e della Gran croce dell'Ordine di San Silvestro Papa (23 maggio 1936), grand'ufficiale e senatore del Regno d'Italia, morì a Torino il 9 maggio 1940 dopo aver completato il restauro della chiesa di San Callisto e mentre stava lavorando alla costruzione della cappella di Santa Monica (Roma). 

La sua attività di progettista fu continuata dai figli Augusto e Giulio, rispettivamente ingegnere e architetto, che operarono all'incirca tra il 1933 e il 1964.

Note generali
-
Estremi cronologici
1875 - 1940


Elementi associati
Sezioni Riunite -> Archivi di famiglie e persone -> Momo Giuseppe


Una selezione di supporti metodologici che possono risultare utili agli studiosi e ai ricercatori:
  • il glossario [G] di archivistica;
  • raccolte di fonti, dizionari, repertori, guide e percorsi, compilazioni lessicografiche, apparati biografici;
  • link ai più importanti sistemi informativi e portali tematici europei, italiani, locali.
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