Soggetto produttore
Luigi Costa era esponente di un ramo cadetto dei Costa della Trinità e di Polonghera, iniziato con il padre Carlo Maurizio, governatore di Cuneo, che era detto, per cortesia, “conte d’Arignano” (il feudo era in realtà possesso del ramo primogenito, e prima ancora di un altro ramo estinto nel XVII secolo). Proprio perché cadetto, questo ramo non è rappresentato nell’archivio Costa di Polonghera conservato alle Sezioni Riunite: si estinse alla generazione successiva con le due figlie di Luigi, sposate ai conti Pelletta di Cossombrato e Bigliani di Cantoira (cfr. A. Manno, Il patriziato subalpino, ad vocem “Costa della Trinità”). Luigi, morto nell’ottobre 1803, era detto dapprima cavaliere, poi conte d’Arignano, e infine – a seguito di regolare investitura, nel 1783 – marchese di Montafia. Egli fu dapprima ufficiale nel reggimento Acqui, poi maggiore generale (1794), ispettore della fanteria provinciale (1796), governatore di Savigliano (1798). La sua interessante corrispondenza attesta sia la sua rete “privata”, di relazioni familiari (a cominciare dalla moglie, Marianna Langosco di Stroppiana, e dal fratello Vittorio Gaetano Costa, figura di spicco dell’alto clero di fine Settecento con un importante ruolo a corte) sia la sua carriera militare, che sul finire del secolo lo vide impegnato nella Guerra delle Alpi.
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