Soggetto produttore
Vitige Tirelli nacque a Carpi, in provincia di Modena, il 21 marzo 1866 da Gasparo e Camilla Gandolfi. Con la sorella Maria e i quattro fratelli, Giulio, Adelchi, Elio e Mario ebbe sempre rapporti stretti ed affettuosi . Dopo la formazione a Modena studiò alll’Università di Bologna, dove si laureò in Medicina nel 1889. Negli anni successivi fu assistente presso il Laboratorio di Patologia generale e istologia dell’Università di Pavia. Nel febbraio del 1893 sposò Teofila Rizzatti (1869-1956) da cui ebbe due figli: Gaspare, nato nel 1895, medico oculista, docente universitario, ed Elisa che sposerà Diego Bruni, medico. Rimase sempre molto legato a Carpi, dove si recò costantemente e assunse l’incarico di corrispondente della Commissione Municipale di Storia Patria e Belle Arti. Nell’ottobre del 1890 fu assunto quale assistente medico nel Laboratorio neuropatologico del Regio Manicomio di Torino in Collegno, dove lavorò sotto la direzione di Benedetto Morpurgo. Nel 1893, dopo la partenza del Morpurgo, venne nominato medico ordinario e direttore del Laboratorio che dirigerà fino al 1898. Nel 1896 era stato proposto alla cattedra di Medicina legale dell’Università di Cagliari in un concorso poi annullato per l’intervento di Cesare Lombroso. Solo alcuni anni dopo, nel 1899, ottenne la libera docenza per titoli in Medicina legale all’Università di Torino, dove iniziò una lunga e seguita attività didattica che si protrasse per oltre un trentennio. Molto attivo in ambito accademico, fu socio, a partire dal 1909, dell’Accademia di Medicina di Torino di cui assunse la presidenza dal 1934 al 1938. Nel 1900 fu chiamato a lavorare al Manicomio di Torino Città, assumendo il primariato nel 1906 e, nel 1910, la direzione come successore di Antonio Marro. Nel 1907 aveva ricevuto la direzione del manicomio di Racconigi. Nel primo decennio del Novecento consolidò la sua posizione di medico legale e psichiatra forense attraverso un’intensa attività nel campo della psicopatologia e la redazione di numerose perizie legali. Il forte senso filantropico che sempre accompagnò il suo lavoro si manifestò apertamente nello studio e nella sperimentazione di tecniche terapeutiche per la cura, l’assistenza e il recupero dei pazienti psichiatrici, introducendo principi nuovi, collaborando attivamente al funzionamento della Società di Patrocinio, e lavorando come consulente tecnico della Società di protezione dei minorenni con libertà sorvegliata e nel Comitato di difesa dei fanciulli tradotti in giustizia di Torino. Con lo stesso spirito Vitige Tirelli fu sempre molto attento ai problemi inerenti il lavoro in ambito manicomiale, con un impegno attivo nell'Associazione tra i medici dei manicomi pubblici italiani, nell'Associazione Nazionale dei medici ospedalieri, nell'Ordine dei medici di Torino. Tirelli esercitò la professione medica anche al di fuori dell’ambito manicomiale, come specialista psichiatra del Compartimento di Torino delle Ferrovie. Al commiato dall’attività ospedaliera, nel 1939, seguì la malattia cardiaca che ne causò la morte il 7 dicembre 1941.
BIBLIOGRAFIA
B. BRUNI, Un atlante inedito di psichiatria clinica di Vitige Tirelli, Milano 1971.
B. BRUNI, Vitige Tirelli psicopatologo forense. Tre perizie medico-legali psichiatriche, Ciriè 1974.
R. BETTICA GIOVANNINI, Il manicomio in una pagina inedita di Vitige Tirelli in "Rassegna di Studi Psichiatrici, vol.LXIV, fasc.6, novembre-dicembre 1975.
B. BRUNI, G. TRIBBIOLI, S. CURTETTI, Il Laboratorio Neuropatologico del Regio Manicomio di Torino, Torino 1996.
B. BRUNI (a cura di), La Società di Patrocinio per i poveri dimessi dal Regio Manicomio, Torino 1998.
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